Volontà - anno IV - n.9 - 15 marzo 1950

tcrc nonoslante il pessimismo a cui polrcmmo essere eoJJdo11i dalla no– slrn 1·i!le~ion~ razionale. Qual' è la sorgcnlc di c1uestn cer– tezza? Che nome daremo ad essa? La nostrn nalura umana? Dio? la risposta non ha importanza. <(NaLu• ra umanU)l (in questo senso) 1) e ..dio» non sono altro che delle pa– rnlc. C' è del 1>Os1O nel JUO\'imento a– narchico 1>ertulle le concezioni me– tafisiche che sooo capaci di risve– glia1•è e di formare negli uomini del– le forze e delle "olontà etiche e li– bcrtnric. f;li uomini che \'edono, Os;!:j:!;i, il fallimento morale di tutte le autori– t:ì,. che sono di\'Cnlati libertnri SCII· za conoscere la nozione di anurchia si 1rova11Onei cnmpi fìlosofìci e re• ligio.si più diversi. Ne conosco alcu– ni che prOpl'io in virtù di una forle roseicnza religiosa, si rifiutano :1 tulle le autol'it:'t umane e so1>ratutto si mettono contro l'autorità degli uomini di chiesa. L'idea di Hakunin «Dio e lo Sta- 1 ) $e osscr\liam<) la natura ,,j tro,•iamo di 111110:lo srru11:1mc1110cd il 111111110 ap• 1>0,::gio, I., massima crudehà e barbarie e la nm!sim:1 tcncre1.za . La « natura >> come sorgc111e di valori mor:ili è un:i cosa mi• ~•ica !ler l"Ccellcn1.a. Imi conliene unA ~rande "crit:'1 so– ciale. Ma essa non considera che un l:tto della n}Cdaglia e non penetra 11ello spirito della stessa reli~ione. L'esperienza dimostra che la ere• denza "iveulc in nn'nutoritil che non sia di questo mondo, può condurre un essere verso la l)iù ~mude indi- 1,cndenza rispelto a lutte le autorità di {JUCStomondo. Ciò che, del rc– s1O, noi constatinmo osservando la Sloria degli eretici cli tutte le reli– ~ioni. Come potremmo noi unire qncs1a gente nelle nostre file in vi– .sia di u.n fine prntico-sociale, se noi siamo ancorati ad una lradiziooe che non ha niente a che fare con l'essenziale del nostro ideale? ÙJ!:ni immobilità di questo geucre è ,lirella contl'O la stessa liber1:·1 e J1ella yratica conduce ali' intolle• rauza. I.a lotta conlro le Chiese ci è pro– pria, come In lotta contro OJ!:niahra istituzione autoritaria. Ma bisoj!;ua condurla con spirito di libcr1:i e non ("011 uno spirito di nn altrn clericali– smo nascos1O. Combattere in nome di una fìlosofìa della scienza contro altri modi di pensnrc e di concepire i fìni ultimi dell'esistenza umana. t: mti::.conoscere I' essenziale dcli' idea nnarchicn. H. Ko1-:COLIN CINESERIA li signor l\fao-Zc-Tung, dinatore dcmol"ra1ico tlella Cina liberala, si è recalo a Mosca con un 11iccolo grnp110 di suoi cs11erti e con un treno di doni, al tempo delle fes1e con cui era osannato in hllla la Hu~sia il 70.1110comJJ\ca111w <lei divi11izza10 S1alin. li dinatore 1·i11csf'. i- rimasto in Russia JJ!ì1 ,li 50 giorni, il cl1e ha da10 luogo. n::11ur:1lme11tca molte s11p1,osi:i:ioni. Che egli non si mos11·assc :ihbas1anza docile? o :::he J\toi.C'a 11rcte11desse tro111>0dai cinesi? ccc. Infine, ne è 11sci10 un tran.uo di allemnm r11sso-cine:1o: che non, dev'essere s1a10 facile da 11e,:01iarc l" che sui.cit:1. pare, 1lcllé resis1,~111.ein Cina. do\•e ,·'è genie che 1row1 ccce,.,;i"o indiriuarc :1 ,•:rntn;;gio c::.elusivo ,lclla Hussia gli inunensi sacrifici con cui il pc-polo llo"rà ora costruirsi u11'11sci1adal caos. 545

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