Volontà - anno VI - n.5 - 31 marzo 1952

l'organizzazione sindacale 01leraia 1,ermanente che alimentava una i– nutile quanto nociva burocrazia sin– dacale. Essa fu ed è un organismo di lotta che, per quanto viva sui tim– bri e sulla carta interlata nei di,ver. si periodi di bonaccia, si riorganiz– zarn quando )'esigenze della lotta lo richiedevano, mediante l'opera tena– ce e volontal'ia degli animatori anar– chici. che ne costiluiwmo l'anima e la fiamma inestinguibile. Riusciva cosi a lrascinare sul terreno della lolla rivoluzionaria il 1>roletariato argentino delle campagne e quello delle città che nella F.0.R.A. tro– ,,avano il loro naturale !ratio d'u– nione. Non sempre, come qualcuno ha dello poco 1empo fa dalle colonne d·un nostro periodico, è la molla delle necessilà economiche che sr,in– ge il proletariato argentino a ri,ver– sarsi sulle piazze e sulle strade in franca e aperta lotta rivoluzionari.a contro la bOrghes.ia latifondista e in– dustriale, ma bensì è il movente so– lidale e schiettamentl:' morale che Jo spinge ecl agita in maniera tale da far trahallare seriamente in diverse rip,·ese i poleri ,·ostituiti ilello Stat•.'.'.l. La F.0.R.A. e il movimento anar– f'hi<·o argentino s'fotegrano a vicen– da, e per questa ragione essenziale non si può parlare dell'una senza te• nere in conto l'altro. Qualcuno, sicuramente erronea– mente, sarà indotto a voler fare un parallelo fra la C.N.T. e il movi– mento anarchico iherko con la F. O. R. A. e il movimento anarchico ar– gentino. Errore gros~olano, questo, (l'interpretazione e di valutaz-ionc. Mentre nella" C.N.T. spagnuola gli elementi tipicamente sindacalisti - pur sedicenti ri.voluzionari - che vcgetarnu::> all'ombra di questa, han costituilo un non trascur,ahjle elc• mento di deviaz"ione e di confusione nei ,period·i di lotta, in contrasto con J'elemento e l'orientamento :rnarl'hi– co, nella repubblica argentina costo- 1'0, pur manifestatisi in diverse ri- 1>rese, per la vigile attività del mo– ,imento anarchico han sempre trova– to nella F.0.R.A. un campo minato alle loro aspirazioni bastarde. TI mo• vjmento anarchico argentino - sal– \'O qualche tara personalitit - fin dai suoi inizi, compenetramlosi delh1 si– tuazione reale delle masse disereda– te di questa regione, ha cercalo in tutti j momenti di dare a queste un'anima e uno scopo, per cui s'è sen•ito del gruppo culturale e riel sindacalo come leva ,potente òi bt– ta e di animatore ideale. La situazione morale, eò economi– ca dello scarso proletariato industria– le e della grande massa dei (e peo– nes n ,(-!ella terra alla fine del seco]o scorso e al nasc-ere do! p•rescute se~ colo, solo chi l'ha seguita da vicino o l'ha ,•issul~t ,personalmente p11òcono– scerla: ambiente di miseria e di srruttamenlo iniquo; arrf'tratezza as– soluta delle masse 1}rive d'iniziati,,e e di ideali; bassissimo il livello dl vita generale, in contrasto con l'opu– lt"nza della terra e degli enormi pro– fitti del capitalismo costituitosi re– centemente, che monopolizzando la nascente industria e il rigoglioso commnrio dei prodotti dcl1a tnra convogliava nelle diverse sedi euro– JlCf' una ·ingente ricchezza. L'opera degli anarchici fu sopra– tutto d'abnegazione e di sacrifit"i. Essi sfidarono, l'ira del padronato e il congenito fatalismo dei « peo– nes )), ('on scarsi mezzi e con gran forza dj volontì1, disseminarono ai 277

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