Volontà - anno V - n.9 - 1 giugno 1951

fatto inorridire i popoli di ugni. 1,ae!e, c?mpresi i tedeschi - ma allora,_ quando egl, li dich.i<irava, nessuno vi rag~on<wa_ su, ~tessu_no n_e parlcw~,,. si er{I,pro o contro J-litler suprattitt.o in funzione di altn ctspiranti al domuuo. Oggi., c,Uo stesso modo di quel 11c,z~o, altre pa~zie d'aspiranti _<,ll~esclu.– sivo dominio dichiarano apertamente i luro scopi. E nessuno li d1sc11t<', salve fioche voci che parlano allei propria coscienza ed al deserto. L'uomo (,! la donna) (o un giovinottv) del JJOJJoloascolta,, gioca lllla Si.sul, cerca una ragazza, spes.,;o stringe la cintola, - e) l( in politica )) mar– cia secondo gli ordini dell"uno o dell'altro aspirwue padrone, senza pro– positi propri., seguendo qu,cllo che riesce a farsi sentirP pi,LÌ forte. Oggi almeno che si parln di elezioni m.unicipali, la moltu gente clw crede all'efficacia dei meccwiùmi elettorali dovrebb,! invece porsi local– ment,!, in ciascun Comune, i problemi concreti dett•nninttti di cui si cerca atlr<tv<>rsuquel meccanismo la soluzion,~. Problemi delle case che non b«– s1mw, rl<•lleojfil'inc: che non lavorano, delle scuole inefficienti, degli OS/)(>• dali che nwncfmo. degli acqnedotti e delle fognature inesi."itPnti, del cou– trollo sugli alimenti che non si fo, ccc.: infini.ti . problemi - ed il problema radicale, trovar modo di far pagare chi ha i quallrini. Invece ... Nè o Na– poli nè a f.Au·,•,/onia, nè il Ivrea nè n Bolognil nè il Alatera nè a Roma nè n Palermo ,u-_. li Nuoro, da nessuna parte si vede un gruppo che dica: noi ci. p1·011oniamo, se eletti, di fare così e cosi per condurre a soluzione questo e qw•sto. Unico, immane, il grido della, stupidità: verrà Baffone, oppu.rP Viva il Papa. Noi mwrchici dovn>mnw rallegrarci di questa condizione, se anche noi. muovessimo Wl idolo ul pari degli altri, se anche noi runassimo l"ldea 11iù del prossimo nostro. Questo disprezzo tot.aie dei probletni municipali pur nel corso delle elezioni municipali è untt di,n.ostrazione al li,nite e/elfo ra– dicale inefficacitt dei nieccanismi elettorali rispetto alla necessità di fun– zionamento dello vita sociale. In piiì largo orizzonte, cli,nost,ra llt ineffi– cacia necessaria, inevitabile, - di tu.t.to ciò che si chiama << far politica )). Occorre ben t1ltro: proprio come pensiamo e diciamo da sempre noi. i.l1.unon sappimno rallegrarci d'unu tale confermu. Hitrovare il nostro prossimo imbarbarito ed istupidito a qu..esto 1mn,to ci. .fa desiclert1re perfinr) che davvero qrrnlcu.rw si bai.la con /a., scheda su concreti propositi tli am- 1ninistrazio1le. Jlano desiderio. Non resta. che constatare lo stato di fatto. I 11olitici, le ideologie le resi i mili di cui essi si servono, stmur.o mostranclo anche ai ciechi clw per la loro ·via la gente perde l'atteggiamento del giudizio per– sonale, perde ogni capacità. critica, diventa gregge fri cerca d'un annenlo in cerca d'un recinto, smarrisce la sua wnanità. Per quella via non si può certo ,illwlersi di costruire nulla d'avvenire: tt meno che non si osi porre ti fondamento della propria azione sociale l'elogio dell'altrui stu.pi< lità.. Tale elogio della. stupidità è implicito nell' attivit.à di chiunque segue i canali dell'azione <<politica,,: anche se si etichettlt socialista (o ,nagari, che 8ià s'è dato il caso) mwrchico. Noi rici!Jermiamo i.l nostro atteggia- 442

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