Volontà - anno I - n.4 - 1 ottobre 1946

SOCIALIZZAZIONE (seg1,e ,lai numero precede11te) Il salariato J pianifìl·alori i111egrali che operano da un centro - Marx dal Briii:-1~ Museum, Stalin dal Kremlin, gli ahri 1an1i minori - tendono tulli a ,·edere la ch,:n•e della nos1r:1 ,o,ocieiil nel fallo che il (api1alis1:1. prele,·a a !UO arbitrio un profìllo 6ui 1>rodou; del no,tro lavoro. Cli altri signor-i <"he t>er .sakare i1 sistema in atto cerf'ano di piani6c:.re n,a non trOpJ>O ,(C in America clic tci ode più spesso Ja domanda: « come .si può ('()nci• liaro l'et911omia pianificala <"On In libertà dei ci11adini? ») vedono irwece 1:a d1iave nel follo del mert'alo, Ma il centro della mostruosa macchina sociale in cui viviamo non !la nè nella ..oncorrenza nè nel 11h1s,·alore, che son momenti 01,eraù,•i di una caw.,4 pili rt;mota. La « d,•oluzione c.1pi1::alie1a che ha ::a,•uto i .suoi :tHii in Ameriça ed .in Fl'3ncia nel ] 776 e nel 1789 ha impi::antato una nuova rcl::azione sociale, (ondament::ale, di,•er,sa t:into dalla ~chiavitU come dall::a 1,ervi1U: e con C!!& ha oostrui10 il mondo in cni oggi ,,j. viarno, a~si~tcndo,•i al th.:clino delle fone ..allor.1 jmmes..~ nel crogiolo cosmico dell'u• manità. Si son allora :nsit"ur::ate condizioni di t;vilupJ)O senza limiti alla inizia1in1 dei più feffld, anche se son nati tu i domin::atori in allo; ed al loro foto si ,son eceitate le auiviti dei meglio do1a•i intellcttu::ahnentc, anch'e*i senza limi1i - e -con queste due le,·.: una lunga ~rie di animali d::api-eda 00 dominalo ~ml lavoro ,coano <leHe molti– tudini, 1>erdc11do per via ogni freno 1uora1e, l'idea stessa del fine umano del lavoro. Jn tale JJrocesso erano in atto. al suo ini1:io, 1>oder06e 6J)inte libert:uie: non tanto per la ue:izionc d"un 1,ii1 diffuso bcn~sero qu:mto ,,e, fo rollura violenta della rigida cro~ta entro cui s·era venuta rinchiudendo la vita ,soci11lc. In fono, il 1>:adroneche as, eirura <'3Sn e ('ibo allo ~hiavo tlabilizza e perJ)etua fa e:chiavi1ù'. Ponendosi invece giu– ridicamente :.ullo ~1e~.so1>iano il padrone cd il sen·o - n1utati in ricco e povero - si libera il ricro da o,:ni dovere di assistenza verso il po,•ero: m:a :anche il povero non ha pii1 vc~o il ricoo alcun dovere definito. La forLa rispeniva regola i IOC'O rap1>0rti. Si ,lcttrmina una pennanente 1ensio11e ,.od:ale. l'atmosfera di 1011:ae di mulnioni incessanti in cui èi crea l'av,·enire. Le co-:-ideue ..:societit ch•ili » di oggi esprimono i rLSuh:ati estremi di (Juel moto, e ne ilef1udano n111imo erroce. E~e son tulle, in sosl:anza, l'org:anizz:at:a pre,•alenza di chi chimn:a «forza» la cap:aci1a di OJH!rare senz:a scru1)0li: il loro <.'(miro motore è per una 1,nr1c l'animus di brigante con eui uno dice .o. molli: « se oggi non lavorate rter 111cio non vi 1>ago (e lo S1ato v'afferra se tentale di prendermi qu:akosa del mio e la Chie1rn ,·i man<fo all'inferno)>>, o 1>er l'ahr:a parte è l"animus di gregge éon cui i molti. t'is11ondono, incuranti della loro inunanc i)Otenz:a: « ho p:aura di non 111:angiaredomani. ~ l:aVoro». La relazione wciale creala dalla « rh·o1uzione capit:alielic:a '>I è quindi e~1wessa nella

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