Volontà - anno VI - n.9 - 30 settembre 1952

chica, uon do,,rehhe essere uè reli– giosa, nè antireligiosa. Unica condi– zr<>nedi ammissione: voler combat– tere i padroni. Afa è questo possibile? È possibile dividere la lolla eco– nomica dalla lotta politica? L'eco– uo,nia dalla moraJe? È possibile che degli uomini di fede sappiano, sia pure (>er poco, astrarre dalle loro convinzioni (' non dare a tutte Je que– stioni l'impronta delle proprie idee? A mc pare difficile assai. O l'associazione operaia si cura davvero solamente degl'interessi e– conomici doi suoi socii ed al.lora di– venta una corporazione chiusa, scuo– la di egoismo e di servilismo e fini– sce semprn col cercare l'a1>poggio delJe autorità e l'accordo coi padro– n.i a detrimento di altre categorie e specialmente deJJa massa non orga– nizzata e non organizzahile. Oppure conserva spirito combaui– vo, desiderio di emancipazione inte– grale, sentimento di solidarietà con tutti gli oppressi e tutti gli sfrutta– ti, ed allora presto sorgeranno nel suo seno le lotte di tendenza, e arri– verit il momento il cui l'autoritario e l'anarchico, il parlamentarista e l'anti1mrlameutarista, il riformista ed il rivoluzionario entreranno iu conflitto, volendo ciasc1mo trascina– re la massa degli associati per In 1>ropria vin. L'associazione potrà morirne, come ne morì 1a Prima In- (Pc11.~iero e Vo/o11tti • 15 Se11. 192-1). ternazionale, wa sarà poco male ::,e essa avrà servito a sollevare di un gradino il fo•ello morale della mas,3a. ed ,wrà lasciato pili forte di priurn Jo spirito di solidarietà e di lotta e Ja ,•olouti:, di liberazione. h1 ogni modo noi dovrcnm10, se– condo 1nc, da una parte e priucip:.il– mente curare Ja propaganda delle nostre idee e l'organizzazione delle forze nostre; e daU'allra promuove. re ed incoraggiare l'unione di lut– ti i lavoratori, in quanto sono lavo– nllori, senza distinzione di opinio– ni, per 1a loua contra i padroni, con– vinti che l'odio co,itro il padrom,u, è il principio dellc1, $ctlvezza. Dobbia– mo prender parte attiva al movi– mento operaio perchè primo pas::,o verso l'elevazione morale c materia– le delle masse, e perchè campo Fer– tile per la propaganda nostra e pos. sihile Iorza per un qualsiasi lDO\'i– mento risolutivo, ma dovremmo non pretendere, ed impedire che altri prclend:1, d'imporre al.la massa 1e idee particolari di un partito. Naturalmente non potremmo 11011 desiderare che tutta l'associazione cJh,eutasse socialista, auarch.ica e ri– voluzionaria e non lavorare per ('011- scgnirlo - ma dovremmo fare in mo,lo che essa lo divenli liberamen– te, µ:radualmente, a mano a mano che le coscienze si sviluppano e com– prendono. E1rn1coMA1.An;s-r.\ L'uomo ,·irluo~o non 1·omanda. non .,1,Lcdi~l·c. 1:au1ori1ii. peste desolantc, i11,!ou,:i. 1u110 ,·iò ,·hc 101·,·a. e l'obbedienza. flngello del ii:(·niv. dclla virili. della lihcrt3. {ldh ,·critll. fu ,lc::;li uomini ullrdlanli ,,1-hia,·i e d,•lr,..r,:ani~mo umano unu ma,·cl1i11a. r. R. ~m:u.u 492

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