Volontà - anno V - n.1 - 1 agosto 1950

lavoratore dell'arsenale. Non hanno essi « çollabornto )) ? Ma 11011 colla– boriamo noi tutti, pili o meno, al mantenimento o al 1>eggiorament'o .del sistema autoritario ? L'attività dei <( piccoli» non è meno nociva alla società di quel la dei « grandi >) e 111 loro rcsponsabi– litì, differisce di ,,oco. Che si sia ,do11n11di mondo oppure indossatri– ce, padrone di case di gi.oco o il fac– chino che ne a1>re le porte, 611anzie- 1·e o usciere di banca, cortigia11a o ragazza per soldati, procuratore o bigliettario, commerciunte all'in– grosso o rivenditore illegale, grande ,.industriale o semplice manovale, al– lievo caporale o profes...'()re della scuola militare - il mestiere è in fin, .dei conti, lo sics.so . Mi 1>arc che lu ·sua utilità, la sa'a nobiltà, il suo 1·alorc sociale non vari sensibilmen– .te con il grado gerarchico. So che i 1>ersonaggi 1>rinci1>ali hanno tro1>1>atendeuza a discol– parsi moralmente, 1>erscaricare sul– le comparse i loro errori, e i sovra– intendenti a gridare: morte al manovale. Ma quest'ultimo non diventerà un uomo che quando egli cesserà di trincerarsi nella sua ìrres1>onsabilità, col pretesto che egli è un <e piccolo » e che ci sono i « grossi ». Fincl1è questa ricerca d'irres1,onsabiliti1 dei 1>iccoli esi– sterà, ci saranno dei « grossi ». e tutte le vendette saranno inutili. Chiamo questo un comp/cs5o di inferiorità d<r supera re. Che COM pensate del sC111imen10 che s1lin~c una popolana. mentre tira i suoi sassi, n chiedere In tesla della Du– barry, chianm.ndola (( la fHtltana del Re »: di un µ:endarme che legando con le catene le mani dì Rohespier- 30 re lo chiama « tiranno» ed « assas– sino» mentre gli fracassa la mascel– la con un colpo di 1>is1ola ? Sono degli i11coi.cienti o dei vigliacchi. I castighi. Mi piace <1ues1a frase che è, mi pare, di Oidet·ot: <e I gra11di sono grandi solo pcr– chè noi- siamo in ginocchio. Al.– ziamoci ». E la preferisco a quest'altra ri• petula troppo spesso: (( Con le budella dell'ultimo pre– te strangoliamo l'ultimo Re». Perchè io continuo a credere che Luigi XVI, che fu innalzato allo onore di un martire reale, 1>oteva diventare un pacifico ed onesto fabbro, e che il prete Mcslier, che sotto la sua sottana nascondeva uu anarchico sincero, non meritava di essere sventrato. Rabelais (che fu ancl1 1 egli prete e inventò l'abbazia di Thelème) mostra, in realtà, una grande sa~– g<-zza nel trattamento che egli in• fligge a Pichrocolo vinto. Con una specie di omeopatia geniale, e~li fa di questo fegatoso, di questo in– vidioso dal viso verde di bile, un Vf'nditorc di snlsu "erde, e lo spo50 di una rude rlmmaccoJa. « E fu un venditore di salsa verde, e fu felice quando sua moglie non lo batteva trop1>0 ». Piuttosto che respirare l'odore della carne arrostita n Berlino o della carne insnnguinata a Milano. avrcl preferito, secondo il mio µ.usto. vedere appeso su uua botte– guccia quest'inse,i:na: « Adolfo e Ilf'"nito. imhianchini-1>ittori. specia– listi in marmi falsi ». All'interno le scale ed i pennelli dei dt1e me-

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