Volontà - anno VI - n.5 - 31 marzo 1952

I CANTI DELLA BARBARIE FASCISTA A 2\'ESSU~O. che io :.aJ)pia. è n-nuto in mente di racco12liere, a docu- ml'nto clf'lla storia <'IH.'un giorno si scriverà, i canti selvaggi con cui, specie nei f)rimi due o Ire anni di terrore fascista, si ubriacavano le squa– dre deJlc camicie nere durante Je loro spedizioni punitive e durante le pub– bliche dimostrazioni. Ed è peccato. Passata la bufera, passato anche il !)ti– mo hirnrc di , 1 emle1ta. si comincia già a dimenticare. Quei primi anni di sofferenza videro tante viltà t• tanti eroismi, hanno per noi, per 1u11a la gente .libera e per i nostri figli un loro 1iro1)rio interesse doloroso. Una raccoha rf'dcle, anche se non completa, ,lei canti fascisti del 1ni- 1110 periodo, ronlribuirebbf' 11 sfatare la 1,•ggcnda, scrcclitata del resto dap– pertutto ancht' all'estero, ma ripetuta ancora eia Mussolini e dai suoi agenti, de " l'eroismo puro dcllt' gio,,ani camicie nne che fecero la rivoluzione », cd avrebbe :uwhc no modesto ,,atore storico, in quanto nel.le canzoni che :.1ccompagna,•a110 il rumore dei camions in corsa e i colpi di pistola e di manganello si rispecchiava lo Malo d'trnimo degli sc11rndristi e lo stato di fotto ,-Jella vita italiana in quel momcnlo. Ma ormai una simile raccolta non è pili llossibile, giacchè la mcmoriu degli uomini non è di (erro: cd ,uu-he ncll'ltalin fascista, l'Italia del Tribunale ::pcciale delle leggi ecce– zionali che permette,•ano l'arresto arbitrario, la tortura nelle prigioni ed ahre mille misure le quali avevano sos111ui10 con vantaggio, agli occhi della dillalura, il sistt·ma im1wrfct10 delle spedizioni 1umi1ivc, i canti del primo periodo erano caduti in tlisuso. Solo alcuni ,·he, come ,, Giovinezza >, ave– l'ano una musica discreta, c.~rano stati conservati, Però, per poter ,~&ecrc fH1hblica1i come inni ufficiali e cantati dai bimbi delle scuole~ erano '-'lati mutilati e dolcificati. tanlo da far ]oro perdere il primitivo sapore seh,ag– gio, in cambio d'una vernict~ d"untuosa rululazione wrso il regime di Mus– solini. E tuttavia sentirr ,, Giovinezza ll, così trasformala, sulle labbra dei ro~ci bambocci degli asili infontili, produ<·cva l'effe110 curioso che farebbe w•dere un nrnlramato brigante sorridere ~otto il camlido velo delle « figlie di Maria» . .Pure, ~ le parole ora in gran parie ci sfuggono, l'eco dolorosa e ri– pu~nanle di quei canli rnud1i e rabbiosi non è spenta ancora nel nostro c·uore. Chi non ricorda Ja slrella che si provava <1uando dalla strada si ele– ' :i vano e pt>netra,,uno nelle case, attraverso le persiane chiuse, gli urli dei h:1:.lonali insieme alle canzonacce. pili gridale che cantate? 271

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