Volontà - anno VI - n.6 - 15 maggio 1952

gono calmi (chè altrimcnli ncmme• uo si parlerebbe di candidature) ed il nostro depu1ato mal potrebbe, senza cadere nel ridicolo, provoca– re appeua entrato una t.cmpesta a freddo. Decide quindi di studiare l'ambiente e di as1>ettare l'occasione. lntan10, invece di 1rovare nei suoi colleghi il tipo del borghese bur• bunzoso. insolenle, ignoramc, avi. do. spilorcio, ch'egli era abituato a ,·edere alla direzione delJe officine, trova della gente d.i buona educa– zione. gentile, affabile, cordiale, s1>t"SSO dotala di SJ>Ìrito, che, alme– no apJ>arentementC, s'interessa a tulle le questioni di scienza, di po-– litica, di lcueralura, e che sa co– prire i suoi vizi, la sua corruzione, la sua insensibilità di borghese col– la magia delle buone maniere e del– la cortesia. Quella gente lo circon– da, 1'accarezza. vanta il suo inge– gno. canzona delicatamente la sua selvatichezza e la sua intransigenza. Eppure, chi lo avrebbe ,lotto? che gfovanc simpatico! che bella intelli– genztt! mormorano i colleghi tra di loro. nrn in modo che egli possa com– prendere. Andate mò a trattare male, se vi riesce, della gente che ,·i tratta tanto affabilmente! E poi gli dirono che anche essi so– no socialisti nel fondo del ruore; ma che i tempi non sono maturi, che cer1e cose non sono praticabili, ecc. E lo im•itano a discutere, a dar delle conferenze, a scrivere dei libri. Noi 11011 ,lomandiamo di meglio che C(lpirc 1t, questione; spiegate• cela, fateci delle proposte pratiche e vetlrcte che saremo co11voi, gli dico– no i piii insinuanti tra i colleghi. E così, mezzo coglionandolo e mezzo adulandolo, lo trascinano nei loro ritrO\'i, lo presentano alle loro mo– gli e figliuole, !"impegnano in di– scussioni geniali ... insomma diven– tano amici. D'altra parie vi sono gli elettori, vi sono i compagni che nou vogliono a\•crc LUI deputato per non servir– sene. Vi è il tale che è perseguitato accanitamente dal delegato di P.S.; il 1al altro che è stato ammonito per esser socialisla; v'è uno che sta a do1uicilio coalto e ,·e lo trattengono oltre il tempo legale; un altro che sta in prigione e non gli lanno il processo; ,,'è questi che reclama gin• s1izia. <1ucll'altro che ha bisogno di un favore - lutti scrivono al depu• lato, ,•anno a Lrovare H deputato; Ob'lli cosa domnnchmo, pretendono dal deputato. Se il deputato li lasci:1 dire e non se ne incarica, è un traditore, un vigliacco, che ha dimenticato i po– veri e gli amici ora che si è messo a sedere. Se invece ,•uole contentarli, bisogna poi bene che vada a far vi– si1a al capo divisione o al ministro, clic si raccomandi ai collegh.i, che brighi presso gli uffici! E allora? In conclusione, tra le lusinghe dei colleghi e le esigenze degli amici, il nostro de1>utato, che dovc,•a porta.re la ribellione in Parlamenlo, novan– lano,·c volle su cento, diventa ... un de1>utato come tutti gli altri. Ma è poi vero che tutti i sociaHsti subirebbero la stessa trasformazione? Certamente, nell'imo fondo delJa sua coscienza, ogni uomo crede che egli sarebbe appunto quell'uno per cento o per mille capace di resistere all' ambiente parlamcnt.are e con– sen•arsi dentro, sincero socialista e rivoluzionario come lo era fuori. A– vrebbe troppo bassa opinione di sè, sarebbe già moralmente corrotto chi 301

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