Volontà - anno IV - n.1 - 15 luglio 1949

nuova gang di padroni. Vedi d'ora fonaozi in ·Cina l'altro processo pa• rallelo, per cui le moltitudini con• tadine do\'ranno ancora un:t volta ,~agarc col ·toro sangue la loro fame l'industrializzazione del paese - supposta via di benessere secondo gli ideologi cd i generali 1 ma che con• durril invece come conelusione ine– ri1abilc all'illibertà e quindi a sem– pre pii1 gravi frallure e disagi so– ciali. Nè può, dopo laute esperienze, giustificarsi il pensiero della « clas– se >l con l'argomento che la storia diventa pili agevole ad esprimersi ir, termini di. «classi». Come alle ricerche d'economia purt1 può talo• ra giovare la nozione di classe, così. alle ricerclie storiche - dove tale ipotesi scmplifieatricc aiuta ad iden• tifìcarc e seguire (non a spiegare) la azione di gruppi diversi che tendono ci:1scuno a modo suo in una direzio– ne comune. Bene spesso, però, quc• sta concorrenza <li fatto tra gruppi <li per sè non concorrenti, è fittizia, ipotesi dello storico c.he l'architetta per spiegare gli m•vcnimenli secon– do una sua teoria a priori: il solito modo della storia aulica, che tutto riduce a lince semplici, e lascia in ombra così la gran parte della mol· lcplicc azione sociale confluenLe in ogni situazione data. In conclusione: la nozione di « classe )) può avere dell'utilità nel campo del pensiero puro, quando sia accompagnala dai suoi limiti ben determinati. Quando in'"ecc essa si lr:1s[erisea <lal piano del pensiero puro al piano dell'azione, diviene nettamente falsa, disorienta: giova od intruppare non gi~ a liberare. La sola azione sociale che non in– cl~da nessun atteggiamento d'autori– tà si concreta quindi nel partecipa– re, uguali Ira uguali, in basso, ai gruppi reali, alle pene reali, al!c volontà ed alle iniziative spontanee di persone deler.minatc - cioè ad associazioni che non hanno bisogno alcuna d'un esterno « fornitore di ideologia l>, perehè il fatto stesso del loro formarsi e disfarsi segue il for– marsi e disfarsi (umano, assai uma– no) di fluide comunità d'idee e di propositi . .E solo così, nei piccoli gruppi, in molte direzioni, attraver– so 1cnlati, 1 i cd errori, clic si costrui– sce. Magari poco, magari pochissi– mo, .ma chiaro e certo, cd in liber– tà, cioè aperto all'a,•venire. E quel poco e quel certo sono la sola efficace preparazione rivoluzio– naria possibile per ora, nelle condi– zioni presenti - a meno che si iden– tifichi « rivoluzione )J anche in ciò che fanno i Partiti in cui ancora agisce il m9vimento socialista, con i loro magniloquenti propositi di « a– zioni di massa l>. I Partiti, che son tutti all'opera per conto d'un qual– che S1ato, cd anche quand(? parlano di « ri,•oluzione o> intendono soltanto l'antico proposito giacobino della conquista del i,otere, e quindi la loro azione non è mai conducente a li- 1 bcrtà, anche quando le loro parole paiono libertarie. Mentre è chiaro che per la ri"olu~ione (non quel• la astratta di cui favoleggiano an• che conscn,atori, nia la concreta dis– soluzione di tutti i "incoli sociali. il far della società e delle sue istitu· zioni attuali una tabula rasa; cioè un pcriod·o di caos) la quale ci a1>· pare premessa necessaria di ogni al– terazione radicale <lei rapporti so-

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