Volontà - anno III - n.6-7 - 15 gennaio 1949

di fronle .:1 tulle le forme di tirannia, mentre un fonciullo che è çl'esciuto in libertà si ribcllerit sempre contro ogni sforzo d'imposizione d'aulo· rità. Nella maggior parte delle famiglie è imposta -sui figli una ristretta moralità .:unisessuale fin dalla loro ,prima età, cd il dircllo risultato della repressione di questo bisogno umano fondamentale si ritrm•a nella diretta in(clicitìi, nella incapacità di giungere alla soddisfazione 6cssmdc anche <1uando arrivano .all'e1à adatta, e in abitudini di sottomissione oppure di :1ggressione e di sadismo secondo le cireostauze particolari (anche fcno– me11i sociali che di ,solito son detti <<atavici'», come le atrocit."1 dei naz,i– sti o <l'una folla di linciatori, si possono comprendere in questo senso). li fanciullo (e la fanciulla) prodotti normalmente dalla famiglia del no– stro tempo non hanno di solito potuto acquistare una indipendenza ef– fettiva, che lo (o la) abiliti ad agire in modo vh•acc e sicuro di -sè nella sua vita adulta. Questi fotti disastrosi accadono non solo nella prigione delle famiglie fondate all'antica sulla autoril11 •paterna, ma anche nei ri– fonnntori di molte famiglie « progressive >1 in cui il fanciullo viene ugual– mente << modellato>) seppure con maggiore ingegnosità. Si è detto che tulio ciò può essere o non essere vero, ma in ogni caso 11011 ha nessun rapporto con l'anarchismo. Noi pensiamo invece che la con• dizione presente della « natura wnana » è in gran parte responsabile per lo stato presente dclb società umana, e d1c questa « natura umana >> è formata nella prima parte della vita, quando i fotti dominanti nella vita dell'individuo sono 1a famiglia e la moralità e l:t disciplina, non giit le i5tituzioni po1itiehc od economiche. Se noi desideriamo gente sana, ra– gionevole, capace di essere libera, dovremo creare attorno all'infanzia un ambiente che permetta cd incoraggi in ciascuno lo sviluppo del meglio delle loro nature. Questo è senza dubbio uno dei punti pii, dolenti della nostra società e di gran parte degli uj:imiui e donne che in essa vivono. La violenza ,lei reazionari conlro ogni discussione della famiglia, del sesso, della mo· ralità, ha la sua controparte nella violenza di alcuni anarchici. Ma la di– scussione deve farsi. Noi non abbiamo da offrire nessuna facile soluzione. Nè intendiamo dare l'impressione che pensiamo sia <1ucstn la sola strada cli attacco contro i mali sociali: non siamo così deterministici eia giungere a considerare gli esseri umani come prodotti esclusivamcn1c dalle fami– ~lie. Ma crediamo che se riusciremo a provvedere ai bambini un'almo– sfora di libertà e di amore avremo fatto molto 1>iì1di quanto si possa con la nostra propaganda stampata. PROSPETTIVE Nessuno dei tre t.::11npicli azione considerati è sufficiente in sè stesso. Anche presi nel loro insieme essi appaiono inadeguati rispetto all'ob– bicllivo di una societì1 anarchica. Eppure essi !!ODO la migliore risposta 317

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