Volontà - anno I - n.3 - 1 settembre 1946

poeta Eugenio Pottier . d e 11'I n t e 1 r n a z: i o n a I e Giulio M.ichelet, questo mjs1ico della statuaria storica, immagina cl1e nelle ore (osclie– '1ei 6ecoli, quando più tremenda .si fa 1a paralisi ,spiriluale, la natura se ne prenda la rivalsa con l'esuberanza (}cl flusso vitale che eN>mpe in arsure amorose pronube di ma• 1erni1à SO\·rumana. Così come più nera è la notte J>iÙ brilJano le stelle. Io immaginerei un Eugenio Pottier· <l{isc.e11derc per li rami di una linfa vitale turgida di prodigio. Immagino una gio'(_il'lemadre che ha omato trèmaudo e tremebonda ha ere• sciuto un diavoletto che si fa su tra la soffitt:i e il qua1rivio, in un 1ern1>0in cni è delitto politico anche una certa m:micr,1 di taure. Eugenio Potlier? ., <E chi volete mai d1e,si sia €o1Tcrmalo nell'indaginç biogralìca ,su que..10· bou{ei;ardier del \'erso, e per giunta di VCtiÌ clic - ,lui morlo - ascesero a quella singolare celebrità che è propria <lell'lnno, che fa sì che il figlio eclissi il genitore? L'Inno di Mer~nlini, non è egli di Garibaldi? [}Jnno di Rouget de L'h1cs no:1 appartenne ai n ,wrsiglie.si? Pottier nasce o Parigi nel 1816. Si direbb,: una delle ore della ffiaternità eroica, ise• oondo l\fichelet. È J'ora <li l\·lelternich. E' l'ora della Santa Alleanza, i!f'll:i sciabola e del– l'a$pcrsorio, dopo il pani'co dell'Ottantanow~, che ,;j µropa;::a am::ora uci rjnculi storici che arrivano a Na1>0leone, · ' A tredici anni. il .1:nonello, dte ha poco studialo e moho ascohato dai vece.bi , è :i,>pren• lÙ~ta tcssilore ool padre. Ila <1ua11ordici anni' <1llant1or,er le vie di Parigi ritorna ·la Mar· ,siglìesc. È ]a prima 1,cossa doJ)o la Restaurazione. Carlo ne è sbaLi:110.La Rivoluzione ri• J>rende l'avanzata in 1mnla di J>iedi e si :i.ceuct'ia o1 Mglio di Luigi FilipJ)o. . TI giovine P.otticr <'rCsce lavora e Sindia, maestro a se $iesso. Ben prcstQ divièno il beniamino del gru1>Po dei clw11sor111iers, tlpi tli una specie tulla parigino. che ha lasciato un'impronla d'originalità in quei tempi in <1gni ramo dell'arte e ,Jel pensiero ribelle. Era la can1,one suJ fallo clel giorno, bizzarro nel tema e nel ,..apriccio dei vocaboli; fresca ogni mattina, d1e era poi ogni tiotte. Nel paese dei Matissc ie dei Manct, la poesia non circolava coi ciolldoli dell'aco:1demia e /es fodcpemle11ts :esponevano i loro ... <~@go~bi » l:ì, tra le, urncerio tlelle Tuileries, nere .ancora degli incendi della Comune. t l'epoca delle Gognettes, EJ)Ct.iedi tavCrl\C dai nomi strambi, che ancor restano nella– chia..sosa Mon1m:1rtre, E l'.icca<lemia dei 11011:tmhuli,<1uc~la€pecic di albini dell'a~ima, di milionari del t!Ogno, d.i ballerini ~ <piedi scahi, fornilori llcl Monte. di Pielà, devastalori di ~igorelle e sollievo ùclle J)iccole Mimi. t il tcrn1>0 della Bohéme. La polir.ia sospetta le goguCIIC6 e q?ei pazr.erelli fo. do1toJ10 esponendo l'insegna: <( Proibit:i la poli1ica, per– messo amare ». Ponier è cli <1ues1iSas6aioli nouamhu.li noneuranti di sè, nemid <lell'oroloi;.io, che ar– riv:mo scm1>re due ore dop'o l'appuntamento; e c1uel Henry Murger che scriverà poi le Scè11cs ,le lo vie de 1Jo1,éme ~arà il miglior amico di Poltitt. M: 1 ecco il ruggito del '48. Pottier m~esulta.. È ancora un ,i;ovve~iv-o in erba. Poi viene il Giugno. Ciii si brontola~ « Oh -comme elle Ctait belle la reJ>uhlique seus l'empirc! ::o. La repuhhlicu è là; ma quale? F.ssa n<,n ammNl(W3 - così il Lamartinc - che il po• 2l

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