Volontà - anno IV - n.6 - 15 dicembre 1949

so umano <li non \Olrrsi suicidare, di 11011 morire nè h1dcamentt-', nè inte1- leuualmente'! r\ell·auegg-iamento de– :.;li Ea5tman, dei Koestler, degli Ita– liani f' dei Russi non c'è .a,whe sem- 1,ljl'emrnte il povero cencio umano (f' 11011 r'è nel'SLm disprezzo in questa 11~rola) che si afferra a<I una :.piega– zionP m:retlabilt• per gimfifit·are la 11ua1lebolczza '? Ancor pii:1 ,\i<·ino a noi tro,·iamo il ritorno d'Archinvv in H.u~sia 1· Ja sua 1wlt•siune al reg'imP .sLaliuiano 1 l'11e si s11iPga, pii:1 ehr 1·011deHr f'Onsidera– zioni teorid1e. 1·011 la no~tal~ia e 1•011 la ~peranza cli ::nere un ruolo piit im]•Ortaute ili 11uell-o c·h 'egli avrebbe 1,ot11tu sperare di vvere nelltt iu·heJe– tri1•a rmigruziouP tli Parigi. 11 movimento rh oluziouario attra– , t-'rsa una crisi morale don1ta in gran partr all"i11Ldlettu;.1lizzazio11e del 1110, i mento rivoluzionario, nlla sua jtJc11tificaziorw 1·on schemi e culcchi– smi la cui vanità, tlj frontf' ai fatti, tl'as«·ina i1 <·rollo de.i loro dirPnsori f' li laacia ilhorit>ntati. in halia di loro str,~si: i•iot'- hcu poca l'O>m. ~oi potrt'mmu ris1,ondcrt-' u roloro c•hf" gi11stifi<·a110 1•11 .ammirano i mili– tanti che ha11110fatto questa s,·elta, eh(' "e ne wno altrj - meno 1·0110- i;('inti pcrrhè nessun organo ufficiale i1 intcre~se a farli cunosct-'re e a meL– tPrli in vedei l:1 - che sono rimasti ,,nello che erano e non si sono pie– gati. Cono:.cbmo parecchi ,·ompagni italiani "hc nei campi di Gun; e di VPrnrt rifiutarono le prO}'0l!-h• delle l'Ommissjoni cl'ar·111istizio italiane che vrnhauo atl offrire il loro rimpatrio; 1·000,,l'iamo parecchi miljtanti russi, t·he non hanno mai a\ nto ronore dei rf>soconti perf'hi.• si erano rifiutali di 336 1Jartct·i1Jarc alle tragiche-commedie 1iei prO(_·essi di Mosca. E ci si può rlijedere quali deHe <luf' 1·ategorie era Ja pili saggia e la p·iit t'ealista: quella (·he accettava di ingro.:.sare il lQrrente dei fatti e del• le l'OSe O que1la chr rimane, a fedele alla su.i. \Olonlit di piegare gli av\e– uimenti. Oppurr bisogna considerare come su11rrma filosofia assimilare il reali– smo e la rinunria? SP eiò fo.:-sl~ vero hisognerehhc r~– m11u·iarf' completamente e rasi:egnitr• si a 11011 a,erc nessun peso sulla r4."al– til ~•t.u•iale. t. proprio di unu rinuncia l'lu: si trattn e nrssuna arguta diSt.·ussioue f>Ofrà tra,·estida. lu qnalr misura un gO\erno, mio Stato, uu i111pc1·ialismo come <Juello ,li Londra, cli Washington o rii .Mo– ~<·u tjcne ronto dellr minoranzt> 1·i– \oluzionarie o dei 1110,,imenti operai? ~t>Jl'c"alla misura - e questi go,er• ni. IJUCSti Stati, 11ncsti irnperia)ismi •"otlo rrali!,ti - iu cui quf'!ste mino– ranze e questi movimenti agisC"ono. 1'011 di,·iamo esh;to110 perch(' non 1,-:i– rebhe rralista. ma agiscono. La so1i– darietì, cireol-tanziale ed immPdial:.i 1•lu~que~tc minoranze po~sono preten– dert> che esista tru f>Sse ed un rerto gruppo ili Stati, tr.asrina la ~('um· pari.a dell'esi$l.Cnza aulonoma di <JUe– ste minoranze a r.-rofiuo di 1111 inte– rt>èse superiore 1'Qm1111eme11le ac<"el– tato, l'Ìoè <1ucllo dello Stato o dei gruppi ili Stati. A meno che <1ucstc minonmze non s1wr·i110 ('he il g1·ande 11uur1iere generale della Oolumbia non aN·ctti che dei corpi rh-olu7.io– nari I orp:anizzatj sulla loro hase del-

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