Volontà - anno I - n.4 - 1 ottobre 1946

111 parole p,u povere che co;,o e la VLUl del. popolo nel prcseuf(' che do· vrebbe preuwumcillr<!:,l'c,vvenire? . Potrllnno i pochi è i buoni che si trovmw i,1.ttttli i p<1rl.iti e movimenti ant.icapitalistici, grazie lllla loro i.nslarrcabile lltti.vit.ù, scongiurar,i I.a rica– rfota nel bllr<llroorrendo che i a,pitalisri còn l'cmsilio ,li <tbbi,~lfi.sicari e– quello generoso del prele giù stcuwo preparnn<lo al popolo liwuratore? Po– trmuro <111esti pochi che smmo dire verità ohe spiocciorro ai loro slessi corri– pagni di fede infondere rWOV(! speron:e cidditmulo loro i<, buorui vit,., lungo le, quale non si respirano i m.iasr11i di verBognosi. compromessi? Riusciran,w i 1,ochi e forti-mercè rardimento loro spregiudiwt'o far rinascere nei com– pagni di mi-serill la speranza e la fede senza Le <11wlinon è possibile la so– /icforiellÌ e l'amore, senza le quali lct vita, è mw. nwlcdizione sia in pace che in guerra? È cerro che il terre.no che fai;orì. la rinascita rca.zi.onaritt prima ,,. la rinforzò di gi.oruo in giorno è fati.o sempre ,,ii,, fertile d<1lla" JW:>J'lr<t .1:tcssa clcrsse suddivisfl e incoerente i11massi-11wparre inerte e nbulica. Oh qumrto è trÌ-$le il dover .constatare che se non si v,erifìclierà fra i{ popolo per opera del popol.o stesso il miracolo delfo purificazione nel lete d'un entusiasmo che ogni vUtà e ogui vcrgogmi ~<tvi,au,mcnteranno lè mi· serie murali. e materillli che ci abbrut.iscono; si. rinforzera11110le cotenc che ci Jumno sempre·impcdit.o di uscire c/(ll reciut.o oltre il <JUllle si può vivere in libertà, e cwme,itercumo le nwfollie fisiche e sociali che ci distruggeranno! Ma forse siamo cmcorn in ten1po: è cmco,:tt possibile ·,msformare questo ltmbicnt.e svihtppcmdovi per ope,1,, dei. pochi di buowt volontà i sentime,iti di. cma11cipazioue e di li.bertà; perchè rron è passi.bile, almeno 110,i ci sembrc, po.. ~sibile che, nella gra,1de mllggiortm::ti del popolo. passate le crisi che lo stordirono, non si risvegli la sull nornu1le intclligen::.ct,il suo, s,mo int.e,rto.. il suo buon senso che gli permettono <li sentire e comprendere le vergogne– che lo umiliano e lo spingono verso grandi r·et1lizzaz.ionisociali che lo met· tcrarmo nella tondizione di. vivere libero e 1clice. GrUSEPPP. l\fARIANl UN I TÀ L'unione•fa la forza. E("(•otma ,•erilù ben noia, t'l1e ne,.suno oontradirebbe. Ma bi– .sogna intender,.i. Perl"hè runionc produra que,.10 cffeuo, è. nece;;sario che ,.ia vera e "l:inccra da 1u11e le !)arti, e ehe non sia i1iv~ce lo sJru11amcn10 ipot'rita di un Par1i1o_a vantaggio di un altro: nel qual ra,.o !"unione flvverrebho a tutto Profitto del parlito che la sfruna ed a 111110 danno 1legli intecc:s:<ie fini dello sfru11a10. Che co-,;a è neccss:irio 1)en·l1è !"unione tra du~ 1>ar1iti diventi effettiva e -,;int'era? È necC-SS-!riof"he nel mome1,to i11c·ui si proJu'"e ~li interes:1i ed i fini t'he i 1fue 11artiti peNìe:;uano .,i:1110,se non aholu1mne111e almeno appi:;o,.,.im:11h 1 ame111e idcntiti. Altrimenti che cosa avvcrr,ì'? c-he il partilo piii influente, se non di numero almeno 11er la sua 1>0• ;;izioue politic-a :,.oriale, o 11cri•ht!Jcticm: il governo del 1>aese, forà set"vire quell'unione-– irrisoria (ed allatto ipocrita per f)arte "Ua) non alla realizz:izione di un fine comune, uia alla realizzazione de11c ,.,:e parlicofori vedute, op11oste ai fini ed agli intereS&i dell'altro 1>ar1ito, e del quale sfrullerà s1·m1lliccmentc la sciocchezza, la debolezza o la buona fede. da «Opere,, lV-92,93. M. B.,KUNI:-.' 37

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