Volontà - anno VI - n.2-3 - 15 gennaio 1952

MaUa ha giuslificato il suo progetto con le seguenti ragioni: a) i crediti italiani presso l'UEP sono arrivali al limite massimo, oltre il <1uale ,•en– gono t< congelati», cioè praticamen– te sequestrati; b) ,1uantunque il ere• dito venga espresso in dollari, ci,so i· quasi completamente rappresentato tla sterJine, bisogna aggiungere cir– ca 44 milioni di sterline residuati Ja vN·chi crediti e, con l'ari.i che tira, t·'f' il pericoJo Ji veder ripetere lo selierzo del seltemhre 1_9.~9quando la valutazione della sterlina ci Ieee perdere decine di milioni di ster\i. ne: e) l'Italia sta finanziamlo le .im– portazioni di altri paesi; d) abbiamo dei grossi debiti verso gli Stati Uni– ti. debiti éhe ci mettono in una posi– zione paradossale e ridicola; e) infi– ne la diminuzione delJe importazioni e l'aumento delle esportazioni crea una rarefazione di merce sul mercato interno e una riduzione dei consumi, che deprime anzichè migliorare il mercato itali:rno (cioè le tasche dei lavoratori). Vi paghiamo le esporta– zioni, vi proteggiamo dalle impor– tazioni - dicono cioè gli (( ~uuhien– ti n governai ivi agli << ambie11li ll i11- dustriali -, vi faccia,110 la << ,lifesa della lira ». vi passiamo sottob~1u<·o i prestiti americani; non ce la vor• rest<' concedere una riduzioncella dei dazi, per qualche mese? Gli industriali hanno rominciato col dire che le esportàzioni sono foo. ri causa; bisogna esportare, l}Cr il bene del popolo italiano. Poi, per hocca delJa Confindustria, hanno fai. lo un lungo discorso sulla possibili– lità che il problema si dimostri sol– tanto temporaneo e dw finisca per risolversi da solo; hanno Jato un col– petto al sistema dcll'UEP che fun– ziona male; e poich(' in fondo una riduzione dei dazi, se fatta con cau-· tela, non avrebbe nessuna reale in– fluenza sui prezzi al dettaglio ... in– somma, se veramente ci tengono quelli del governo ... facciano loro. Il decreto cormmque è stato varato, (era srnw proposto il 20% <'-.ii· sr·,•,.i al 10%, si na parlato di t-f'i mesi e adesso pare si tratterà di cinque), ma il topolino non ha spaventalo nes.suno. Non farà aum<'nlarc le im– porlazioni, non scongelerà i credili presso l'UEP e eventualmente si ri– solvcrù in un aumento dei profitti dei commercianti all'ingrosso clw. senza cambiare i prezzi di vendila. si vct1ono diminuire quelli di ac– quisto: così dicono i giornali C<'O· nomici. Non solo, ma un esame della la• bella delle merci escluse dal prov– vedimento tlimost.ra che sono stati colpiti proprio quei prodotti semi– lavorati e finiti che pareva più logico dover importare, perchè rap– presentano l'unica merce a dispo– ~izione, Temperini, forchette e CGIL Si finirà per importare dei tem– perini. - era la voce che correva negli « ambienti >> economici - e magari qualche oggetto di lusso. Tem1)erini o no, giusto o no che sia il provvedimento governalivo, l'os– servazione da fare è che si traila di una pezza; ha il valore 1,erciò di tut– te le pezze applicate in fretta, a puu– ti. lunghi, con la speranza che ten– gano. In reahà la chiave della siluazio– nc sta ancora una volta nella carrn– rità d'acquisto del lavoratore: quan– do si va in giro a raccontare che bi– sogna aumentare ]a produzione, che 109

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