Volontà - anno IV - n.3 - 15 settembre 1949

MOLTEPÙCJTÀ DI MALATESTA Va ril,adito un d:l!o di fatto moho evidente: o;gi. lra di noi. cornuni~ti ed imlividu.1, "li,ti lavorano ins.ieme e 1·ercano motli òi la\·oro rhe 1,iano acce1tabili per lulli. E ,;;e ••·e <1ui'.lkhe ca~o di ,, indi\•idualigta abcrran1e ,, I! arcinolo dic non è 1m di 11oi. ma fuori di noi. Un altro dalo ili fatto \':l pure ISJJrcSèO: il 11roce~so di ri,-o,.truzionc di una organi i:• zazione t1 anarchica» clel 1ipo della U.A.I. è in t·or,.o ormai ,lu anni e le111amen1e vengono detcrrni11a11do,;i le H1lon1l,I FJJ-Onlanee. in forme varie non uniche che r<1rris.J1orulo1walle nece~;;it:i del nostro lavoro, ì\-On h:i, c11aindi. nes..umt utililà ,1,arlare, oggi, delle \'tf'd1ie diatribe di prima del dilm·io 1ra II indi\·idualis1i e 1•omunis1i 11,tra Il organizz.-lori eJ :m1iorg:111iu:1lori »: chè la da.,,sifìra è, oggi, ,•anu, 11ri,·a 1l'ogni corri&pondcnza nella reahù. Ed inflne, un terzo fallo va rilevato relativo a <111estcdiscussioni: lu molteplici1ì1 di Mal~tc..la. Egli 11011 è m(li $lfllO 11rigio11iero <li 1111a idcolo1lit1; <1ui11di.,guai a :.pigolare :ul es. le ;;;ue idee del 1870 o del 1890, immagin:mdole rnlide }ltt il 1950, perehè altre ,.,., ne lrovano assai di,·erse. :\folatesla ateho ave,·a (Jrr.visto il pericolo, poichè uel 1922. ad un E.~·I. 1'11e.:ra (1 a11- da10 a ;,co,·are una. fra,;c di un di6Cor..o che io •1irommciai nell'ouavo Congrc...,,o della In– ternazionale a Berna nel 1876 », dire,·a: k 1\1., 11oi.-hè è in ,•ena di 1>1tuli ,,;torici sul mio conto, 11otevaspingere f)ÌÙ in là le sue ricerrhe ed avrcbl,e ,.ro1)ert0 di.io nella mia ado– lescenza fui mazzi'llfano. o rimonlare_ ai.ldirinura a <111a11do a,•evo otto anni e 11otrebl~ lrallarmi di cauoliro pra1icante, poichè a quell'epoca (eci la prima comunione»- La tirala è 11arado.,,:.ale. ma e-6.J►rime una vcritù d1e è bene co1l6iderare: Mafo1csu1 mm è mai sia/o l'uomo rla/111 verit(Ì 1111ict1 e defi,iitivt1. •Lungo tuU::i fo ,.ua ,•ita il ,,uo ,1,cn,,iero 6i è ma111rato, aJ>11rofondendosi o modificando.si via via nelle e~perienze moheplici 11uc ed altrui restando .s1.>tnprc a1,crto ad anuneltere le par1irelle di vcrilù del 11cn,.iero degli alai. e sa1,;•11doIJcne che nel J>ensiero o,;uo di verilà \'C n"cra .,.ohanlo nn:1 parlil'clla analoga. Co:,.i, ~\lala1e..ta è riuscilo e~tremamenle molteJ,lice. E del ~uo 1>cn~ierov;1 riford:ua, caralleris1ica es..cnziale. la fluhli1ì1 e~trema, l'a111i.,istenrn1i.,mo perm:menlc, Egli non ha 111:ii ui.,1a1Hzzatc le ,me idee in 1111 insieme defl11i1ivo da offrire agli altri ,·ome 1ircro.,,1i• 111ita \'Ìa di .salvezza: in C(ue:,hlsia la sua maggiore sorgente di forza. E •11cr<'iÒ ègli .si prc· Eia poco a ,brevi ci1azioni, ,~rchè in lui 6i sente se11111re il rei'11iro ~J)irituale di molli. Abbiamo credulo bene dar t111iun faggio del J)cnsicro di l\lala1em, maturo <e del 1926), ,ptrchtl la a.ua .,:1p;1=,czza ci 11iu1iad evitare il rin:uccre di 11olcmiche vane e dannoo,;e, Ncttluu suppone dic la ragione, o almeno una delle ragioni per cui l'A– n:tr<'hismo, dopo tnnt i anni di pro– paganda, cli lotte, di sacrifici, non è ancora riuscito u attirare e sollevare 174 Jndividualismo e comunismo le grandi masse stu nel fotto che gli anarchit·i delle due scuole, comuni– sti e individualisti, hanno presenta– lo ciascuno la sua teoria economica eome unica soluzione del problema

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