Volontà - anno I - n.3 - 1 settembre 1946

ti,,a fOUaborazione Ira Je varie ~tcioric di lavor:uori. la qu:ullit:I .: la ~,ualità dcll:1 J•f<>• duzione è ruiglior.11:1. nonost:uue ras.renza <iei proprietari. Ed t.o.spcricnze dello ~1e.. . o ,@enso&on ritro,•ubW, ,m un 1>ia110 piìa :unpio, in varie c-egioni indu~lriali ed agricole del· fu Spagna durante il 1en1mivo rivoluzionario del 1936-3i. Ogni azienda resta in 31)J►ar~•· za oosì come essa è. Se il 1>ro1)rietado vi esercita un u1ile ufficio, J)IIÒ :mche fontinoar,· a lavorarvi. ,Però, ed ç questo che im1)()f"la.egli 11011potrà 1>iì1comaucl:ire, far agir,.. ;:li altri a suo arbitrio. Oovri, auch·c:;li lavorare secondo le decisioni collettive. Dovr.'1 u,•. cenare, .&eJ>JHlr dirige. la -c0llaborazione di luni. E J>er ']UC-Slanuova str:ida. della c·olla• horazione di tutti, .;;i verranno· ri~is1e111andolibcramcntc 1.cr vi:1 i rapporti inlcrni t!tlln fabbrica. 1rover;Ì una nuo,,a definizi~ne il com1>it~ del direllorc, .si creeranno gli or;:ani iu cui la 1>artcci11azione di t.uni all:i t;e..tione di\'en1er..;, cffellivà. verranno definiti i 1110. di in cui ilrendere accordi tra fohbrichc diver~e _.,enza chi!. nc,,suna di esse ~i 1>0nj!:1, in J>O&izione~ubordina1a e -sc,17~ che fuori deUe Fabbriche si •·rcino Poteri superiori clic ri• comincino a com;ndare e ()uindi :1v\•iino la ricostr111.io11cdel vecchio mo111lo.Tullo •·_i;, :wveni,, in (fualche forma. 11elfoturo. !\011.,,, v'è ragione di dubitarne. Chi mette in dubbu.o la capacità dei lavoralori a ordinare il J)roprio lavoro non ha cvidentemenle :1lcun:1c,-~1c– rienza in matcri:1, -Oppure ha inter~,,i o pregiudizi che gl.i ,•iclano <Li valut:trl:i i;iu.~la· mente, Riusciremo, in modi che tlelìniremo, ad nv\'iarc e svilu111>ac-e il lavoro, cO()Jler:1liH.1. . ln1an10, dohbi,m10 prepararci a <1nci_compiti, noi che ,ci sentiamo fo pattuglia ,,i punta della batta;:)ia. e ;;;:apJ>iamoche non haslerà di,:truggerc. t'he o_ccorrerà 1,arallcl:1• meDle riooslnLire. Esse1Jziale è,che noi leniamo ~cm1,rè'1>rcsente che la sede :11tuale delle ,•ere ,olun1à ri,•oluziouaric. e 1u11e le ])08Sibilità di attuazione in <111e\senso. sono 11elr1101110 c ndl:.i • donn?i comuni, e non « in mass:1» m:1 t,~nsidcra1i ..:iasemlo ., si;. Bisogna avere radic:i'l– mente fiducia .nell'azione simuhm1ea di inJirizzi di,,crsi, non temere nulla di male dal fouo che l'insieme inizi:ile :1111>aia eon1raddi11orio. Per vi:i si realizza l"integrazio• ac s11ontanea degli sforzi divergenli, i quali finiscono J)er concOC"rerc- ,reslando a11p:1• ren1emente divergenli - lungo una direttrice comune di alli,•ità soci{l 1 1e. ~Su <1ueste ·fondamenta, è o,·viamcnte impossibile :1sseg11arciora lii! « pi:1110 ,. ili azio• ne interamente d;terminato.· Ma possi~mo 1,erò ben darci degli orientamen1/. lli,-oi:.n:1 <SvilupJ>areIra i lavoratori di ciascuna fabbrica il -eenso della wciali1à, insieme .1I ~cu• so ddla J)rOJ1ria 1>ersonale parleciJ)azione in ~sa. Quindi inserir$i nei mcr1•anismi in· terni della fabbrica - c.he 1endono ad essere g:o,•crn:lli <la <rualdÌe ~tr:110dì burOl'l'Jzh1. o 11olitioo o sindacafo _- 1,er 111:111tc1lttli al mastimo ~vincolali autonomi. Commi'li:ioni Interne in cui tutli i lavoralori abbi.ano dei loro dircHi ni111,rcicn1anti: IUUi, dai dirigen, ti :1gli •3'J)'J>renclisti, allcnantivjsi al combauere (J1101ìdi;rno ron le piccole difficollà. Con, sigli d(Falibrica. in cu.i i migliori. tra i lavoratori delle divt.--ne prOfe$.SiOni,affrontino i prbblemi 11iù .tlllJ)i <follo gcs1io11e,esercitandosi all'an::lisi dei Vari elemeu1i che l'0ll· corro'no a renderla efficiente o inefficiente. Due organi l'he dovr<"bbf'ro 11romuoversi in ogni colletùvit.ì .al lavo'ro, e che iguor:ino 1 ogni divisione tr:i lavora lori, che acccuano sullo stesso ,piano ,l'uomo e fo donna, il socialis1a etl il c.111olico, il bianco cd il nero. il direuore e il manovale. chiunque -sia « lavof'al~re ». e potenzialmente li indiri:-.zano alla Ubertà, 1>repa;andoli a volere In ]ibbrtà. l\ successo della loro aziont: non è vincol: 0 ,. 10 all'assis1enza dei Partiti de1erminati, e lanto meno all'azione dello St::uo. A dif• (ercnza dei Sindacali, in cui s11esso è difficile - e pii, che mai ora - evitare che la 1011:1 degeneri in oollaboraz.ione col nemico, in queste &!di elememari che son la Commissione lntef'na cd il Consiglio di Fabbrica n.on occorrono nè 11rogrammi nè ahre slcrili nm• l)iezze verbllli della 61os.sa spce.ie. ln esse si re:ilizza l'azione. l'aziorw ]ibera. l'azione spontanoo, l'azione, che ere.,. E nell'azione e dall'azione verr:ì determinandosi ~•i:, \'ii. la volontà « che la fabhrica. t>ia nostra». e vi:1 "ia 6i com11ira11110 i pic1·oli 1ussi 11rdimi– narì verso tale mela. Cominci:indo :'I c:m1minare ~i im1,ari!rii a camminare. Si realizzer:'1 10

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