Volontà - anno III - n.9 - 15 marzo 1949

le industrie. insieme all'estendersi dei « sussidi cli Stato » agli industritt– li {anche nei sctt.ori clirett.umentc controlhtti da Ministri « socialisti») - le prime comlar111e e i primi se– questri per rc,iti di stcunpa - tutto e/ice che lo StC1tosi sente ormai ab– busr.,mur forte per <e procedere >), E procede. È bene non farsi illusioni. J.,'ttr– piu umicronistica che è l'cmima dcl– i<, rmot;a Costituzione itulimrn, belle parole e brut.ti fatti. il corwubio dei preti con ciò che i capitalisti suc– d1iant.i uUe mommelle "del dem,ro p11bblico chimn,mo e fan d1itmwre " socialismo », l'i,,sieme cioè della 11ostn, Repubblica Cleric<tle ltuliu- 11a, già è forte, e diverrà sempre più forte. Ma fortP sul suo terreno, il terreno dcll<t viof.cnzll fisica pn– dicamente rii,-cstita con parole di legge. E s,il t.crreno suo, cioè COtJ h, violenze,. è per ore, imbat.tibile. IJ. popolo è inerte. Anche chi << mar. ria », m"rciu pcrchè si seni.e soste. nuto da un apparato e da capi: ce– de appena <tppt1rato e ct1pi acce11- 11i110a mancare. lJ. popolo è ab11U– co. Il popolo è disorientllto. E, ul– timo mli 11011minimo fatto, il po• polo è sempre pi,l disamrnro, di. fronte ud un Potere cui gli C1iutia· mericuni lum cfoto mezzi per dotar– si. d'une, polizi<, veloce e cora:ulta d'111rn rete di collcgrmienti rndio in– dipendenti, di tutt.i i mez:i repres– sivi più moderni. . t bene non /orsi ilfosioni. la so– ht opera « costruttivu )), oggi, no,l è riel chicmwre ,ti/e Mmi. È riel ri– finu,rsi olle armi .. I?: nel decidere Cl per1sttre. E' nel proporsi il pensa– re, 11ello spromire ed aiutare a pen– sare. I nuclei che paiono (< llttir:i » og- gi in /tc,lit1 sono m1ch'cssi. quasi. tiit• ti rmclei « ubbidienti ». Non è con essi. che si potrà avviare una costru– :ione d'avveriire. Bisogna volere cd t1tt11arc,invece, ltt costituzione di 11w elci sociali in cui poss,mo ritrovarsi individui. dirmo12.o cClpaci di pensie– ro e volomà e dct,cr11ii11a:ioniauto• nomi. E ltt srrndo per questo è lei diffusione di idee, non la chiamata alle urfo od lii, p11g,1i; · Strtultt lunga, come ·vede da tem– po chiu11que pensi fo realtà sociale itali,111,,rion una sua ttstratta fig11rt1- zione di essa. Strada di.fficilc: chè cmchc il 'proporsi rm t.ctle compito « ccl11ct1tìvo » ~1on può non de·ve nwi. isolarci dt1lla v.ita q1totidia11a. Lad· dove 11n pugno di povera gente ac– cenna u bauersi per sè noi inte11. dicuno essere present.i, anche se l" sconfitto è certa: chè nullcr è « /or. marivo » come quelle espe.rien:c cli louo. Lt1ddo,;_einvece moltitudini si muo\·ono in mussa secondo gli ordi– ni di capi, chiunque essi sia110, rwi intendiamo essere presenti. solo per fare tra esse dell'opposizione, t111chc se /Xtr che riescano u soverchiare il Go1>emo per insediare A in luogo tli B. chè nessun beneficio possiamo a– spcw,rci dli simili sostitu:ioni. È duro parforc tt gente che ubbidisce. <,."CCitarfo a penSt1re cd a disubbidire. Stradu difficile: che vr,ole in primis da ciascuno di noi, il riformarsi d'un sufficiente spirito critico, d'una su/• ficicnte resistenza alle s11,ggestioni dei miti. clenwgogici .. Ala $.tracia di ·vcritii. E, sopratutto, strada di realismo. di aderenza ai faui. attuali ed agli. uomini attuali .. Va detto assai chia– ro, <JuCsto, per parare l' obiezione 473

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