Volontà - anno III - n.9 - 15 marzo 1949

Purlroppo, noi lo 'inppiamo .rnoho bene, è neces,aria unu sociclà li• hern per parlare di .ii:norc libero. lu un mondo come il nostro dove tulio di· vcnta ogge1to di speculazione e di sfruttamento, l'amore non può sfuggin·i, e noi abbiamo la proslituzione pili o meno ruasd1erala. È il salariato del– l"amore. :,Cnza coniare che se l'amore è il pii1 spesso presso i ricchi un :,ffarc, preMo i po,•cri è prci,to scacciato dalle streuezze economiche e dalle prcoccup11zioni. Per rimediare .1 tutto, parlano e tra questi i ,,astori pro- 1es1anti, di una riforma morale degli individui, mu ciò uon è sufficiente, pcrchè morale e miseria sono due termini d1e si eliminano a vicenda, quando si ,•uole dare al vocabolo « morale » il suo pieno valore. Orn non bi~ogna dimenticare d,e la miseria è ancora il relaggio della maggioranza. Ci urtiamo, così, ad una grande ipocrisia clic è praticata univcrsalnu;ntc. L.1 donna lauto t.'Sahata, per la quale ai finge di avere ogni genere di ri– ~u.,rdi, è nella rcaltl1, deprezzata 11cll'intimi1;, come un essere inforiore, ed il più spesso non è 1rallata altrimen1i, o considerata di piit di un operaio o di una sen 1 a dal proprio padrone. Ne consegue che nella nostra \'ila di tulli i giorni, grazie ai nostri costumi e pregiudizi, conlribuiamo dirella· mente a mantenere 11ell';1sser\"imcnto la metà del genere wnano. e da <1ui di,,enta fot.:ilc ui padroni cd ai go,·enurnli di fore la atcssa cosa per l'altra mclii. Poi 11011 è raro d'i1wonlrare dcgl i uomini che, per :.11nore libero, i·om-. preudono effe11i, 1 amenle una ~chiavitì1 pili completa di colei che dovrehb<' ,11narli liber,unente. Altri credono pure che la liberlù consista nel follo di abbanclon~1rsi a lulte le p:1ssi<•ni. rncn1re in simili casi se ne divcnla schia,•i perc·hè 111li– hcrt:1. al t·ontrario, consislc nel sapere dominare le passioni per dirigerle ,cr~o uno scopo elevato. Non si traila affallo, qui, inlcndiamoCi, di soppri– rnne <1ucllc passioni, <·omc ciò ,·iene insegnato dalla chic.sa, ma di nohili– larle. Muclerlink l'à detto molto giudiziosamente: te Ess<"re saggi non c-ou– sislc nel non aver passioni, ma nel sapere purificare quelle che si ha ». Abbandonandosi ad c~sc scm:'altro, si è ben presto ridotti all:1 stanchezza al dieguslo e all'impolenza. Diciamo, infine, d1e nou bisogna 1:onfo11dcrf' libertino 1·011 libertario. L'amore libero ri<'hicde un maggior<' rispeuo dell:t donn:,. Noi le ,·irnpro,eri:uno le sue indinazioni religiose, ma ne siamo in parte respon– •al,ili. C'è in ogni ragazza, anche ncllri pii1 po\"era e nella piì1 diseredata, un IJisogno d'idealismo, una vaga speranza d'una ,,ila ~uperiore che l'uorno inl1ange il piì1 delle rnlie con la flii:1 grande inabiliti', cd una ,-crla bru– t;ilità. La donna corre allora a rifugiur~i nella menzogna ,·eligiosa che con– lrihuir:t a deprimerla maggiormente. D'altra parte. pare ch"essa abbia un debole per i soldati, per i gallonari, per i piìi s1·i0tthi ambiziosi. ma un f'"S«cresc·hi11,·o non può ammirare d1e la forza brula. D'r1hra pari<' c·he 1·os·è quc«10 in f'onfronto dello stupido orgoglio -masd,ile per tl\'ere posse– duto unn donna? L'orgoglio del 1>o~sesso è nullo in sè, quando si Imita d'un 02gcllo. d'una easa, d'un ('a\·allo. d'un J::ioiello C<'C,. ma quando si lralla d'un essere umano. clh·cnla mostruoso. -179

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