Volontà - anno VI - n.5 - 31 marzo 1952

altri 13111 posto di lavoro. U giorno do1>0 può essere lo stesso lavoro od un altro. La massa dei lavoranti ac• <1ui13lacosì un'agilità e una mobili• 1à che nelle campabrne si trova ra• ramentc (meno dove esiste il uwr– <'alo delle braccia, giorno per gior• 110 e stagionale, ma allora si tral• ta ili frunlumazione della forza.la • voru, non di mobilità); il lavoro as– ~11111e un carattere veramente O1)era– io. Se si aggilu1gc che il lavoro vie• n<" ei,cguito ad orario - sette ore quotidiane - e non a forfait, cornl' :,Uc<·edc con i mezzadri e gli « indi• \ i duali » sempre chini sulla terra ( l.1'•orano, in certe stagioni 13ino a qualtordici ore), si può veramente ,·onl'lmlcrc che il sistema porta ad una mcntali1i1 di industrializzazione dell'agricoltura che altrove è scono- 13ciut:.1.Non basta infatti avere delle macchine (quando ci sono) per crea– re questu mcntaliti1; occorre del la– \Oro a sc1uadrc, quel distacco del la– \ orante dallo stesso pezzo di terra che soltanto i braccianti, con qu<"<,le loro organizzazioni, possono assic-u– rare. li collettivo non ha macchine, e, nalurnlnl<"nte, nemmeno terra nè pro11ria nè in affitto; le macchin(' e lu !erra \'engono dalla coo1>erativa o dai privati. Esso fornisce la sernp]i. ce forza-lavoro; non ha capitali (sol– tanto a Massalombarda mi è ca1,ita– to di sentire di un collettivo che dispoueva di un Condo fi~ di un trattore proprio); non paga spese cli assicurazione sociale, che 5000 50· slenute dalla cooperativa o tlai pri– vati. Che cosu sono, dunque? perchè si distaccano dalla cooperativa? Durante il fascismo i collettivi non esistevano. Il bracciante era diret• tamente impiegato dai datori di la– voro che avevano instaurato il mer• cato delle braccia: lavoro ai pili for. li, disoccupazione permanente ai piì1 deboli. Compartecipazione t1ter– zeria (33% al bracciante), spezzetta• mento della massa brac1•iantile. Finita la gunra, i colJcuivj sor• sero S!)Ontaneamenle l'Ome una rea. zionc a quest:1 lunga pre~s:ione; ad es;;;i affiuirono tutti i braccianti sen– za distinzione di colore (qui, dove si parla rontinuamentc di rossi e di gialli, I.a parola << colore )) ha un suo significato preciso) e pan·c che i vec– chi rancori Iosi,cro sup('rali in una solidarietà di lotta (e lu loun so– l'ialr, sul Javoro, dal lavoro). Si ar– rivù eosl presto al 40% e talvolla al 44% di compartecipazione, la mas– sa dei braccjanti premette per djver• so temr>o sui grossi poderi minac• ciando continuamente l'invasione di terre, fini il mercato delle braccia, la di,;1ribuzione comuuilaria dei pro• dotti all'interno del collettivo rial– zò le sorti dei meno favoriti, e in• staurò una giustizia sociale vcramcn• te rivoluzionaria. I padroni? diver– si vendeucro Jc terre, per paura dell'espropriazione, .lllri continua~ rono a cedere ad ogni richiesta; era il 1>eriodo deUu testa nel gnscio. Evidentemente il collettivo si pre– sentava come una organizzazione so– ciale rivoluzionaria; raggruppava tutti i braccianti, stabiliva delle nor• me superiori di giustizia interna, a• veva la forza e la capacità di affron– larc i problemi di lavoro e di loua, in un ambiente niente affatto poli– tico; era una specie di (< consiglio 1• 245

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