Volontà - anno IV - n.1 - 15 luglio 1949

scoprendo il fuoco e qualche altra cosa che gli pennclte di edificare deJle civiltà, ora in quadri geografi– ci e storici tnoho vasti, ora molto ristretti, civiltà così diverse .in tutti i loro aspetti e che si distruggono tra di loro ,finchè s'impone la necessità di fondersi, più o meno, in uno Sta– lo unico? E ciò proprio nel momento in cui incomincia la decadenza finale. A..11· che se il lato proretìco di questa maniera di vedere resta soggetto a eauzionc, non è riconoscere il carat– tere profondamente anarchico della Storia? E come affermare che l'uo– mo, quest'essere essenzialmente di– verso e mute,•ole, obbedisce a delle leggi storiche generali, permanenti e definii h•e? Che cosa importa in queste con– dizioni che alcuni riconducano ogni situazione storica ad una tesi, che le si trovi la sua antitesi e che, per completare il gioco, si scopra la lo– ro sintesi? La disgrazia, ancora una volta, è che non è mai possibile sa• pere ciò cl~e sarà questa sintesi nè come 1 nè quando si realizzerà. In al· tre parole, non si sa se gli interes• sati, cioè gli uomini faranno il gio– co previsto. È cosi che ·Marx per il primo, per · aver voluto .andare al di là delle pos• sibili1i, della sua dialettica, s'è in– gannato di molto. In quindici volu– mi ci dimos1rò che il proletariato era l'antitesi della borghesia. Ma non contento di provarcelo in un mo• do così perentorio, azzardò afferma· re che In sintesi cli qucsla contraddi• zionc non poteva essere che la socie• tà senza classi, senza sfruttamento e senza oppressione dell'uomo sull'uo– mo, cioè: il socialismo. Ora, ecco che la suddetta contrad– dizione si risolve nel mostro dello Stato totalitario che non è che un regime rinforzato di oppressione e di sfruttamento. Ma per ciò che riguarda Marx, la verità è tuttavia infinitamente più semplice. Disceso dal piedestallo sul quale i suoi fanatici l'hanno innal– zato, e ricondotto alla scala umana, Marx appare· come un grande socia– lista del suo tempo e di tutti i tem· pi cd è già molto. Difensore dei poveri, dei lavoratori e degli sfrut– tati, contro i ricchi, i parassiti, gli sfruttatori, egli voleva la giustizia e la rivoluzione sociale, Ma più e meglio di àhri, comprese la genesi del dramma sociale della sua epoca, il significato e l'importanza della iotta delle classi che vedeva nascere e svilupparsi sotto i suoi occhi. Si misc 1 dunque, al servizio d:i que– sta classe proletaria e pensò che non potc,'a far di meglio che in<'omin• ciare a dimostrare che essa doveva trionfare, Ed è per volere troppo provare ch'egli edificò il suo sistema che à la pretesa di essere scientifico e che non dimostrò, naturalmente, niente. In questo modo, siamo condotti a parlare del ruolo e del destino _d"el prolelariato cd a toccare il cuore del dramma. Louzon pensa che il proletariato, tradito, vinto, respinto, ridotto a non essere pii1 che una massa di mano– vra al servizio di altre classi e d 1 it1- t,..rcssi che non sono i suoi, apparn definilÌ\'amentc eliminato come fat• torc storico decisivo. Ora se, per par. te mia, mi proibisco di pronunciare giudizi, così definitivi, 6ono, però, 17

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