Volontà - anno I - n.4 - 1 ottobre 1946

Riprendendo il· filo! M i capita sovente di sentirmi domwulare da compagni, da amici ,~ perfin()fl da persone che solo il caso mi mette d<w<mtimn che conoscono perfell.a-– mente la. miei condizione di ex conilan,wto, come t.rOliO il momlo, che i.,ii– pressione provoi appena li.bernto, e i.11fi11e che cosn ne penso. Ed io iniman– cabilmente rispondo che lo trovo alquanto più stupido di quanto lo lasciai orsono 25 111mie rou,. La. risposta non m,111.-cu mai di suscitw·e w, ceru, buon umore anche se· uofl sempre i miei int.erlocut_ori non si mostranO compleuunente soddisfatti volendomi far credere che qualcosa. di diverso. di mutato c'è, cioè In scom– parsa del fascismo. Sforz<wdosi essi, di i.gnorore e volendo far ignorare che– il fascismo c'è <mcom e più potent.e <ii qmmdo io fui lolto alln società del )921. Nell'illusione, for.~e, che il suo residuo sia ridallo n tale impoten;;a– da non merit.cu ·e alcunn considerazio,ie. Essi., gli ,mziani, ignorano o ha,mo dimenticato che le forze reazionarie si servirono <lelht teppa fflscista per nssicurnre la difesa dei propri privilegi dalle, minaccia rivoluzionaria. Essi non sanno di quali occulte forze swmo servirsi i ricchi per conservare i,! soggezione i. poveri. Ecl è da questa rellltù clte io traggo le conseguenze– che si sintetizzano ncll'immcmcC1bile mia ri.sposllt.. Eccedo forse? Il nullu in, cui vissi per tanti mmi può cwenui ridolt.ey . il pòterc percet.t.ivo fino (l. scambiare lucciole per lcmtenre. it certo che m>l giudicare i problemi sociali nell'ambito di speciali momenti storici ci si sbr,gliri molto spesso. lùl i.o senza avere la pretesa di essere uno di quelli che indovina dico semplicem.ent.e Tii prima impressione e/te provai qu.cmdo, la. porf<LNell'ergastolo girò sui suoi C<trdinied i.o ritornai et riveder le stelle. Il primo esempio che hl situazione è piut.tosto peggiore che nel 1921, e e/te la repubblica non esprime mi popolo che l'lw crear.a col soffio pos– :,;ente della swi volontà rin1wvatrice e creatrice l'ho avuto subii.o cmcora sotto, l'atrio del /JOrto11edell'ergastolo in attesa di partire per Vent.oteue a con· tatto con l'impresario che dirigeva i lavori per le riparnzioni dell'ergastolo. Egli era romano e pochi giorni prima aveva sospesi i lavori per cor– rere a Roma a compie.re il suo dovere di elettore mentre a S. Stefano com– piva quelli dello sfrutt.atore. Egli pcigava i poveri deten'lltÌ a cùrqucmt<t lire al giorno mentre aveva. olt.enuto i lavori per farli ·eseguire citi operni.-Liberi. Così una delle liberl<Ì di cui godeva ht ,mova Italia e che ebbi subito 1'01.1· port.unitù di const(ltare era la libertà di sfruttare. Giunt.o n Vent.otene ebbi. subito un cdtro saggio di coscienza repubblicona nell'unico albergo del paese– dove col compagno Tran<1uilli11ientrammo per bere un bicchiere di vino. Alla parete di una camera stavano in due elegmni cornici i quadri del re, e del papa. Per qucm~o fossi uscito col proposito di <laminarmi perchè vo-

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