Volontà - anno III - n.4-5 - 15 novembre 1948

leanza della Cultura su piano internazionale. Anche qui « lutto pagalo », anche qui Sereni alla testa della delegazione italiana, anche qui w1 im• provviso squagliamento degli intellettuali che 1 non militando nel P.C.1., ,wc,,ano ceduto alla -seduzione del bo'l \'iaggio gr-aluilo (o alla illusione d'un lavoro «serio»). Anche qui degli aneddoti divertenti da raccontare se ne valesse la pena. A Mil:vto se ne è avuto una specie di racsimilc, in ottobre, e fu cosa penosissima. Circa come l'attuale (31 ottobre) presa di posizione, sempre della medesima banda, a fa\'orc della pace ... gradita a'll'URSS . .Ma di Ureslavia converrà si parli riposatamente e a !)arte, possibil• mente citando anche gli antagonisti rencontres, di Ginevra dove particolar• mente Rcad e Vittorini hanno s,·oho rcla,:ioni che ci toccano da vic'.no. La esatta chi11s11rn del nostro <liscOrso è, im·ecc, felicemente offerta dal discorso ideologico che Longo pronwtciò i'I 23 settembre al Consiglio Centrale del ·P.C.I. .u1cttcndo in chiaro i rapporti tra cultura e socictìt scconcÌo il P.C.I. stesso. Da quel discorso la posizione degli intellettuali « di 6inistra )) che continuano a credere nella politica dei f)artiti è dc• finiti\'amente programmata e messa in lluce. Dopo un sa<,'CO di chiacchcre tendenti' ad intrcprctare la situazione in· terntt e internazionale al metro del marx-lcnin•stalinismo (cioè secondo gli interessi so,•ictici), Longo parte ,a fondo contro la « indilfereuza idco– logi<:a 11 e nega che si possa osscrc buoni militanti nel P.C.I. se non si a<:cctt.a in pieno lo stalinismo. G-li intc1lcttuali hanno pare<-chio sban• dato, ultimamc.utc; c'è stato un membro del Consiglio Centrale che hu scritto un romanzo esistenzialista! (hrutlissimo, detto fra noi; coslui è Onofri, il quale tosto confessò la sua colpa e ritrattò, secondo i ,•ieli sd1cmi della pro1>agancla russa); c'è gente (Vi1torini, sa11piamo) che si è fatta a sostenere « Ila libertà d'opinione, la liber1:1 di sbagliare ... Si può senza dubbio esporre su ogni questione il proprio parere, è <1ucsto anzi un dovere per ogni iscritto al •P.C.l. »... ma « con le suddette rivendicazioni ·si prc• tendeva che nel P.C. opinioni particolari possano esistere, essere soste· nutc e difese senza che ìl Partito debba intervenire per chiarirle ... per con• dannarle e combatterle se necessario ». C'è stato un jscritto al P.C.I. (il prof. Cantoni) il <1uale su una rivista ..... .da on membro del C.C. (Ban·fi) ha d"ileggiato la lotta dei comunisti .lnaca;i contro l'csistcnziaJismo (in realtà Cantoni osscr\'ava, a proposito del libro di Kanapa sullo esistenzialismo, che non è possibile fare la cri~ tic.a a ,suon di impro1>cri contro gli avversari; tattlo pili quando, almeno a parere suo 1 esistono sufficienti ragioni cuhuro!i per condannare, o co• munque criticare duramente, <1ucll.i posizione fìlosofic.-i.). E tralasciando altre possibili indicazioni personaii, Longo passa a far notare che non possono esistere « alletrnzc idcolog:chc )) mentre sono possibilissime anzi augurabili per « motivi economici, politici, e simili». Piì1 chiaro modo di affermare i « primi principi )> quali sacri, inviolabili e dogmatici, crediamo non ci sia stato da gran tempo. 210

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