Volontà - anno IV - n.9 - 15 marzo 1950

Nel luglio 1933 Vou Papen ri– prcndevn le trattative col papa, e uelJa stampa cattolica di Germania si acceutuuvu la 1>ro1>n~n1.1<la per un'intesa più intima tra l'hitlerismo ed il cattolicismo. La cattolica ,<Germania» scriveva, in <1uel mese: << Noi ci mettiamo a fianco della. nuova Gcr11w11iapercl1è fo sua rico– struzione si opera al di fuori del li– beralismo. Noi ci i11$Criamo nella rivoluzi'o11c nazio11al-socialfata per– cliè essa liquicfo, il regime della de– composizione i11divid1wle, 1Jerchè è u11a rivoluzione conservatrice. Noi. respingiamo la definizione liberale ,lemocratica del govemo ciel popolo e accettiamo la resp0nsnbilitii ,lei c11- pi, che lw,wo il diritto di essere se– ;uit.i .'lenz,, discussione >l. Jl. concordato tra il Vnticauo e ]t:der del 20 luglio 1933 i;nnzionava la so1>pres,;ione del 1>artito del Cen– tro, limitavn l'azione cattolica sotto– mettendola al controllo politico del m1ziouul-soci11lismo, ma n,'sicurava al cattolicesimo la possibilità di ~fruttare la collaborazione tra il cle– ro e le autori1:ì del Reich, tra il Va– licano cd il go,•erno di Hitler. La slnmpa cnltolicn frnnccse giustificò anch'essa il concordato: « /I. Pap,.1 cerca quel che convi.ene nlla Cl,icSlrn -· scri,,eva u La Vie i,11ellcc111elle >> (25 Set1. '33) - niente di più. Se delle conseguenze voliti.che, fortui– wmcntc, ue derivano, abbinmo il di.– ritto di deplorarle i11.<1un11to /rcrncesi. ed il dovere di. riparnrvi, ma 1w11 sapremmo scandalizzarcene in quan• to cattolici. Al contrario, biwg11a compiacerci. se veram.cntc i. nostri. fratelli cnuoli.ci t~deschi vi ;trova- 110 fo sicurezza e la possibilità di. meglio diffondere la dottrina dclfo .wlvczza. Poichè soltanto ,,uesto è necessario». Tuuo <1uesto è perfettamente cat– tolico. 'on vi è alcuna SOiuzione di continuità uella politica del Vatica– no. l)a Costnutioo a Filip1>0 Il di Spugna, la Chiesa ba glorificato i pe~giori criminali quando <1uesti hunno servito alla sua potenza. Gui– zot 1 ) dice, giustamente: « Non hisognu arreswrsi a qu11lchc fatto, a cert.i ct1si particolari. Senza dubbio 1t, C1,ieSl1. lw di frequ.ent.e i11voc11to i cliriui dei suoi popoli contro i cat– tivi governi dei sovrani; di frec111e11- 1c l,a anche provocata ed 11pprovnta l'i11s11rrcziot1e. Di. frequente /w, 50· stenuti presso i sovmni. i diritti e gli. interessi dei. popoli. Afo quando In que~tio11cdelle garanzie poliriclic si è />Ostatra il potere e le,, libertà, , 1 mmdo si è trt1ttato di clcibornre u,1 siste111t1 di. istituzioni /Jermrmenti che mettessero veramente In libertà (Il ript1ru dalle i ,ivnsio11i.d.el potere, ;,, ~eu<:rnlc la Chiesa si è /J05ta a fim~ del di5poti.sm.o ». JJ liberalismo e la democrazia so- 110 sempre stati J>Cr la Chiesa delle (onnulc di opposizione. La Chiesa è, 1>cr natura pro1>ria, teocratica. Qunndo i governi sono disposti a farle da braccio secolare, essa esalta fu monarchia assolu1a, l'autoril:l i111perialc, In dittatura. Bossuct esaltava nel re un'espres– siOnc della dh,initl1. Nell11 sua ope– ra « L11Politique tirèe de l' Ecriture S<,i111.e ,. quel vescovo proclama: « /I titolo di Cristo è ,iato ai. re, e li si. vede ovu11,1 1,c cl,fonwti i, cristi o gli 1 ) l·lis1oirt: de la ci,•ili~ation cn Europe {Jez. 6•).

RkJQdWJsaXNoZXIy