Volontà - anno IV - n.1 - 15 luglio 1949

molto clentto. una coscienza indl\·i– duale senza la quale gli abusi con• dannerebbero la nuova società a 8(:0mparirc ben presto. J;imes Guillaume che dal 1876, ac• ccll:n:t nel suo 01>uscolo. :munirevo– le Idee s11ll.'Orga11i::a:ioncSociale, il principio comunista, tuttavia con– sider:m, <1ucs10 inapplicabile per molto tempo ancora per la inccrtez• zu che non sarebbe Facile riempire, iu breve tempo, le <lue condizioni esposte. La stessa incertezza recc fare a à1a– latesta e ud altri compagni italiani ri• serve simili in dh·ersc occasioni e qualche anno fa Max Nettlau e Ru• dolph Uockcr non credc, 1 ano pili. per rngioni (,-<:onomiche e psicologiche, alla possihiliti', di evitare una Fase collelti,•ista. . In realtà il problema non è '-lato abbastanza approfondito. Quanlun• que l'ottimismo di Kropotkine che ai csprimc,•a nella sua celebre ed in• felice formula della « presa nel muc– chio• per i prodotti abbondanti. a· ,·-esse molti sostenitOri, ora ne ha cli meno in meno . . La mia anunira~ione per Kropotki– ne non m'impedisce di constatare la sua ignorania o la sua climentie:uw:a frequente <lclla psicologia umano. ~>er lui, la rhioluzione dcv'e~sere dapprima opera del po1>olo verso il llualc era andato. E: come tulli colo• ro che avc\'ano lasciato l'ambiente eia cui erano Yenuti per aderire ad un altro, idealizzava « il popolo"· Non si rcndc,•a conto che la condizio– ne umana è generalmente la stessa, che operaio o borghese, go\•crnante. o governato, l'uomo reagisce in un modo analogo in circostanze analo– ~he. t <1ucsta idealizzazione che gli fe– ce credere alla possibilità della «pre– sa nel mucchio» per i prodotti abbon– danti. Questa formula è stata ripetu· ta e generalizzata. Ma non si è analizzato ciò che era l'abbondanza cd in <1uale misura potC\'3 esistere. Colui che stu<lia la storia dell'eco• · nomia o se.mpliccmcnte l'atteggia· mento umano davanti al 1>roblema del consumo arriva alla eonelu'-ionc che con i mezzi presenti cd attual– mente pre,·cdibili, visti su seala mon– diale, l'abbondanza non può esiste• re che in rarissime occasioni. L'indigeno dell'Africa equatoriale, di certe regioni dell'America o del– l'Asia, può, a condizione che i bian– chi non abbiano istituito il rcgim~ della proprietà inclh•kluale, clisp9r• re a piacere di banane e di noci di coc.:o; l'Argentina, il Canadà, gli Stati Uniti. di granoturco, di fru– mento., di bestiame e di cotone; la Germania di palate e di carbone; la Spagna di mercurio, il Venezuela ed il Messico di petrolio 1 ). Ma nella maggioranza dei pae– si non si può \'Cramcntc parlare di abbondanza nel significato di eonsu• mo illimitato, <li tutto ciò che è ne•· ccssario alla vita ch,ile, di tulio ciò che è frutto del lavoro umano. E questo, anzitutto, a causa di un fot· tore psicologico che dirige i fotti e– conomici: l'aumento indefinito dei hi~ogni dell'uomo. C. [.EVAL (co,uinuci) I) E queeto è molto rt:lati,·o percliè mohi di questi paesi debbono Mport:m, una buona ,,:arte dei loro prodotti per ot• . ll!11erne altri in cambio. 37

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