Volontà - anno III - n.9 - 15 marzo 1949

ftmla:Jiosa di chi ri ricliiuma alle 11 nece.t6ità della lorru politico n. La politica è l'arte di rcalinare tutto il poS!ibilc ,•er!o ciò che 8i ,uole, lalutaudu giustamente lutti i fatto– ri che pesano nel gioco. Su qucJIO 1>iano. coloro che parlano <li Liber– tà. di Aboli=ione di Classi - sian destri o !finisrri non imporla - f'd in pratico. ulluano i11 modo da s11r• rotare oli' Anli·/iberrir l'siStf'nte sol– ftmto u,u,. 1111ot.-a A111ori1ir, son essi ~li as1rat1i. i aognarori. f:Jsi rondu,,. cono i loro greggi d'11omi11i " do11- 11.e auraverso mari di tempestoso do– lore, Jen.u, alcuri costr11t10 di libertà. Non /ascimnoci d11uquc tcuwrc cfoi gr,mdi. 1x1ssi illusori dcllc, lor fucile strada, troppo fucile. dH· ric/1icdr il mir1imo 1>0ssibilc di pcu.~il'ro, il mussimo di 11bbidicn:o. Noi, i rl't1· listi forse pi,i c,c11ti del noJtro tem– po. t·ediamo clii<,ro cl,,. si pouono fare solo piccoli pani in ,e,iso dav– t·ero « rivolu:iom,rio ». e J>l!r uu'a/. tra sr.rt1da assai piri difficile, e ci detem1iniamo a farli. Non è qucJto. olrrc turro. la più ~a,~ia J>Olitica, 1,er chi t·cramente u,ofr alfine auaccare alle radid il nwle della nostra r..-ita socit1lt-? Allo lato /orte .si />OSsono op1>0r· re c0Jtruui1:amcnte .solo dei ciua– dini clecisi a re.si.stc.rc. Ed 01,ri i" Italia sono troppo /X>Cl1i ca1XJC'icli cli.subbidire. Bisog,1t1 d1t.'(',1fare di più: senza illu.sioni di moltitutl.!W e e/i maggioran::-4!. ma ubba.rff,11f>' pc.r •pesare•· Fare questi 1,r11ppi di re.JiJt.euti è il nostro compito. non llCCodarci ancora acl og11i cbo/li:ionf' di « masse », aiitafl<loci />l!r sr:,uirr il feticcio dc.Ila agita:.ione. Solo chi s:1 (•he cosa "uolc merito il nostro aiu10, magari per una hatt:iglia 8«-11· z:t spcr.uu :,1. Clii ubbidisce, 8i cul'i– ni da sè le sue ('.tiene, magnl"i vin– t·cndo. No11ostm1te lo Stato forte. il do– uumi sarà nostro se rwrcmo re,rncir, e coraggio per restare sulla .sircufo 11ostra. invece di riprendere. l'unii• co arare il solco o/rrui. i11 cui al1ri poi ~mina loglio incecc del nostro grano. z. NUOVE VIE Trum111 lii "°~1i1uito Forr~111al, 111ini111ro della Oi(Q-a dopo (\lar~hall. mini•lro de,:li E•leri. Stalin ha ~o,,1i1ui10 \lolotoff. mini,tro de;:li &.ieri. ed il mini,lro del Commerrio, .\licoian, I giorn1li,1i riempiono di ipothi il ,uoto di no1izie definile eiru le i11te111io11i dei due Cr"andi. \uo,e ,i~ o no? Cioè inizio di :1n•irina111e11to. o weJ1ar.u:io11e in :1hro modo della guerra? Pii1 11roh1bile 1111ire die 111110 1egui1erii rome finora. li Go\'erno :uncrirano " \'uolc la 11a1·c" e 11rc1)11r11 la -,r;1wrn. Il Gover110 ru,:,~o C tien111re armati~~imo, ~i 11rod,111111 io ,:ut:rra, ra dire ui 1;uoi Thore1 To11,li1111i rhe da1111er1u110il (f 1101)010,. ril"cvcril con cn• 1u,;i1bmo le ln~l)JJc ru~ee &e, rurcinndo il loro fl aggressore I) :1rri,'U"icro :mdu: i11 t<'r.111• ria in l1ali11: nrn anrh ·e••O • ,,uolc la 11aren. Vetlremo.

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