Volontà - anno II - n.3 - 1 settembre 1947

raie, come fanno i pacifisti puri. La guerra rappresenta, in ogni tempo, una specie ben definita di violenu di cui bisogna studiare il meccanismo prima di emettere un giudizio. Il metodo materialista consiste nell'esami– nare prima di Lullo i faui umani Lenendo conto assai meno dei fini che :,,i perseguono, che delle conseguenze ineluttabili che i mezzi impiegati com· porla.no. Non si può risolvere e nemmeno posare un problema relativo alla guerra, senza prima smontare il meccanismo della lotta militare, cioè senza prima avere· analizzati i rapporti sociali che la guerra implica in determi– nale condizioni tecniche, economiche e sociali. Non si può parlare della guerra in generale che in modo astratto; la guerra ruodcma dif{eriscc assolutamente da tutte <:iò che con questo nome ,i intendeva presso i regimi del passato. Da una parte la guerra è soltanto un prolwigamento di quell'altra guerra che si chiama concorrenza, e che fa della produzione stessa una semplice forma di lotta per la supremazia; dall'altra parte tutta la vita economica contemporanea è orientata verso ana guerra futura. In questo miscuglio inestricabile di militare e di eco– nomico, dove le armi sono wessc al servizio della concorrenza e In produ· zione è messa al servizio della guerra, In guerra non fa che riprodurre, ad un gr:ido molto più ac,uto, i rapporti sociali costituenti la struttur,1 .:.teS$,1 del regime. Il modo alluale della produzione è caratterizzato dalla subordinazione dei laYoratori agli strumenti di lavoro; e che la concorrenza, non dic;:po– nendo di altra arma che lo sfruttamento dei lavoratori, si trasforma in una lotta di ciascun padrone contro i suoi operai, e in ultima analisi, di tulli i padroni contri tutti gli operai. Analogamente la guerra, ai nostri giorni, è caraLLeriz;,,ata dalla subordinazione dei comb:1ttcnti agli strumenti di guerra; e gli armamenti, veri eroi delle guerre moderne, sono come gli uomioi, destinati al loro servizio, sotto la direzione di coloro che non com· battono. Siccome questo apparato direttivo non ha altro mezzo per vin– cere il nemico fuorchè quello di mandare per forza i suoi soldati alla morte, la guerra di WlO Stato contro un altro Stato si trasforma imma11· tincnti in guerra dell'apparato statale e militare contro il suo stesso e~er– eito; e la guerra appare finalmente come una guerra condotta dall'insieme degli apparati statali e degli stati.maggiori contro l'insieme degli uomini nlidi in età di portare le armi. Sola variante, che mentre le macchine non strappano ai lavoratori che le loro energie produttrici, mentre il pn· dronc non ha altro potere coercitivo che il licenziamento, mezzo smussalo dalla possibilità pcl lavoratore di scegliere Lra diversi padroni, ogni sol– dato è forzato a sacrificare la vita stessa alle esigenze dell'ingranaggio mi– litare, e Yi è costrello dalla minaccia di morte senza giudizio che lo Stato tospende implacabilmente sul suo capo. lo tali condizioni poco importa clic la guerra sia offensiva o difensiva, imperialista o nazionale; ogni Stato io guerra è forzato a impiegare questo metodo, perchè il nemico lo adopcrn- 11 grande cnore in cui cadono quasi tutte le opere riguardanti la gu«ra, errore i• cvi iouo cadµti segnatamente tutti i socialisti, è di con-

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