Volontà - anno IV - n.3 - 15 settembre 1949

Ma ora essi \'orrcbbcro fa.-c dei progetti. cominci;1rc la loro \'ila come se fosse ctern,, e non hanno che dei mesi, forse un anno 1 per lanciar:1i con c111usiasmo, l_'OII tutto il loro essere, nella loro vitu. La psicosi <li guerra li mantiene in uno stato di ,,ita larvata e senza orizzonti. Questa insicurezza che toglie il re~piro, perchè la guerra è presente anche oggi, S('atena, per reazione, un bisogno eccessivo di sicurezza. Ci si vorr<"hbe sentire pii1 che mai sicuri~ non soltanto fisi,·amente ma anche mornlmcnlc . .Mai tanti popoli sono stati 1·0.sìoppre~i dall.1 ide:1 della ,morte. lnsodisfazione. I noslri tempi portano l'impro111:.1del,a morte con lo S.·onfìnato bisogno di \!it:t e d'amore che ne è il suo corollario. Gli uomini cercheranno di neu– tralizzare la loro p:1ur:1segreta della guerra, della morte. con una \'ita di lutti i giorni d1'essi \'Orrcbbero epicurea. Le sorgenti d'in,odisfozionc mat<"ri:ili non rn.tnc;mo. I salari con:-;er• ,,ano il ricordo di un periodo in cui il salario di un uomo pote\'a bast:.tre. Qualchevolta pepnette,•:1110 di costruire una modesta casa, di sodisfore il bisogno cli una \'{1cu11za,di un vestito con"eniente, di una distrazione. Sa.p• piamo pure d1e ci sono stati periodi pili duri, um ciò che imporla è <'he c·c ne sono stati dei piìi relici. La donna, orn. è obbligata di la\'ornrc. Due salari ha.stano per assicurare i bisogni ,,itali d'una lamiglia 1:011quella ela– sti1·!là del minimo relali,•a alle epoche, agli a1nbicn1i, ai soggetti. Avere un bambino è un problema per la gente cosciente perchè alle\'arlo, con l'inspen• !l.ibilc la,•oro della donna, è cosa difficile. L'instabilità dei prezzi e dei sa– lari. la minai:cia della di::occupuzionc, rendono ancora più insodisfacentc questo stato di 1·ose prov,·isoric, rendono l'uomo ancor piii desideroso di \'i\'erc.: il presente. Essere funzionario è il sogno di t.anti uomini: quule si– curezza! Poi ci sono, in un'altra parte del mondo, degli operai che sono gli ugu.ili dei loro direttori, che hanno l'automobile, i frigoriferi e lutto que• sto turbina ncllu tesla <li chi cammin:1 verso il proprio la,·oro. Il lavoro di routine, monotono, delle officine e degli uffil·i, il lavoro che pl·rmette di \'Ìvcrc male, allontana l'uomo dal suo la\'oro. La gente che guadagna bene la su:1 vil~t, uma quasi sempre il suo la,•oro. Ma questo <li– ,entu osse..'5ionante quando dopo una settimana di l:i\'oro estenuante, l'uomo si dice: « Tutto questo per mangiare )). Egli si sente ridotto allo staio di uu:1<·chi11a che bisognu alimentare e sente che nou ha nessuna \'era vita. Bisogna ;t\'Cr visto gli operai delle grandi citti1 rientrare tardi tutte le sere, <:on la testa dondolante di fatica e di sonno, lasciandosi trasportare dalb ''0· lontù del treno. Che cosa possono fare? lPossouo essere felici? Se possono ar.tora sentire ciò che si passa in essi sono insodisfotti, ultrimenti sono in– differenti o rassegnati. Il giov:me è rar.imente rassegnato e non può accettare di diventare un vecchio conducente questa vita. La vista dei suoi compagni logorali innanzi tempo, ,·cechi a 40 anni, gli dà l'imagine ciel suo a\'\!Cnire cd egli si ribella. Se non ci sarà la guerra, sarà questo che l'aspetta? '149

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