Volontà - anno VI - n.1 - 31 ottobre 1951

re rispetto •'. t <1uesto lo scopo 1>iù alto deUa \·ila e dell'educazione, la direzione autonoma del pensiero e della condotta, e il Kilpatrick non esita ad affermare che, per lo svi– luppo di qucsla nuova morale vale la pena di affrontare il rischio Ire– mendo dell'assenza di ogni norma che incombe su quest'epoca di tor– mentoso trapasso. Mentre i giovani già revocano in dubbio in tutli gli as11etti dell'esistenza l'autorità este• riore, mentre gli educatori acquisln• no (aticosamcnte la coscienza del lo– ro compito, che consiste nella prepa– razione di una generazione capace di pensare e di dirigersi da sè, « c'è il pericolo che, per un pò almeno, non regni nessuna autorità nddirittura, che vi sia un intenallo di caos mo– rale (pag. 25). t c1ucsto motivo antidogmatico che ha posto il Kilpatrick in prima linea tra i difonsori ad oltranza dei diritti della scuola laica negli Stati Uniti in un momento iu cui le forze clericali muovono un attacco ,errato contro la libertà accademica e il principio cosljtuzionale della ,epa• ra,:ione fra chiesa e stato. 2 • L'umanità associata nel pro– gre88o e nell'educazione. Su questo principio dell'interiori- 1à delJa norma del pensiero e della condotta il Kil1>atrik hasa un.a delle caratteri8tiche « cruciali • dell'edu– cazione moderna, cioè te l'obbliga• zione morale sia degl'insegnanti che degli 8Colari d.i trattare le per8one sempre come fine e mai semplice- 1 W. H. K11.1 1 ATIIICIC, Educaiionfl J~r 1U1a cii•illà in cammino, ed. it,, l.11 Nuova J. 111li11, p. 59. 18 u1en1e come mezzo•'· t iuteressan– le notare che nel Kilpalrick questo motivo democratico di origine kan– tiana venga colJegato coll'esigenza posla dal grande cli Koenigsberg che tra lo sviluppo pieno dell'individuo c il conseguime1110 del fine dcll'u• maui1à non si lrappongaoo mete na– zionali che oscurino la presenza del valore umano nell'uomo. Mentre le lrasformazioui recale dalla scienza e dall'industria collegano sempre pila gli uomini tra loro, il nazionalismo appare come una teoria che e non si adegua ai faui », come un ostacolo alla realizzazione dell'ideale che nei fa1ti stessi lrova con(orlo. L'educa– zione deve anche qui fondare negli animi quesla profonda trasformazio– ne. « Solo una mentalità che ab– bracci le cose cli tulio il mondo po– lrà es.sere sufficienle ». L'idea della sovranilà nazionale, che il Childs ha sviluppato nel suo 1•ensicro che è pure ispirato a una visione autono– ma e kantiana della morale, è ri– ge11a1a dal K.i.lpalrick. « La conce– zione dell'assoluta sovranità nazio– nale ... è del tutto insmtenibile come In teoria deU'assoluta 11ovranitl1per– sonale ». Scopo della scuola è per– tanto quello di m08trare il supera– mento operato del processo storico de1Je divisioni nazionalistiche e di fondare negli spiriti dei giovani l'i– dea della comunità umana senza Crontiere. Sulla via di questa realiz– zazione « non potrà essere sufficien– te altro che una mentalità mondia– le ». E questo « il mondo d'integra– zione » che il Kilpatrick auspica e 2 W. H. K11.PAT11.ICIC, Modt.rn Education: Il$ Proper Work, Thc John's Dewey So• ciety Pamphleu, New York, 1919, p. 26.

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