Volontà - anno I - n.4 - 1 ottobre 1946

coscienti, abulici, .1bbru1iti, ]i co1n-t>rlc in agenti di reazione e 4..]jconscr– ,azione sociale? Se ]a questione sociale jnvita gli uomini sani di mente e di cuore a lot· Lare contro gli sfruttatori, non s.i riesce a comprendere come dei 1avoralori,. d1e si dicono socialisti ,o anarchici, con sì tani a incoscienza, si dedichino al hcre, pur sape.11<10 che fanno male a se ~tessi cd ai loro ,figli, i c1nali i::ono trascurati ncll'eclucazione, non ricevono tutte Je cure· dovute e sono Jniuac– ciati dal male terribile dell'alcoolismo con tulle le sue tli~'lstrose. conse– guenze - male che può essere anche in foro, causa i propri genitori caduti nel degradante abuso del here. È jnuti!c agitarci 1)Cr o.llencre aumento salariali~ se detti a11- men1j, invece di migJiorare la sorte dei lavoratori, la veggiiorano, piom– bandoli pii1 spesso nelle bettole, che E. Zola chiama giustJmente « scan· naloi », e dove non escono che dei degenerati, <lei pazzi, dei criminali, degli esseri mùJi s~ non nocivi aU'azionc sociale e rivoluzionari3 di pochi, non ancora vinti dal terribile male. E se domani, eccitata, spinta, cieca cl'entusiasmo, <li odio o cli ven<lett:1, Ja massa lavoratrice fosse capace, con una lotta disperata, di rovesciare Ja borghesia, il governo e tutla la gentaglia dell'oppressione sar:mno essi capaci c1icreare un ambiente nuovo, nel c1uale siano eliminati Jo sfrutta– mento e l'.autorilà? Sa1nanno creare mia soeiet:"1 ragionevole, nc-.lla .q1.ialc– ]a ]ibera produzione e ~1 libero consumo diano agli uomini tutti il benes· i.ere ed un po' di IcHcità, senza de11a quale rana è 1a 1otta socia.le , inutile 1a tra~formazioue della società capitalista in consorzio soejalc e liberlal"lio? Diciamolo francamenle: gli uomini d'oggi difficilmente sapranno com– piere gesti profondamente rivoluzionari: e se anche vi riuscisi'ero rica– drebbero, tosto o tardi, sotto il giogo 4..]inuovi tiranni, i quali son SClnprc pronti per sfrultare ogni movimento di popolo incosciente. Di.folti, non è J>Ossibi1eche 1111a generazione di abUlici, tli fiacchi e di anormali p06s.t neare un mondo JHIOVO coq1posto di energici, di operosi e di normali. Sentiiamo cosa SC!rivcil dott. Legrain in un opusco"lo lralt::.mlc le ,ma– Jauie generate dall'alcoolismo: « Entrnte i,i wi mu-seo patologico e fute s/ifore dmmn!i ai voMri occhi l.utti i sc,ggi clei nwli unumi, ve ne sono ben poclri che JIOnsicmu. poco o molto, imputc,bili c,ll'c,li!oolismo. << Ecco per primo tutto il corteo delle nwfottie dello stonwco e del tubo digesti.va . È per questi ohe L'alcool invtule l'orgcmismo, so110 essi che wi– gano fo prima decima. it' le,, gastrica, fo dispepsia, l'ulcera, dello stomaco. È l'infiamnwzio11e cronicn ciel fegato con .la itterizia e la idropisie, che le,, determina. (< Poi ecco le 11wlat1 ie del cuore e dellti vescic<1: il cuore invaso dal grasso, è ben tosto i11.srifficie11te al compito perchè i vosi per l'i11durimento prematuro impediscono l'irrigazione scmguig,w, degli orgoni e li fa dege– nerare. Ecco l'aneurisma, dove fo rottura vi minaccfo di morte i.sl <mta,um. « Più. in là., ecco le mafottie dei t·ubi respiratori: la bronchite e Lt,. 1( 1 • 32

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