Volontà - anno I - n.3 - 1 settembre 1946

pos1lario di formtùe valjdc per lutti, che 1lou ae<.-ettiamo d"csscrc no,crualt nè di go,·crnare altri, abbiamo nella dinamica .sot"iaJe del nostro tc;npo un c-ompito .specifico. I) - Sappiarno che non L'.lnlo le idee in sè cont:rno, e che qumcli nou tanto Pcducazione in 6è vale, quanto cont.auo e valgouo i fo11.i a cui le idee condu<.-ono foccndosi volonl:I motrici d'azione sociale. Abbiamo quindi il 1·ornggio di riconoscere che una vera condizion~ iniziale c<111aper l'csperi: mento di nuove forme sociaJj non si 1rnò ragc'lungcrc se uon 1>ri111a si e,li– mìnano Jc éliles in atto, 1,oglicmlo loro ili mano il Potere - il che significa a('CCll:1rc a priori, con occhi chiari, la neccssitl1 cssenzi:dc di una Rivol_:izioue. 2) - Sappiamo q1uu1Jo ancora sussistano tra gl.i. uomjni e donne ]e voloutì1 animali di preda e di domjnio da cui vengono in fondo tutti i no.stri mali. Conducano esse :1ll0 s.t:i.bilirsi dcli.i proprietà anche [uori del campo •lell"uso. e quindi allo sfrnllamcnlo d'uno su altri per mezzo del controllo d'uno sulle cose che altri usa - oppure conducano aUa fol"nrnzioue di gru1>pi d.i govcruanti che assicurano con Ja for.ta j] proprio predominio so• cihlc e lo stabilizzano facendone !"ambiente limitatore del pensiero con l'cduc:1zionc di Stato e con 1a suhordina1..ione a Chiese - non possiamo in hessun caso illuderci che dallu semplice soppressione i11izi{dedelle élite~ dei padroni e dei governanti e dei prcli venga ,senz'altro so1>prcsso il fatto delle élitcs. l~sso sussisterà sempre, allo staio polenziaJc. i ricostruiranno: cornc in Russia. Bisogncrìt clic tulti mantengano una estrema vigilam..a - se Efi vuole evitarlo - contro sè sl~i, dnpprinm: contro gli aJtri tutti, poi. Solo così si ·1>otrà assicurare clic non si rilonnino élitcs, li caos iniziale <·onscg.ucnle dovrà essere acccllalo. mantenuto. a'8$icuralo. 'È solo dn quel caos che verr:"1 l'ordine nuo,•o senza outorit.à. ·3) - Nulla educa come l'escmvio. Dovremo <p1indi s-ubiJo mo&lrare ·quanto sia pofiihile d·azi.onc soci.aie costrulliva, all'indomani z.l.esso della azione tocialc distruttiva, stLlla b:uic (.lella comple1a liberi:\, <.-on isoli )j. mili - Jocali e lemporanei - dei liberi accordi che via ,,ia s.i detenuiniJJo spontnn~ame_ntc. Qui1Hli, il pensiero di <1i1est"ogginero che c·(' toccalo in .!!Orlc di vi• , 1 erf' suggerisce una chi~ra <Urclliva d'azione: - oggi, promuovere l'-av\'io Ji <1uanti pii1 è poss.ibiJc tra i « pem!ln!J » verso quel caos creativo che C la Ri\'oluzione BOCiale. - 1nepararsi quale gn11,po di atliv·isti che nella Rivoluzione i.nscri· scano In eliminazione delle élites in atto, durante Ja parentesi di momeo· tane.a paralisi del Potere che è sempre la prima fase di ogui Ri, 7 oluzione:' - prepararsi per seguitare, individualmenfc e collcttiv.mncnte, l'o1>cra rivoluzionaria: nel senso duplice di assicurare la pcnuancnza del caos finchè nuove forme sociali comincino a deline-usi, e di eccitare il 15orgcre di tali forme nuove. Cioè impedendo cOJI la propogand.a e con il fallo lo stabi– lirsi di nuove élites, pro1uuovcndo oon la pro1):aganda <" con il follo il uas• simo di asi;:ociazioni e di es1>erimc.nti in tutti ,i campi. Queste rapide idee ,,ropo1;~0 allo riflC6Sione di tutli uoi. flNZJ Z6

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