Volontà - anno III - n.10 - 15 aprile 1949

un f·apilolo u parte. Se èOIIO riu~ito ud esporre l"argomcnto iu modo in– lclligihilc, ho fallo meglio che potevo sperare. ,Ma al fine di meglio im– ,primcrc nelle ,·ostrc menti l'idea del vero contratto sociale, mi prender<, la libcrtit di leggervi, u conclusione del mio dirc 1 una p:1giua ancora di Proudhon, al quale devo la maggior parte di quanto so, o credo di sapere, intorno a questo ::1rgomcn10. Opponendo l'idea di autorità 1tll'idc,1 del li– be·ro accordo, egli dice 1 nella sua 11 fr/pu GenPralc dcUu Rivoluziotlf' 11(!/ $rr.oln Decimo,10,w >•: f( Della distanut che separa questi <!Ut' re~imi. uoi pos:;;i;uno giudicare dalla diffcrcm:a del loro stile. 11 Uno dei momenti pili solenni 11cll"c,oluzio11c del prim.:ipio aulori– larito. ru quello della promulgazione del Decalogo. La vo1·c dell';mgclo 1:u– n11uHla al Popolo. proslrato ,ai piedi del monte Sinai: 1( Adora l'Eterno, e solt.u1to l'Eterno. 1c Non giurare fuorchè ucl nome suo. 1c Santifico le feste, e paga lr decime. •t Onor., il padre <' lu madre. u Non uccider<'. "' Non rubare. ~ Non desiderare la donna d'altri. " Non fare falso testimonio. Il; Non cle:-,idcrare la roba d'altri. «. Perd1è l'Eterno lo c·omanda. cd ii l'Eterno d1c lì ha t·rcalo. l, .. :Eteruo ,;.olo è sovrano, fonte di tulla la sapienza e di tutta la virtl1; distribu1or1· cli premi e di pene. L'Eterno 'può farti [clice o infolicc. · « Tutk le leggi hanno udollalo <1ucsto ~1ilc; tulle. parlando ,il l'uomo, 111• im'piegano l:.a formula SO\'rana. Gli Ebrei comandano col tempo futuro. i La1iui colrimpcrutivo. i Greci l'Oll"iufinito. I moderni 11011 fo11110 uhri– mcnti. Lu tribuna del padamc1110 è un Sinai infollihilc e tcrrihilc comi" 11uello di Mosè; qualunque sia la legge. chiunque la dcli i. è sucr:.a non ap· pena sia staia promulgala da quella profc1i1·:.1 1romha. ,·hl' da noi è t·o,Li tuiht dulia maggioranza. « Non vi a~scmhratc. 1t Non st:.tlUjJart'. ~ Non leggere. " Rispetta i Luoi rup1,rcscnlan1i e fum:ionarii 1·hc il 1·aprin·io ddlr· urne o il buon piacere dello Stato, li hanno dato. « Ubbidisce le lel,.('gi ,·hc nella loro ~:.tpicuza aHanno falle. « •Paga le lasse. 11Ama il Governo, tuo Sii..::norc e Dio tuo. 1·011 tutto il cuort· ,. nrn lull;i l'anima e t:011 lutto il pensiero, 1,cn·hè il Govcrno·~a meglio di te <1ucl d,c- 1.u sei 1 qud ehc tu vali, quel ch'è bene per te~ e pcrohè esso h:.1 potcrr di punire coloro che clisobbcdiscono i suoi comandamf'nli. ,. di prl'mian· ·fino alla quarta ~cncruzionc coloro c.hc gli sono c:iri. " Ben diverso è lin~uag~io dclb Ri,•oluzionc . . J6-1

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