Volontà - anno II - n.3 - 1 settembre 1947

fase non alieno dall'accettazione dei risultati emersi dalla consultazione po· polare, quali che siano, anche suffraganti una vittoria monarchica. Perciò il Montanelli, data l'evidente inaccettabilità di queste tesi maz· ..:inianc per molti esponenti di correnti democratiche, denW1cia l'assurdità delle pretese di Mazzini a rappresentare l'intera rivoluzione italiana, tutte le forze della libertà in Italia, e reagisce al metodo usurpatorio del .: potere che per affermazione spontanea di se medesimo s'impone dall'alto in b,1sso, dal centro alla circonforcnza », mentre ogni spirito liberale dovrebbe seguire il principio del (1 potere che per affermazione spontanea di quelli sui quali -.i esercita deriva dal basso all'alto, dalla circonforenza al centro>). E scandisce: « Ma fermamente ritengo che il principio delle rappresentanze collet– tive supposte, delle dittature ispirate dall'autorità presa sia lo stesso che fece i Carlinwgni e gli Czar di. Uussia; riè posso concepire il trionfo della demo· (.'razia in Europn per imitazioni monarchiche, e se alcuni: possono costituirsi. rappresentanti ed interpreti d'uria nazione o d'una collezione qualunque d'individui clic non li deputò espressamente a quest'ufficio, e /orti di un consenso ipotetico generale riguardare come elemento di divisione chiunque non Clderi.sce a loro, non so in che L'avvenire differirebbe cùtl passato, la re– pubblicct dallct monard1in, le organizzazioni. democratiche (folle organizza· ;:ioni feudali ». Ma il Montauclli, a contatto con il mondo politico francese alla vigilia ciel colpo di stato, stava maturando le sue idee politiche e sociali. Proprio nel '51 uscì infatti una sua operetta densa di giudizi sulla situazione ita· liana cd europea, su i più complessi problemi travaglianti la società con· temporanea. L'Introduzione ad alcurti appunti storici sulla rivoluzione d'Italia, tcstè rist,1mpata in due buone edizioni (l), oltre a servire da premessa alle-Me· morie che usciranno due anni piìa tardi, risponde alla necessità, che urgeva per il l\fontanclli, di affermare e s,,ilupparc a sufficienza la sua linea politica~ in contrasto con le altre mazziniane, giobertianc, manini.ine, ecc. Tre belle pagine dedica il Montanclli al problema dei rapporti fra dit· tatura e rivoluzione, al sofisma della dittatura che ritarda e svia la rivolu– zione che accare:.:.ato dalla Co,u.,>Cn:.ione apparecchiò le vie c,lla restaura– zione imperiale. Dopo aver asprnroente erilieato l'ahro sofisma del giusto mezzo soste· nuto dall'anemico riformismo moderato, l'autore così affronla il nostro ar– gomento: l< Non meno funesto è il sofisma dcli.a dittatura. I rornarti negli urgentL pericoli della J}Cltrin11omiriavano un'autorità straordinaria, la quale pren· (l) Cioè c1uella o eura di V. MAZZE!(Sc,s1an1e Roma 19-tS) e quella a cura di A .• '-t.• 8EHT1 •(Chi;111!-0re Torino 1945). Le· citazioni sono riferite ;i quC6t'uhima. 36

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