Volontà - anno I - n.3 - 1 settembre 1946

~\t.iscria di parole e di uomini :c~n éui si doveva, tulluvia, aHmeul.arc un'opinone che c,ra tul!a inI,~rcita di propagand.a sonora e. che aveva pas~– li cinque anni <lurantc 1<n~ah cr~n_o e:adute, ad. una _ad_ un:~, .LUll.e ]e hand~e– rc dello ,soiovinismo. E gh uom1m di Stato, rnnasll c1eeln nonostante ] e• spcricnza, vcnde,•ano .al ,migliofe offerente od al pili forte, quella patria che pretendevano di !are pili_ forle e pii1 grande. A_m1a~afran~csc che ~1on può disporre di un tank o_d.1un .ar~plan~ scm.:~ r1c~rrcre _ali e~tcr~, r1co– ~truzionc italiana che non e m realta che _1orgau1zzazione d1 un atelier per l'iuq)ianto deJl'indu~tria amed_cana: _soggetlj. per bei di~or~i per eccitare le folle, spingcrJe alla produzione; mcoraggiarle al sacrtfiCllo e far ]oro coJi!cmi)larc la granclejl:za deUa nazione. Bidault e De Gasperi mosche vollc"o:rianti altoruo alla carrozza imperialista, pensavano regolare Je sorti <le.11:/"frnncia e cldl'ItaUa presentando delle J·ivemlicazioni alle riunioni di– jllomatichc, senza accorgersi che Ja divisioJI<: cle11'Europa :Cavoriv,1vrinoipal• mente gU Orchi deJl'Est e dclJ'Ovcst. Commedia: tanto piì1 odiosa in c1uanto rhc nelJo stesso seno dei gove1,ni ,1oi ritro\•ava-mo gli .agenti ufficiali degli im: perialismj russi ed americ;.ani che facevano il gi'oco dei loro padroni. Thorez in Francia n.-clamav.a per Tito Tnieste, Toglialli: in Italia rivendicava la Ve– nezia Giulia per l'Italia. Saragat sollecitava l'appoggio fraucesc perchè la Cirenaica restasse 'una pro\'iucia wttomessa a Roma, i socialisti francesi ll.arfavano dc] colpo di pugnale del 1940! Aianifostazioni, procbruazioni, disco1-si, cau1gagna di stamva, 1uito per arrivare in fin dei coni.i ,dJa cessio– ne di UJla centrale elettrica o di qualche chilometro quadrato di prato per mucche ma anche a [orlificarc gli odii nazionalis1i così prop,i~i a:ili intri– ghi dei veri conduttori del gioco. Che ci sia permesso {t noi SOf,"llalori: a noi utopisti, di considerare Ja <·hi:ll'oveggcnza dei dirigenti politici francesi ed italiani come defin:iliva-. mente g:_imlicata.Jnfat)i i due paesi, e con essi llHti j paesi dell'Europa, ~enza parlare delle nazioni piccole e medie di tutlo il 1 moudo, nOn possono vH•ere, c·o!m11crciarc, produrre, mangiare, senza passa1·e attraverso le esigenze del– l'una o dell'altra capitale extra-europea. Le formUle patriottiche, le rimi- 11ic:<•f",nze sloriche sono della ]çlteralura .inutjle cpiando si traila di ottenere macrliinc. attrezzi, materie prime o prodou!i di uso corrente. li prezzo del~ 1·:ri1110 americano o Jell'a1)poggio russo s:ìr:'t p"ii1eJevalo ogni qualvolta i ter– ritol"i europei ei mostreranno di\'isi cd iuca11aci di cooperare Ira <]j foro per r~sislcre meglio. O~.-ni hoceone di pane sarà p.igato con un branclcllo d'in– rl1pendc11za. La situazione .illualc mostr.a con evidenza che le borghcs!e ]o· 1.':1J,i, aiwhc <Jtrnndo si fanno rappre entm·e da ministri di sinis1d1, sono iu– <·ap,u·i di difondere <p1cllo d1e esse prcdic:1110: fa sovranil:'1 nazionale. Noi abbiamo, dunque, qualolte clfrilto cli riprendere Ja soluzione che pr-ccon-izziamo da scmp1·e: ristabilire o fo1:_,~ficarel'Internazionale operaia ili f~·onte al.l'internazionalismo pratioo degli imperialismi. Abbiamo ancora• <'OS<"1 .cnza c~i .dar J>'.·ovacli rcaJjsmo avanzando il rtoslro programma perchè ;:,~l'1nm·e~l1b1lt!<'C<"1ti1 dei governai:-ti porta alla coloniz7.azionc ,lell'Europa, 15

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