Volontà - anno VI - n.9 - 30 settembre 1952

lro, 1111:.ntre per l'America non hauno che criliche acerbe e ne ingigantiscono tutte le im1•erfozioni e i di!eui. Qucs1e imperfezioni e queni di!eui il lihro non li nasconde, e le ragioni della diffidenia e dcll'os1ili1à europea verso l'A– merica v, sono schiettamente analizzate, ape• eialmcntc dallo 11orico francese Raymond Aron che mos1ra per esempio come non aia 11111a colpa degli euro1,ei se la civihà a– mcrfrana è conoseiula J>rincipalmente at. tra\'Crso le sue agenzie pubblicitarie, le .aue rivis1e sintetiche, ;. suoi giornali fu. 111et10. i suoi film e la Coca-Cola. L'analisi dello sviz,;ero Denis de Rouge– monl è di 1uue la più sistematica e perti– nente, Porle dallo nozione dcll'autodeter• minazione nazionale nata con la rivolu- . ,:ione !rance&e ed esacerbala dalle lotte dei \'ari popoli ,oggetti alla casa d'Asburgo. « Quando la pa.s:sione collettiva elle chia– miamo nazionalismo fu 1o.s1enu1adalla teo• ria dello Stato onnipotente, fortificata dal– la tecnologi.a • avvelenata da una propa– ganda ispirata dallo Stato, il risultato fu la guerra totalitaria :o, La guerra 1otalitaria ed il 101alit1ri1mo, definito come lo lta- 1,ilirsi dcli' idea di uno sloto-di-gucrro– permanente nella mente umona e nelle re• !azioni inlcrnnionali, non sono tullavia che &intorni del male vero che con1i1to in un:i scissura fra pensiero ed azione, pr■• 1ica e principi, propositi e rìsuhatj. No11 il Rougemont come « rutte le nosrre più audaci invenzioni vengano irresistibilmente dirette olla nostra distruzione per la sem• plice ragione che non v'è finalità morale che le suidi sia al momento della loro con– ce:ione che a quello della loro applica– zione•· Aggiunge quindi: « Il rUultato della rivolwione tecnologica fu quello di creare • le maue », vale a dire delle col– lettività umane prive di ogni u;rutiura o necessità organiche •• e parla di • una diMipazione d'energia o 'entropia' sociale cl1e prhducendo a una vcloc,'tà 1JCrtiaino1a fa sì che l'uomo più non sappia o procuri ,ape.re perc/1è e,i.ste o l4oora, e il ICIUi• mento cl,e lo domina è quello di una arbi– trarietà unilJCr.fllle •· L'ar1icoto di Koe&tler rirhi1111:1l':men- 546 zio11e del lcuore 1•iù 1,cr la 1>erionali1:ì tlcll'autore che per la cliiarezza ed il \'i. i;ore t-orr cui vi cs11rime la sue idee. « ta vita i11 Euro/Xl •• dice. « è diuetllata 111111 Vl/Ctm::tl ili IUl(I 1err11di IIC.1ll11110 ... /I nelt• trali.1mo fra11ce1.e,l'i.sola:ioni.11mo britanni– co e f imbrm,ciata rilutta11~1 1edellC(t. al riurmù 111)11 so110 ideologie 11oli1iche, 11111 la razionali:zazi.one dell'impossibile .11pera11• :a clie in qualche modo la vacanza poua co11tinuare. L'europeo d'oggi .1100re per for– %(1 di circosta11:e di un'acuta 11eurosi i cui .1it1tomi princi1,ali sono un·ecasione della realtà ed un ri.sentimenro contro di es.sa . Le attitudini derivate da una tale mentalità oonno studiate non 1ul piano politico ma su quello p.11ichiouico ». La reahà che 1i cere■ di evadere, secon– do Koestler, è la necessità di scegliere fra una libertà relati\•■ con l'America e la mancnni:a auolu1a d'ogni libertù con la Husiia. QueitO è il dilemma che 8Ccomlo Koestler conlronlo l'Europo ed cJlli dedi– ca più tlcUa mct:i del 1110articolo :i 11ro• vnre con folli cd argomenti come l'anti• 1e1i cn11i1alismo-socialismo e antitesi falsa, ct;,nfoRionaria, sorpusala e vuota di signi– ficato concreto. Cila (1uindi ese11111i storici di antitesi gracluolmente Eìl'UOlatc di significato col sorgere d'ahre rcahà. ~ / popoli 11011 ebbe ro più intereue a far gue"e dì religione quando si svesliò in eni una collCitua na• ~ionale e i con/li(ti fra monarchici e repub– blicani pas.sarono di moda quando i pro– blemi economici divennero di suprema im– portanza 11. • Sembrò in secoli diverJi •• continua, « che il mondo dovesse diven– tare maomettano o cristùmo, cauo~o o prorestante, repubblica.no o monarchico, ca.– pitalista o sociali-sta. Ma invece di una de, ciJione si venne a un vicolo cieco e a quello che lii potrebbe chiamare lo svanire di un dilemma». Ma • il cri.11tianesimo e l'lilam. •• conclude, « giun.sero ad uno Jtabile modus vivendi percl1è i Turchi furono battuti sui bastioni di Vi.enna, pe.rchè gli Arabi non K'Unsero mai o Parigi e furon buttati fu.ori di Spagna•· Così, secondo Joi, l'antitesi i;ià morta fra capiulismo e socialismo può cesure di

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