Volontà - anno VI - n.5 - 31 marzo 1952

<< Avanti o fasci!lti, avcmt,i alla bauaglia! Saremo noi /"scisti cli<' sc,lverem f/t(l/ia. D'Annunzio trionferà, Bombacci creperà. A col11i di pugnale la giustizia sì. f(lrà »? Chi non rammenta l'altra, meno rerocc, ma pii, sguaiata: « Me 11(> frego è il nostro motto: me ne frego di morir. me ,w fn•;;o di Bombacci f' d,,f .~ol dell'uvve11ìr. Con ,,,, <lruppo nf'ro nero Che s·avvolge intorno a. si!. me ne frego di Dronero, me ne frego anche di re ))? Veramente, ai tempi della tendenzialità repubblicana. l'ultimo ver:.o suonava: (<mene frego anche del re,,; e Cu a causa di questo capolavoro letterario che ai (< ricostn11tori )) [u dato il poelico nome di (< me1w– Cre~his1i )>. Giacchè siamo in tema di vaJore poeti<'o, sarl'bbe un pl'ccalo non ci– tare quello che, per lungo tempo, fu l'inno ufficiale foscista, almeno nel– l'Emilia. Questo parve così bello che si ebbe La. faccia tosta di s1amparlo e di farlo circolare in fogliettini rossi colla firma dell'autorc (!!e ben ri– <'ordo. 1111 certo Landi). Dil'cva: (< All'armi! ull'arm.i! Siam /as,·i.sti. Noi che del fascio siamo i cOmf)011enri, la lotta sostt!rrem fino alla, mortt> e pugneremo sempre forte forre fincliè avremo un 1m' di swigue ;,, cor. Sempre i1111eggiando lei patri<i nostra, t:lie sempre uniti lu difeuderem, "Oniro viglìaccl1i P traditori che ad uno lld unu noi fi rtmmllZZ<'rem ,,. Si ride ora e si rideva anche allora della ~rammatica pep:g:10 che bar– bara e della ver~ifìC'nzione... fnturisla; però di <1uel « ad uno ad uno >) 272

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