Volontà - anno IV - n.3 - 15 settembre 1949

post-bellico s'anda\'ano ancor lenta• menle tiedando gli entusiasmi, le in• <'ertezze delle posizioni politiche di gruppi e partili; e la confusione delle loro (·onformazioni ideologiche, il disordine delle alleanze ibride e delle scissioni in (1110 e in potenzn, ren– devano estremamente difficile prono• sticure sull'equilibrio tra Oriente e Occi<lentc o sul prevalere dell'uno sull'altro. Le operazioni clettoruli• .slirhe nei singoli paesi lasciavano in• (•er1i; il Pi.ano Marshall era un espe– diente pro, 1 visorio che non poteva pe~are dttisumcnte sul calcolo delle probabili1i1.. ~fa poi i Parlamenti piì1 o meno politicamente omogenei, che hunno reso possihil i addcntellamen- 1 i a ('aten:1 al !Patto Atlantico, niuta– rono il <·ulcolo: e In Chiesa lo hu fono, tradu1·endosi quindi essa stessa in lerzo motivo di conflilto contro il hl0<·co orientale. C'era una possibilità eo111·ordnl:1riu c.-011 l'Oriente? Si. dal momento che ci fu col fascismo e dal momento d1e c'è ,·ol folangi"-mo. Mn non <·e n'eri, la convenienza. L'nlleanza dclln Chicsu t.·011 POc• ci<lcnte t·0nlro l'Oriente si serve del. lo spirilo religioso dei popoli non solo per sondare il suo campo di do– minazione, non ~olo per ricompe11- $:Jrc l'America dei suoi aiuti parli• \'.'olari, ma ;111c.-he per impostare di 11110,,0 la sua lona contro lo Stato, 11racon l'Ol'c.:idcnte contro l'Oriente, dom::mi forse .:ol:.1conlro l'unico ne• mi<·o d1e rimarri'1. Stinmo predpilando ,,erso un nuo– vo medioc,,o. Tra gli spctlri finora unic·i dell'imperialismo nmeric11no e di <1ucllo russo se ne affoccin un tcr• zo: <1ucllodella Chiesa. La minacc.-ia ICon:ttÌ<·a •·ui il libero pensiero fino 132 ad' oggi"accennava, ecr abitudine in– vero rettorica, ora diventa palpabil• mente reale. Per questo ritengp opportuno sof• fermarmi sul problc.ma cosiddetto antireligioso per rimcditurlo nei con– fronti dellu Chiesu crisliuno-cattolita esclusivamente. Tradizioni teocratiche .. Innanzi tutto: esistono delle pro– ,·e per poter af{ermare che la Chic– !u callolica manifostn 11emprc la tra– dizionale tendenza ::111.iteocrazia? Noi pensiamo che aì. Rend inmocene conto. San Paolo dicevn che ogni pote– stì1 <lcriva da dio. In tuie premessa è contenuto in polenza tulio l'ulte– riore s,,iluppo della concezione tco• c·r.1tica. Vi si giunge a gnidi, 1>ere– ,,oluzioni succe:!'sive delle quali si possono fissare delle lappc t·he, sep– pur basale su criterio soggetti,·o di scelta, non toglieranno nulla :il ,·a· lore obicllivo delle conclusioni. _O~erviamo infatti: clul linguaggio m1st1co-filosofico del 11 Dc Civitale Dei 'Il cli S. Agostino si p11ssaal li11- ~u:1ggi~ politico-religioso di papa (;regorio VII e, quindi, nlla sistema– zione filosofico-politicn, definitiva e ufficiale, di S. Tommuso d'A<1uino: I cnr<lini base di tale evoluzione so– no: diocrcazionc 1 peccato originale. redenzione, conncs.s:.1,questa, neccs– snriamcntc, alla valutazione cst·ato• logica della vila. Prendiamo S. Agostino. In brc,•c il suo pensiero è questo: la rcdcn~ zionc non si co)npie con la ,·enuta la morie, la resurrezione del (( figlio di d_io )>; Crisi~ inizi11 l'opera, uprc il ciclo asccns1onale della Sloria e la-

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