Volontà - anno IV - n.1 - 15 luglio 1949

Non è però lecito senza forzamcn• lo della verità estrarre questi grup• pi da Mcnlor sedi determinate, nelle quali sollanto sono in <1uanto grup• pi reali cd agenti, e fonderli in gruppi pilt vasti - dimenticando per via i limiti delle definizioni ini– ziali. È una pura operazione intel• lcttualc, che giova talora a chi la [a per semplificare il pensar sistemati– co <lei problemi sociali: ma vale a çondizione di non dimenticare che il pensicrO non s'appoggia più allora ad una realtà obbiettiva. Pc'ggio che mai quando per tal via si giunge a divi– dcl"Cla società, all'uso delle Chiese, in reprobi ed in santi, in bianchi e ne– d, postulando la divisione unica tra « borghesia » e « proletariato »: clas– si. più vaste che (evidentissimo in paesi ,.arretrati come l'Italia) esistono soltanto nel pensiero di chi le pensa, uel libro di chi ne scrive. In tali se– di, per scopi di analisi e di ricerca, possono avere una loro ristretta uti– Età. Ma con <JUei limiti, hea certi e pre~cnti. A! di fuori di essi, come non v'è più verità nel postulare le d'ue classi, ci si Titrova inevitahil– mcnte in atteggiamenti che fono C::!· senzialmente di illibertà, anche se le parole di superficie paiono liber– tarie. Infatti, quando si ro\•eseia ad ar– bitrio .il processo costruttivo della idea di classe, e si pretende che tali due class.i immaginate in ,astralto a– giscano effettivamente come tali nel– la vita reale, ci si accorge subito che la loro unità supposta non esiste, e si dice che esse « non hanno coscien• za di sè o>.Basta allora un nulla per– chè si ceda anche noi alla tentazio• ne d'cl •Potere, alla tentazione di far noi dh•entare reale la clas~e median- te b. costruzione di una ideologia ad. hoc che scn'a di base ad una pro– paganda ad hoc: il tutto fondato sul– la presunzione necessaria della no– stra superiorilà intclleuualc. Dap– prima ci seducono le fantasie intel– lettuali, si diventa innamorati e \"Ìt• time delle nostre idee, così belle co– sì organiche. Poi quelle fantasie .si espongono 1>ersuaSÌ\'amente a gente semplice, che non ha corazze intel– lettuali con cui difendersi, che .fida nella nostra rettitudine oltre che nel- 1:a nostra cultura. Ed alfine la nostra abilità pt'opagandistica conduce il nostro prossimo a seguirci - che è azione antilibertaria - invece di ec– eilarlo ad essere sè stesso - sola via di liberazione effettiva. Saggio, con– clusivo, il leninismo: gruppo di po• litici che si costituiscono in élite di illùminati, che si prendono il privi– legio di non lavorare insieme agli altri uomini, che s'arrogano il com– pito di dare alla classe operaia la sua ideologia, cd infine si ritro\'ano - anche se in partenza non lo vo– levano - ad essere i nuovi padroni, i detentori d'un nuovo !Potere, nega– tori della libertà proprio per gli operai. Perchè alla conclusione del processo l'ideologia ha persuasi di sè anche i suoi costruttori, s'è fatta religione di cui essi son pontefici e preti: çcl allora, si sa che cosa acca– de. Vo::li il processo terribile per cui s'è fatta in Russia la creazione for• zata di una o: classe operaia », h•i d;v\'cro esistente oggi ed oppressa c·ome forse non mai dopo i tempi faraonici, la conversione sociale ot• tenuta proprio a spese delle ccmas– se » di r.ovcra gente, assai più che n spese dei 1< ricchi >i molti dei qua– li si son aggregati in tem1>0 alla

RkJQdWJsaXNoZXIy