Volontà - anno VI - n.7 - 30 giugno 1952

/.,a less" c<>lbo. l'oggiormmumto in stmso fascista del Codice Rocco, la ~111i11ta modifica dt'lla legse elettorale, ed il governar<' sen:n misura e sen:r, com rolli, per cir,·olari e su biln11ciprovvisori, senza mai veri r<>mlico11ti, e<Iil pou•re incontrollato dei prefetti e dei preti: ecco i risultati più visibili. Il /1111:ionamcntopassivo della macchina economica, avvelenata da troppi ca– pitali stranieri e dttlla asse11z,p di cnpiudi nostri, col purmlossale permaner,• di enorme disoccuf>azione e di enormi opere che restano sempre da fare, ed i cittadini sempre stupidamente divisi in cat.egorie autarchiche t.ra di loro ed armate le une contro le altre, ed il caos dei favori e delle protezioni che s'esprime nello sbilarrcio paurosamente crescente della nostra bilancia com– merciale con l'estero - ecco alcuni dei risultati meno visibili. Ma come ci si può ragionevolmente aspeuarc qualcosa di meglio? La fabbrica delle leggi è quella che deve essere. Viene dalle elezioni, e le elezioni sono stai.e tutte giostre di furbi come le recenti, una immensa trap– pola per il popolo, senza che il popolo avesse mezzo di esprimervi alcuna volo,ità sua, tutto riducendosi a manifestare col voto l'ubbidienza al capo partito o al signore locale. Le associazioni piii inverosimili si son verificate: si .;;011. visti liberali e comunisti indifferentemente « apparent.ati » con i mo• narco-fascisti, gli uni in 8 comuni, i &econdiin più di 100 . E 5e il blocco cle– rico-fascista voluto dai gesuiti non si è realizzato, ciò no,1,toglie che esso 5ia tuttora desiderato proprio da quei grandi preti che, animando di sè l' A:io• 11<> Cattolica cd il suo capo Gedda, osano parlare di motivi morali. De Ga– speri, nei discorsi elettorali, ha detto « nello schieramento nazionale c'è anche posto per un'avanguardia di ardimento e di baldanza ». Togliatti si è dichiarato anch'egli pronto « ad un dibattito sereno con la destra, se esso porta a qualchecosa di nuovo in politica estera» (bad<tte: non in politica in– terna! la Russia interessa, non già il popolo italiano). Nenni ha rincarata lu dose. « Il 18 aprile ha segnato per le forze popolari una grave sconfitta a<I opera della D.C. Il partito da combattere è dunque la DC, ed in quest'opera noi dobbiamo avvalerci di tutti gli alleati possibili, anche di alleati ripu– gnanti come i neo-fascisti » Ed a Roma, solo all'ultimo momento è fallir.o l'adesione di un consigliere :lfSI all'elezione di un ,,residente socialist.aper il Consiglio Provinciult>, ripagt1tll con rm, posto di assessore. Tutt.o è marcio. E con quel marcio si JJretende di illuderci che viene realizzata la ricostru– zione dell'Italia. La verità è che tutti i Partiti ed i politici di mestiere non ht1nno formato m(li il proposito di comb"ttere il fascismo: il loro unico proposito è stato e rimw1e: come avere più voti, per giu.stifiwre giuriclicamente I' ,wer più ,,otere di fare e disfare a loro wlenro. Per questo gioco tmchc il fascismo può essere una carta utile: non importa <Jutmtosudicia, nemmeno importa che sia insanguinata. E così. &'intende che il discorso di tut.ti, fascisti compresi, s'ammanti ugualmente di parole di Libertà. Inganno, inganno, i11gm1110. Come noi. abbiamo sem1)re dello. Il 25 luglio 1943 è caduta, itigloriosamellte come tutti sappiamo la fac• cinta del fascismo. La sua impalcatura, invece, è rimasta ùrtatta: la Repub- 359

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