Volontà - anno V - n.11 - 31 agosto 1950

d~essere il Figlio di Dio o il He di Galilea, ed il Sinedrio potrù chiedea·e, come pel Battista, la mia iucarcCrazione. Op1,ure, che io pari.i oontro il Cesare. E questi si piglierà la mia 1es1a, considerandomi al 1 pari di Giuda il Galileo, di Sidak, o di Barabba! ». Gesù sos1>ira e sente la vergogna arroventargli le guance. Si confessa inetto ad affrontare, a sua volta, queste insidie. Nelle sue ris1)0slc. egli deve giocare d'astuzia. E ciò lo snerva e l'umi.lia. Votato al martirio, al quale anela come all'ultima liberazione, 11ello stesso tempo lo elude di. speratamcnte. Quanto d~plora ora, la sua venuta in Gerusalemme! Con lo sguardo del ricordo rivede le quiete rive del Lago di Tiberiade, sotto un cielo di berillo che profonde la pace infinita, e rivive le passeggiate solitarie, le cene nei casolari, le conversazioni con la gente minuta e in• genua. Il ricordo del passato, tutlo di lieli ozii e di dolcezza, gli strugge il cuore di nostalgia. Le sue guance sono pall.ide. l suoi nen'i, disfatti. Incomincia a sen– tire per i suoi insidiatori un'avversione quasi fisica. 1 suoi arlostoli e al– cuni amici. l'informano de1tagliatamente sulle quali1à di quan1i gli si fin– gono amic.i per slrappargli, con una parola incauta, la liberlit, o la ,•itn! Essi non sono che dei relliH, dei sepolcri imbiancali. Crapuloni, ladri. bara1tieri, usurai, debosciati, persino invertili. Ecco la ciurma fangosa che av,•iluppa il Messia per trascinarlo al prcci1lizio! Scorron lente ec1 angusliose le ore, nel cor1ile del Tem1lio ... TI Maestro e gli apostoli sono sprofondati in riflessioni amare, molto amare ... D'un tratto trasaliscono. Perchè s'avvicina lsrael? Quale domanda avrit archi1et1ato'? Qualt• in– sidia nuova preparata? Gesi1 le,•tt lentamen1e gli occhi da terra e li fissa in quelli tl'lsrael, cercandogli il fondo dell'anima. La folla s'apre rispcllosaruente al pas– saggio del gio,•1.u1e, cl1e avanza sorridendo, il passo indolente. Israel è simpaticissimo d'aspello. Ha occhi limpirli e buoni, e sulle tempie gli trc– mul.mo dei buccoli lucenti. neri come ala di corvo. Voce armoniosa, ge– sto cordiale. Ma lsracl non è che un cumulo di fon;,::o. La sua malvagiti1 su1)cra .ogni possibi]i1i1 trnuma. Sono impure le sue mani, il suo cuore e il suo pensiero. Lussurioso, ozioso e (eroce, maculato d'ogni peccato, egli è rollo al (urto e all'inganno. Ro"innlo dal gioco e dal ,•izio dopo a\'er 5'ruttuta la moglie, abbandonati i figli. condotte laute fanciulle e donne alla per• dizioue, per rifari:<i, giì1 al margine tlel suicidio, lui assnssinat11 il padre (lCr carpirne l'ucdità. Arnico di sacerdoti e di militari, la legge non l'ha nrni scalfi110. Lo si disprezza; ma lo si teme, lo ~i ammira e lo si ri\'criscc. - Salve! - dice I.srael. (;e1,Ìt risponde al saluto, soffrendo un fremilo tli paura e di schifo. Jsrael stringe in J>Ub'llO una groSsu pietra, ciò che incuriosisce gli a- stanti. È una pielra scheggiata e pesantissima. Con essa si polrebbe mn• mazzar un bO\·e d'un sol colpo. 608

RkJQdWJsaXNoZXIy