Volontà - anno IV - n.9 - 15 marzo 1950

occupnrsi di queslioui su cui non si può immedjatamente agire, e di cui spesso è assolutamente impossibile conoscere i dati, (1uaudo ci si rifiuta di considerare come amico o nemi• co clii nemmanco si conosce, quan• dCl ci si rifiuta di dare la propria adesione ad una forza politica io ,·onflitto di cui non si risentono che i mali effetti e di cui non è possihi• lç, mai affidarsi alle intenzioni di Sll· perficie. Quanto tempo ci vorrà an• cora per capire che la forza è mili· ca ? Una forza c'è perchè c'è chi cr~dc ad essa e credendoci la teme. Nei conflitti politici una battaglia è giù lll('Zza persa qnando la si acce!• ta sul lerreno, colle armi e lo schie• .-amento voluti dal nemico. Se gli anarchici accettassero tutte le que– st inni tiuali sono imposte da classi e r>artiti politici in combutta non Hncbbero gi,"i più anarchici. La massini:, bauaglia anarchica è (JUel• la di difendere la vit~ dalla poli1i– ca, d'impedire che tutte le attività umaue siano previste, controllate, rcp;olate c standardizzate. Si ricordi che nou c'è governo · << in esse» o << in fieri » che tulle o quasi tulle le attività umane non voglia sacrifi– cate e direlle, sia pure solo per un periodo di transizione indefinito o infinito. Con tutto ciò, si dirà, la 1>osizio– nc anarchica rinrnne essenzialmen– te negativa, non è nna forza colla (1uale si debba fare i conti, non semb.-a neppure che s.ip1,ia come diventare una forza. Vero, verissi– mo, ma semplicemente in quanto che non è nella natura dell'arnu·chi– smo d'essere una forza di quella specie, una forza quale <1ues1ag,enc- 550 ralmente si concepisce. Nella misu– ra in cui l'anarchismo cerca di farsi « UJ.rn Iorza » secondo la concezione generale (e non ne sono mancati i ten"talivi) l'anarchismo cessa di· es• sere quello che è, e le organizza– zioni che lo rappresentano sono già sul cammino pili o meno lubrico che conduce all'al'd1ia, all'opposto del– l'anarchia. D'altra parte una <tforzn anarchicn,, c'è sempre, anche quando t' specialr.nente non la si chiama con (Jue,;to nome. Ben lo sanno lo Statp e le varie forze politiche quando l'in– conlrano sul loro cammino<' di con– tinuo si vedono costretti a cambiare la propri:i propagancfa, a dtardarc colpi. modificare sistemi e rinun– ciare a mire che parevano sicure . Ren lo StlllllO gli Stati e le fol'ze p_o– li1iche cl1c si trovano d'un tratto a i,iì1 non poter contare per vincere le pniprie hatta~lie su di un popolo clic credevano d'avere completa• lllf•nt<' istupidiLo ed asservito. Lo ostacolo alla forza anarchica. che è la forza ,Tt•eli individui. è solo la diffidt>nzn d~ll'inclividuo in se stesso e nc2:li allri uomiui come indivi– dui: -p l'<-1·1·ore- di Cl'Cdere che occor• r:HIQ forz<' poli! icamcnte orp:anizza– !e IH"I' dilf'1ulere i diriUi indivj. duali. u 1.·unione fo h~ forza)). Queslo 11dagin ha parvenza assiomatica e ci si lascia facilmente <:onvincere da C1>SO senza rillettere a quanto signi– fichi ed implicl1i in ogni caso con• neto.' Ci si crede anche quaudo si i..· vislo eh<>mai non ci furono tanlc discordie come di~ quando si predi– ca tant() l'unioue: anche <1ua11do, Nill'inlrigo, il tradimento, )'equi•

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