Volontà - anno IV - n.1 - 15 luglio 1949

\'Crc se non il suo posto almeno il suo momento in una costruzione tenta• tiva? Ma sappi,uno già per esperien– za (proprio dal marxismo) che questa specie di ideologi~ aperte sono assui cl1iuse nel loro operare: nonostante le indubbie buone inle.niioni del lo• ro costruttore, nonostante le belle i• dcc e belle parole di contorno. Chi 11011direbbe Ol!gi, rileggendo le tesi dì Lenin su « Stato e ri\ 1 oluzione », che egli fosse in fondo anarchico, che dagli anarchici lo dividesse solo una \•alutazionc tattica? lll\•ece ... Non ci si accorge, ritentando la for• ~nulazionc <l'un anarchi.;.mo classista, che l'idea è anchilosata in partenza d~11Jastessa assolutezza con cui \'ie• ne esposta, dalla « fede » con cui viene pensata, dalla conseguente \'O• lontà di indirizzarvi tutto il movi• mento anarchico. L'anarchismo è assai pii1 del socia• lismo, anche se .molti di noi - cd io tra questi - credono che organiz. zare il la,·oro in forme socialiste sa• dt un esperimento da tentare, e lo pensiamo e lo studiamo ora, cou la Eperanz:1 che in tempi rivoluzionari ai dimostri ,,i:, di maggiore efficien– za congiunta a .maggiore libertà e eosi persuada molti a ripeterlo ed eslcnderlo in modi loro. L'anarchi• uno esprime da\'\'Cro « ,m dato pcr– ma11cnte (/ella ,storia umana 0>. lr• ridere a chi fa di <1ucsta ccr1cz7.a lo :dimcn10 dclJa sua ,•ila è proprio ,~ dileuantismo storiografico»: chè ben si può mostrare un cammino perenne (anche ae non progrcssi\'o) degli uomini, in lutte le loro comu• ni1it storiche, ,·Cno la coslruzione di una umanità sempre più umana, "er• so la liberazione sempre piì1 positi• va dai sempre risorgenti impulsi al comando cd alrubbidicuza (lo spi• ri10 di preda, lo spirito di gregge)! cd è ad essa cJ1e l'anarchismo si ri• collega. Non è per caso che oggi, <lo· po le più tremente esperienze di be– stialità e d'autorità, molti nel mondo cominciano ad a\'\'Crlire che l'anar• chistno risponde ad un quesito essen– ziale del la vita wnana, fornisce per essa un orientamento efficace. E non è per caso che entro i mo\'imenti a• narchici del mondo dappertutto si formula con chiarezza diversa l'esi– genza d'w1 distacco dalla scia dei Partiti e delle Chiese - anche IPar– titi e Chiese «progressisti», anche « socialisti > - come coscienza del fatto che in passato troppo volte gli anarchici si son lasciati attrarre dal– fo idee brillanti e dalle parole 60• nore di gente clic pareva prossima cd im•ece era lontana, perchè al di• sotto delle bandiere di libertà cela• ,,a una costruzione d'autorità. Pretendere di farci ripartire, noi anarcl,ici del '900, dalle stesse po• sizioni pratiche su cui sta\'ano gli anarchici dell'800, è veramente :mli• storico. Quegli an11rchici non aveva• no visto morire il socialismo, diventa• to bolsce\'iemo o laburismo (e, in sen– '50 ncgati,•o fascismo). È passato sul mondo un diluvio. Ed è in fondo la nostra consolazione - per noi che eravamo già nel movimento anarchi– co prima del diluvio - conStatare oggi, seppur amaramente per le tan– te ro\'ine, che l'orientamento profon· do dell'~narehismo, soprav,•ive, for• 1ificato e potenziato dalle espericn• :r.ed' un secolo di lotte. Son <1uestc esperienze a dirci: il socialismo è morto, seppelli1elo, ri• cominciate in altro modo. Chi oggi ripropone sollo il nome di Il

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