Volontà - anno III - n.9 - 15 marzo 1949

Ed è veramente doloroso pensare a qual punto contribuiamo a creare un ambiente di ,schfo.viti1 1 precisamente con il nostro atteggiamento di fronte a creature ebe dovrebbero esserci Je più care, con le quali passiamo tutta la nostra vita e che troppo ~pesso non sappiamo trattarle da uguali, anche quando le amiamo sinceramente. Così Ja coudusione s'impoue. L'amore libero vuole prima di tutto b donna libera e ciò richiede di elevarla economicamente e moralmente. Sen1,a la libertà non c'è dignità, perchè 'come è possibile la stima di se stessi, quando si è costantemente una cosa d'altri il quale abolisce tulle le volontà, tutte le iniziative e non ai agisce che sollo il comando d'un pa– drone? Questa questione ha dunque un'importanza molto grande ed ecco per– chè è ueccssario trattarla innalzandosi dalla semplice soddisfazione di un bisogno fisico, che è alla base, alla concezione dei problemi pili ahi della vita. La società altuale e, 1 identemente 1 non ispira l'amore; il pii1 spesso, al contrario, ispira l'odio; ma i giorni per amare \'Crranno atlravcr-so alle n06trc pii1 rude battaglie. Allora, nello stesso modo che noi vediamo nella natura, tutti gli esseri trasformati dall'amore, i fiori esalare un profumo piii soave, gli iusctti rivestire i colori pii1 brillanti, l'uomo e la donna sen– tiranno meglio la bcllczzn di questo grande clono di se stessi, che condqcc alla più profonda comprensione della vita, alla pratica della più nobile solidarietà, per cui gli esseri si esalt,1no, acquistano il loro pieno ,•alorc e preparano quell'an·enire luminoso in cui, forse, si realizzeranno quest:! parole di Rc1.1a11: « Nello stesso modo che l'umanitZ1 è uscita clall'anima1i1i1, la di\'initì1 uscirà dall'umanità». Ahimè, Elisco Reclus 1 aveva fin 1roppo ragione: <( ••• sono lontano di credere al progresso come ad un assioma ... »; ma la teoria d'una e,,oluzionc progressiva si è trovata vera nel mondo animale, pcrchè non dovrebbe c~– serla maggiormente negli umani? Perchè non potremmo sperare in una umanili1 Futura, vera dh·inilit, confrontala con la triste umanità della quale facciamo parte? Rcclus, d'altra parte, aggiungeva: << Per conio mio io 10110 per <1uello che io penso essere la buona causa, pCl'<·hè mi conformo, cosi. nl mio senso di giustizia. È una questione di coscienza e non unr, questione di s1,eranza. Che noi riusciamo o no, ha poca importanza, noi saremo stati nlmcno gli intcr1>re1i della ,•oce interiore >1. L1 voce interiore pili potente, è senza duhhio la vo•·e dell'amore; asc-ol· tiamola. Essa ci dice di affrettare il l"egno della libert11: il solo ,-he ci darà con la gaiezza franca, la squisita tenerezza e la sublime bellezza. il trionfo clell'amol'e su tulle le t1·istczze, gli odii, e le brutture cli oggi. Sogni, mi direte voi. Ma il sogno d'amore è quello cli cui è dssuta sempl"e l'umanità. e i sogni dei quali si vh'c non sono csi:i le piì1 dolci l'Caltà? L. BERTONI 480

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