Volontà - anno III - n.6-7 - 15 gennaio 1949

Molli anarchici. hanno guardato all'cducaziouc come ad un tentativo di uggirare il problema fondamCJllale della rivoluzio,~c. V'è stato, una di– visione tradizionale tra gli anarchici « rh,oluzionari » e gli ,111archici «gra– dualisti», «cducazionisti:». Noi 11911 accettiamo nessuno di tali atteggia– menti cslrcmi. Védiamo che la rivoluzione mcttcd, in moto una grande forza: ,ma anche ci accorgiamo che ciò non basta. Una educazione che rc11dcssc il giovane indipendente, capace di iniziativa, incapace di sotto– missiouc :1ll'nu101·i1ì1,sarebbe un risultato rivoluzionario. Un grande sforzo è stato conccn1rato in passato dagli anarchici sulb educazione sotto la spinta della Scuola Moderna di Ferrcr. Molte delle idee di allora erano certamente sLagliate, e ad esse si debbono attribuire certi risultati in 'qualche senso sconcertanti. A. S. Neill dà ora in lnghil– terr:i un esempio per lo studio di ciò che si potrebbe forc mediante l'ap– pl i<·azionc delle conoscenze pii1 recenti. Naturalmente lo Stato è assai ge– loso del controllo sui gio,•ani, e l'educazione anarchica incontrerebbe dif– fiC'ohì1: ma la ferocia con cui lo Staio difonde le sue prcrogalivc sull' in• fom:ia tci;limonia del v:1lorc ddl'educnzione. Toi crediamo però che occorre risalire, dall' cdueazione formale in ogni senso, alla famiglia che i.· il vero principio dcll'cducnzionc dei bam– biui; e dtc o<·('on·c superare l:1 questione dell'ap1>rendere 1 giungendo alla <p1cstio11c della momlitil cd autorità nella famiglia. Questo soggetto è stato trattato super;ficialmentc d:1lla maggior parte dei pensatori anard1ici, ignorato dn molti ahri, e ben di rado gli è stata allrilmila l'imporlanza che noi credi,11110 abbia. Qualcuno ha supposto d1c la liberti, «purificherà» il ni:,trimonio e la famiglia; oppure che (t·ome dice,•a Marx) il capilalismo ha già distrull~1 la famiglia; od ancorn che tutto ciò che esiste dev·esscrc spazzato via - e tutto <1ues10con ben p0<·0 rigu:1rdo all'evidc.r1za psitologica od antropologica. In praliea, al• euni anarchici hanno tentalo di creare tipi completamente nuovi di rap– porti sessuali. famigliari e mor:ili. Allri anarchici in\"CCCh:umo sohanlo iguoralo lo Stato, pur accellando i costumi lrndizionali. Non v'è in questo solamcnlc un argomento tcorit:o che incida in <1ualchc aspello secondario dell'anarchismo, 1•omc qualcuno ha asserito. I ra1>porti Ira uomini r don– ne, lr:i fanciulli ed adulti, sono i piÌt slrelli rapporli umani esistenti: la loro naturn ha una profonda influenza sugli individui che ne f!Ono il sog– gctlo. Ed ;/ modo con c11i unu persont, im.par,t a ret1girc i11divid11alme.1111.• " qursl<' siltw;ioni si trova poi proirll"to r,ellc più lltupi<" siru"::ioni so– ciali. 1 moralisti e la genie di t•l1icsa han gli occhi ben aperli sulla fonzion<" crll(•ialc della famiglia nella moralità, e della moralili'1 nella consen·azion<" "Ociale: è lempo che anche noi. da un lato opposto. apriamo pure gli occhi. Vi Mno alcuni fatti abbastanza ben defini~i che si possono esprimere icnza ricorrere al gergo spcl·ialc della psicologia. Il cnrnllere dell'indivi– duo è di solito ben stabilito prima" che egli esca dall'infanzia. Un fan– ciullo il cui spirito è spezznlo da; suoi genitori è mollo spesso sollomesso 316

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