Volontà - anno IV - n.11 - 15 maggio 1950

dell'arti~ta col 1H1bblico ::-i eon<·<•11- trn quasi esclusivamente sul proble– ma di unn secha nc<·csi:.aria. 1\h•I• tc-ndo da piffte Oj!;ni <1ue11-tioncdi q:.o e- di 1e111pcrnm<'11to. e con:-idc-– r::mdo rit·I modo piì1 ampio il oro– ccs...o:o(·rcati\o che fa dell'artista nulla piìi di 11110 strum(·nto. siamo tuttavia costretti a ('onduckrc ehc hl spirito d"una epoca è un t·ro~iuo– lo nel c111ule. attrnver~o umi od al. Ira via. (·erte· forze l'itali e mii:.lf"· rio;:f" CNc::111Ocspressiom··. Sc- ,.; i· quakhc eot1n di mi:ò:tcro nella mn- 11i:festaziooc cli forze profonde ed insospett:1te. /(' <1unli du un periodo all'ahl'O 1rovnno espressione in idee (' movimenti conturbanti. 11011 vi è tuttavia uulla in ciù d1c si::1 biz:r.ai· – ro od ncciden1ale. Lc- l<"J!J!iche ~o– ,·ernano lo spirito. sono così lcl,!,:6- IJili come quelle dw l,!Overnano la JJalura. àtu lu let111rn deve ~orl,!Crf da quelle che sono immerse nel mi– Etcro. La stessa profonditi, di que– ste interpretazioni I<' rendono natu• ralmentc sgradevoli cd inaccettabili pc1· la grnncle ma55a che costituisce il pubblico irriflc-;i.~i,o. Tr.1 JHll'C'lllt"Si.è curioso osserva– re chc- i pittori. 1)er quanto i11uv– Yicim1bi li possano essere lc- loro opere. so11O>!>O~gellidi rado n1I una ('OSÌ i1111)ortu11a intcr(c1·c11za tome J!li scrillori. 11 linguaA'~io. poichè esso S<"rv,~ anche com(' nwzzo di comunicnzio– ne, tende a produrre dej!li strnni a11- ncbbiamentl. Uomini di alta intel– ligenza mostrnno spcs.-o un ese– crabile ~us1O quando si ,n-vicinano alle arti. Tuttavia anche questi <'e• centrici. che tutti riconoSC'iumo Der– chè scmpl'c ci mcraviidia la loro ollusitù. rnrnmcntc hanno il eorn:;c- 676 p.io ,li dir<' quali elementi cl'uu <1uadro sarebbe i-lato meglio omei. H'I'<' o quali so~tituzio11i dovrcb1X'ro C'i:.S<"I'~ f'ffCtltUtt<'. Prendete. pC'r cscmpio. la IH'imn O1,cra di Ceor~es Grosz. Parago11:1- tc I<' reazioni del pubblico int<·lli• ~ente nel suo caso. e le reazioni JJrovocak tln Joyce quando appitr• \'(" il Hto e, Ulys$es >). Paragonatt~ <1uc11-te :111<·orucon I<' reazioni che ispirò l'ultima musin1 di Schoen– lX'r/!, In lulli C' tre i 1·a:.i 111rc·pul– sione che In loro opcrn 11rod11~c per prima fu UA"ual111c11tf'orte. ma ncl <-Mo di Joyce il pubblico fu pii, articolnto. più volubile. pii'1 nrro. ganle nella sua pscudocertczza ... I-lo notalo. d·ahra 1nirtc, che J'a1- t(',r;!iamc11to del puhbli('o si modi– fÌ<'a sensibilmente allorchè h:111110 d11 1,·attal'e ,·on OP•'I'(· di po1loli pri• mili,i. l\'i pc-r alcune oscure rni;cio– ni l'<·lc111cn10 << o~eno >) è tra11a1O con più deferenza. GenlC" che si ri• H,hc·rcbbc- per i di>!><'µ:ni di Cro ..z in <CEcce llomo>l gual'derù :,Cnza arro,;– sire terrecotte o scultur·(' africane. co1mm<1ue offendano il loro gusto o ln loro monale. Con lo ::.lesso spirito. essi inclirrnno ad essere 11iì11olleranti per opere oscene cli 111,tori a111icl1i. Pcrchè? Pcrchè anche i pii, scioc– <·hi sono cupaci di diri:.i che in altre epoche polcvano CS5Crci altri costu• mi nltru morule. piìi o meno J!iusti– fìcati. Invece. per lo spirilo cr·cati– "o della loro epoca In lihert:ì di e– s1}ressione è sem1)rc inlerpretaln co– me licenza. L'artista si deve confol'• llllll'C 1.tll"attcgp:ianwnto corrcnt('. (' usualmente i1>ocrita. della nrnv;,rio– r :,nzn. E~li deve esscrt· cOntJ!l,!ioro. originale. is11irn11te. nrn tulio ciò senza mai riuscire trop1,o <'onlur-

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