La Voce - anno III - n. 3 - 19 gennaio 1911

490 LA VOCE ~rug~itn ! & Qut:~to ~i chi~u11a abbassare il Croce n un minu~colo stgunce del po.siti\'i-,mo, c..:ontro il qualè: t:: ri\'olta tullrl la sua opera 11011 ~oltanto filosofir;'I ! E ~trano però : mentre il Ronrngnoli fa le ficht: ai filosofi e ::tlla filosoria, impianta ,rnche lui - di111ostra11clo con questo che di si– mili teorie se ne po.;sO11O scodellare con grande faciliti\ - il :-rno brnvo « principio: « L'opera d'arte non esce dall'ordine delle cose crente, <mzi obbedisce nlle medesime leggi• (Cì·om1d1t, 33). Quest:'I, checché paia al Ronrngnoli, è :rn– che filosofia; 11011 di quella buona, forse, e per lo meno, non così chiara come quella del Croce. )l:i qut:.sta teoria non convince abbastan,:w: Vin– cento Morello ha pensato .... di modellarcene un':tltrn; ~ la filo"iofia, in ogni caso, può rnppre– senrnre in mancanza di gusto, l'elemento indi– vichrnle, c:1pace di mettere in valorè tutti gli altri dati di fatto. Ln critica letteraria, nel suo vero t:: pro– prio ,;enso, dovrt:bbe essere la funzione della mas– :,ima cultura nella massima sensibilith dello spi– rito» (Crrmarht·, 3.i) La prima parte, a dire il vero, non tr..,ppo ~hiarn, è meglio forse 11011 discuterla, per 11011 inéorrere in equivoci ; ma la secvncla non è altro che la teoria crociana, ;:i.Ilaquale per l'occasione è data cna forma diversa e meno esatta Infatti massima rullura che cosa p11ò voler dir altro se non la ronoscen=n storica nec~ssaria per riprodurre l'opera d'arte e un co11cello del– l'arte che anche il Morello non t"Sclude? se al /(usto nrlisliro, come lo chiama il Croce, il ;\lo– rello n10I dare 0 il nome di <e 111assi111n sensibilità tldlo spirito », padronissimo cli farlo: 111anon esce dalla formula ciel Croce. Potrtbbe 11e111l,rareche il Bontempelli nbbia combattuto la teoria crocinna con migliori argo– menti ; senonché la conclusione alla quale egli arriva 11011 mi pare che sin un segno della bo111à <lei suoi ragionamenti. Il Bonte.111pelli nega cioè (Cro1111r/1t'i 25, 29) la possibilità cii « :-.piegare» l'opera <l'arte; per lui l::t spi<:KAzion~ dell'o• pera d'arte è, in lìn dei conti, la « letturA )) dell'opera <.l'ar1e stessa, e tutta la critica 11011 è nitro c:he un aiuto " \( leg-gere » meglio e più perfettamente. Sicchè, secondo il Bo1111;:mpelli, il miglior <( critico » o e esplicatore >>déll'opera d'arte dovrebbe essere l':rntore stesso; 11e~suno infatti meglio di questo potrebbe « leggerl:1. » 1\la la realtà dice quasi sempre il contrario: ar– tisti squisiti p::trlnno della loro e dell'altrui anc con tantn rouer.1.a che non ci sembr::m più quelli che abbiamo ammirato nella loro qualità di ar– ti-;ti. Del rl.!stu l.t conclusione del Bonteinpelli non mi pare accettabile, perchè c;tli vuol rnet– tere, in certo modo, il carro clav;rnti ai buoi. Infatti, la critica che, dovrebbe se![uin· All:l ri– produzione dell'opera d'arte, egli la fa invece prt•rt•dert·, ritenendola semplice aiuto alla ripro– ùuzione. Queste le idee dei maggiori fra gli scrittori delle Cro11aclte. Non voglio però venire ad altro prima di aver ricordnto il c:1so assai interessante cli uno, diciamo cosi, dei minori, il quale ha creduto di sfogare il suo odio per :a filosofia, facendo confes• sione di Crocianesimo: Giosuè /Jorsi. (Cro11ad1t1, 31'. Sentite: (e Il pensiero in arte non conia un bel corno (vecli B. Croce, Estetica (p. 5) : poichè l'arte co111i11ciasoltanto laddove comincia l'espressione (cfr. Estetica pag. 1129). Un poeta può essere monile o immorale, obbiettivo o sog– i-;-ctti\'01 gaio o 11rnli11conico, religioso o ateo, questa è una f: i.cc- t::ndache riguard,1 lui e 11011 noi 1vedi l::stelica, cnp. \'I, 55 seg.) Senza co111- menti ! E ora vecliHmo un po' le obiezioni mosse da– g·Ji scrittori delle Cronarlte alle applicazioni pra– tiche delle teorie crociahe. Il Romagnoli si me– raviglia - p.tre impos5ibile dopo tante di1r.o– strazio11i - che il Croce neghi, parlando del Carclucc-i 1 (( un progres::.o 11eli'arle dello sciolto in sè considerato ». Non vorrei che il Roma– gnoli negasse una verità che mi pare senz'altro evidente, chi! cioé un verso sciolto, all'infuori delle parole dalle quali risulta composto, non esiste, che, in altre parole, il « verso sciolto» è un 'astrazio– ne. l\Ia poi : non mi pare che il Crort:: neghi un progrtsso lc!cniro nella n1etrica, 111, 1• che neghi soltanto che tait:: progresso costituisce un pro– gresso nrli.slico. Ora il Carducci cui suo g-iucl;. zio: <( i\la nell'arte dello sciolto cott::sti pot::ti (intendi il Foscolo, il i\lanzoni, il Leopardi) avanzarono da vero il vecchio Parini? » 11011 soltanto nega un progresso lec11ù-o nell'arte ddlo sciolto cli questi ultimi rispetto al Parini ; ma vede in ciò una tal quale inferiorita arti• stira. Non credo quine.li che il Croce abbia fotto niale a dichiar.1re erroneo quel giudizio del Carducci. 11 Romagnoli si meraviglia ancora che il Croce rimproveri il Carducci, perchè mo– stra i11 un punto di « prendere sul serio le im– magini)> (Cro11ar/1e 1 33). Nessuno, credo, lw pili e meglio del Croce, dimostrato che le im111:.1gi11i (artistiche) vanno prese sul serio; è stato il Croce a ide11tilicare l'arte con la (·011osrt!11::a in- lui/i;,.,, combattendo colùro che ne face,·ano un trn!>tullo e uno s,·aKO per i :,ensi. 11 Croc.e in• vece ri111prover,1 il Care.lucci di aver dato a t111'i111111~gi11t: (cht: ha la sua propria urie/ti, ma 11atural111ente nrlùlira) il carauere di un giuclitio critico. Il Hontempdli, che si mostra più cauto e meno focoso <lei Romagnoli, <la parte sua 1ro\'a contraclJitionc flagrante « ai due g-iud?/,i del Croce» intorno al carattt:re di i11ge,1[11osilt1 della lirica « marinista». Nei .':,'agg-isulla lellr:rnlura italiana dt!L seice11/o a pa~. 419: u il Croce stesso riconosct:: che talvolta quell'ingegnosità è fusa nell'arte comt adeguata espressione della voluttà e della galanteria .... mentre a pag. 383 dice che l'ingegnosità 1tt>11 pot~va essere ar/L' ». Se11011chl: lt::ggendo di più e meglio si trova a p:1g. 383: « L'ingegnosità, invece, direuamente considerata, 11011 poteva 1::ss1::RE. arie, perchè. con– sisteva in u;1 allo pratico, nella finzione di ,un p~11siero .... » t a pai:-. 416: « senza c.lµbbio l'ingegnosità può 01\'ENTARE elemento di i,oe– sia: 111a pcrcht: tale UIVh:-.T1, e.leve csscrc :-i-.:,or• bitn, ùssid s1..:1~ERA1'A E Nt::GATAnella sua parti– colare esistenza ». i\li par diflicile trovare cOn– traddizione in un pensiero che in sostanza ~jce 11ielll'altro che qut:sto: « m1 fatto che in se stesso 11011 i:: arte, può diventare, subentrando certe condizioni e circostanze. li Bontempelli, scmplilkando il pensiero del Croce, lo ha svi– sato. Lo stesso credo che sia toccato anche al ì\lortllo, il quale trova (Cro11adu:, 34) che que– sto giudizio del Croce: <e Il Carducci dìscorrt:: cou .superiori/Il. ed equilibrio della sanzione sto– rica ac.le111piuta dal ro111<11111cbmo .... » (C,itica I, 1 1 13) sta in contradcli.done con quest'altro: « perfino del romanticismo .... 11011 determinò mai i cara/Ieri esse11::iali e i motivi i11ler11i » (Criliw VIII, 5, 330). ~li pare che nel pri- 1110J:'iuditio il Croct: abbia voluto contrapporre i caranen di « superiorità ed equilibrio » alle <1 t::Sagerate impres!>ioni t,iovanili » che tur~· rono spesse volte il giudizio del Carducci (Cri– litn, I. c.) e negare con quelle parole che iJ Carducci !>i:t stato promotore di un::t reazione contro il roma1nicis1110. \'a da sè allora che si può parl:1re con (( superiorità ccl equilibrio ►>, vale <.1 dire 11011 sono l'imperio delle esagerate impressioni gio"a11ili « e non ùetenninare i ca– r.1tteri t:ssenziali e i motivi interni» elci rom.111- ticismo. !\la, ammessa la cuntracl<lilione, biso– gna,·a che il l\lorello ci dimostrasse che l'errore del Croce è dovuto all'azione o all;i 11011 al.ioul! del « frt:110 teorico ». Quanto ho esposto - e avrei potuto essere a11che più abbondante - non mi p1.::rmette cli ritenere la « polemica carducciana >> una cosa molto seria. E sono in buona e insospettabile compag11ia: 11 Bontempelli stesso comincia un suo articolo riassuntivo con queste parole: <( ;\fa dunque la p0lemic:-i letterario•carJucci-filosotico– crociana è una cosa seria/ 1Vo11 l'avrei mai pen– salo in verità». E vero però che il Bontempelli mostra di credere che una polemica diventa se– ria. quando vi partecipcrno anche i « quoticli~– ni » ! (Cronnclte, 35). I lo detto che il Bontem– pelli ha riassunto la polemica, non solo ; ha liss;ito anche parecchi punti ai quali <( nessuno lta risposto ». Ora chi nvrt::bbe don110 rispon– dere era 11at11ralme11te il Croce, pili che ogni :-iltro. E il Croce invece non ha risposto ! Dun– que p.1r che clic.a il Bo11te111pelli fissando quei punti: ,;t i giudizi delle Cronnclte non ammet– tono confutazione! » Stia allegro il Bontempelli i se anche il Croce avesse risposto, egli, tirando le somme, avrebbe potuto dir<::, forse, con non minore soddisfazione : « Croce ha risposto » ! Il Croce, infatti, rispondendo, avrebbe mostralo di non tenere le obiezioni delle Crouaclte in quel conto in cui tiene le accuse cli certi oppo– sitori, che nascono o « dal desiderio cli togli~rsi dinnanzi la qualsiasi ma fastidiosa autorità.,di chi 11011 ha ammirato, o 11011 ha 11111111irato ab– bastanza, certi manufatti poetici degli onorevoli critici, e elci loro amici, protetti e protetto– ri. .. », o <e dalla fiacchezza, dalla scarsa lena mentale, chi!, clisturba1a nt:1 ~uo dolce riposo e nel suo pig·ro nrnovt:rsi, stim:-i salutare, pur di non sottomt:llersi a una disciplina troppo dura per le!i, di ribellarsi alle <e nstruserie », nlle « so11iglit'ZZC )>,alla « filosofia » .... e alle quali appunto per questo 11011risponde, persuaso é 0 • m'è che ormai non possono traviare se 11011 coloro elle si lasciano 1raviare. (Critica, 20 l\laggio 1910 1 molto prima che le Cronarlte « cominciassero l::t pole111ic11 »). Forse il Buo– te111pelli, !issando quei punti, non ricordò quel– le parole del Crot.:e o pensò che di111enticate le avessero i suoi lettori. ~I.\RINO Gl<AZIUSSI. Telefono della VOCE 28-30 Bibloteca Gino Bianco La Voce proibita In Aus1rìs. Leggiamo in 111olti giornali : Il !rib1111a!t' lta ord111n/J la to11Jiscc1dd/a ,·oce, .f[iornnle di Fireu=t·. Il dardo di st•qm•s/rf} rilt',·a come! lutti .r:ti ar• tiro/i cou/,•1111/inel 111wh·ra dd/'S tlic,·mbn• 1910 siano di propaganda i, rt•dt:ttlisla; ri!n.'a pur,-. r!,e ,,; e• persi110 L'tsa/la=iou,: dc/l'alto co111pi11l0 da Cugiidm:J Uberdau. Tali articoli, serondo il dardo di st•q11t•slrv, ro11/errt!bbero /I ttslrt•mo dd reato. La diffusione u!l~riort• dl'ILa Voce t' 'liidala. ~oi non senti:-imo bisogno di comn:t:ntare. Il nostro numero era il primo tt.:ntati\'o di veril~. cioè di :-.toria, in un campo di cui finora sol– tanto la rettorica e gli entusiasmi ingenui o bu– giardi erano padroni esclusivi. ;\l:-i la polizia au– striaca ha, anche dei nomi, paura. Peggio per lei. Del danno materiale che soOriamo non c' im porta molto. C'importa i11,·ece, per piccolo che sia, il danno morale che ne viene a quei nostri lettori e mnici delle pro"ince ita!ianc in Austria che per meao dc:lla 1 ·urc• :..itrov.1vn11 in coi:tcltto con una coltura più libera e più generosa. E qui nollamo: che la polizia austriac,t ha po111to naturalmente quello che circoli e indi,·i– dui nazionali-libernli tentarono sempre e non conseguirono. Intenzionalmente fr~ il seque– stro poliziesco-austriaco e le calunnie, le mi• 11acce, I' accuse cli spionaggio, le ipocrisie, le diffamazioni poliziesco-pseudoirredenti~te 11011 c'è clilTerenza. La polizia manda i suoi agenti per le librerie a 3equcstrare le copie ; l.1 tavo– lata libernle-irredentista di caffè invitn il nostro abbonato a clisabbonarsì con minaccia cli 11011 salutarlo pill. I .a polizi.1 ci accusa cli alto trad:- 111ento alla .... patria :rnstriaca : i pseudoirreCen– tisti alla p:-itria italiana. L' Allo Atligi.' offese stupidan1e111e un nostro collaboratore e si rifiu1ò cli pubblicare una no– stra lettera che domandav:-i il perché della sua rabbia. li Pirrolo scriveva che i circoli interes– sali avrebbero co11scrva10 .tccurata111e11te i ne– stri due numeri co111c miniere d' infonnazione. Noi pe11sia1110con dolore quale clev' essere la vita dei nostri fratelli lassù, fra queste due eguali strettoie cli gretta e 111eschi11a tiranni,•. L\ \'oci-:. )f Ci giunge da più parti che i redattori di un giornale da noi esposto alle giuste e clamo– rose risa ciel mondo letterario italiano, stiano segretamente perpetrando in guisa cli vendetta una parodi.1 del nostro foglio. I~ uno sfogo Ct>– me u11 altro, e certo no11 s;:i.prerrnno né! \'Or– rèmmo negarne la legittimit:1 : solo ci dom,Hl· diamo se l'es-;ere almeno una volta originali e spiritosi sia talmente vietato a cotesti scimparizè della letteratura da non potere offendere o di• fondt::rsi i.e non con l'armi che gaiamente ha lor geliate in testa l'allegro nemico. Per Il •· Rifugio·• del giudice ollajelll. S0111111aprecedente L. 290,30 Doll .. \11gelo \'h·ante, gi:\ raccolte nella . cheùa , S7 per le s1>ese del pro– ces~o Salvemini E. B. A., Torino Prof. Eugenio Elia Levi, Genova Pror. Giuseppe lncarcli E. \'aina R. P., Firenze » 2J,OO 15,00 » 25.00 2,00 1,00 ~ L. 361,30 ~G;;~;;;~p;;;~:;z;~~o::e1, ANGIOLO G1ovAN:-JOlZI, J{t:re11le-,·ttspo11rabile. Pl;enze - Slab, Tip. Aldino, Via dc' Renai, 11• Te!. 8-S5. NUMERI UNICI DELLA Il VOCE Il I 1111111eri 11111, i della Voce s0110 Jedi– cati n q11es!io11i vive e spe;so acco111pag11nli da bibliografie, Essi rapprrsc11/a110 vere e proprie 111011ograjir,011che per In qualità di mater/a, perchè, come dtinoslrammo, ro11- lmgo11 /a/ora più ,/'1111vo/11111e di 3.50 pagine. la Riforma della Scuola Media a. I, n. 24, 4J. Articoli di Gaernno Salvemini, Giuseppe Lombardo-Radice, Emanuele Sella, Alfredo Galletti, Ugo Guido ~lonclolfo, Salvatore Cop– pola, Tullio Tentori. l due numeri insieme Ceot. 50. LA QUESTIONE SESSUALE (8 pagine) a. Il, n. 9, Articoli di Giorgio Sorel, Augusto Farei, Pio Foà 1 Romolo ~lurri, Roberto Ass:1gioli, Giulio A. Le.vi, Giov;1.1111i Papini, Giovanni Amenclola, ì\lar~herita Sarfatti e biQlioKrafia. Ceni. 50. L'IRREDENTISMO (18 pagine) a. 11, n. 52, 53. A.·ticoli cli Scipio Slataper, Angiolo \'i– vanle, G. Prezzolini, G. A. Borgesc, G. Pa– pini, r\. Spaiui, 13enito ~1ussolini, Un teorico, Idee di G. ~lazzini 1 G. Ascoli, G. Salvemini - Tre carte g-eogrnfiche, Sta1istiche e bi– bligrafia. Ceni, 50. Editori GIUS. LA TERZA & FIGLI Bari Sono usciti i primi sei volun,I degli SCRITTORI D' ITALI A (Gronde collezione che si comporrà di circa 600 volumi) Formato 8.u In csrla a mano. Lirici 111a,-iuisli a cura di BENEDETTO CROCE . BANDELLO ~I. - le Novelle, voi. I a cura cli G. BROGNOLIG0 GOZZI C. • Jl/emorie ùmlili, voi. l a cura di G. PREZZOLINI DELLA PORTA G. B. • Le Commedit:, voi. 1 a cura di V. SP.\MPANATO. BOCCALINI T .. Ragguagli di Par11nso e Pietra dei pnrn,,ro11epolitico, a cura di G. Ru.\. BAN DELLO ì\l. - Le 1Voz.,el/e, voi. 11 a cura cli G10Ac1-11No 8ROGNOLIGO . SEGUIRANNO SUBITO ALTRI VOLUMI DELLA RACCOLTA L. 5,50 • 5,50 » 5,50 » 5,50 » 5,50 )) 5,50 Con L. 40 per l'Italia e L. 45 per l'estero, pagamento f\lllicipato, si ha diritto a scegliere dieci volumi d..:~li SCRlT fORl u· ITALIA tra quelli che saranno pubblicati. - Domandare le schede di abbonamento. T(.ec:if]fissi171e pubbll~al{ioni: CROCE B.• Scritti di storia /elleraria e politica: voi. I · SAGGI SVLL1\ LETTERATURA ITALIANA DEL SEICENTO. FERRARELLI G. - 1T/e111oriemi/ilari del 11/e::wgiomo d' 1/alia. FIORENTINO F .. Sludi e rilralli della ri11asce11::a, a cura della figlia Lu1SA KANT E .. C1·ilica dei/a ragion pura • parte 11 TARI A .. Saggi di Es/elica e 11/elajisica L. 6,0-0 » J,50 I » 5,0-0 » 6,00 )) -4,00 Casa Editrice R. CARABBA - LANCIANQ CULTUH.A DELL'ANIMA COLLEZIONE DI LIBRETTI FILOSOFICI DIRETTA DA G. PAPINI oa:r•l '7"ul.._,.me <11 otre, 3. pegl~e 1C50 - L. 1 9 00 Volumi pubblicati: 1. ARISTOTELE. IL PRIMO LIBRO DELLA METAFISICA.Saggio di traduzione dal greco di G. V. con no– tizie su Aristotele e le opere sue. 2. GALILEO GALILEI. PENSIERI. Frammenti filosofici scelti e ordinati da G. Papini. 3. ARTUROSCH0PENIIAUER. LA FILOSOFIA DELLE UNIVERSITÀ.Traduzione dal tedesco con in1roduzione di G. Papiui e un·appcndicc di G. Vailati 4. E>11L10Bournoux. LA NATURAE LO SPIRITO e altri saggi. Traduzione dal francese con introduzione di G. Papini e un':tppendice bibliografica. PAOLOSARPI. SCRITTI FILOSOFICI INEDITI (Pwsieri - L'arte di be,, pensare). Tratti da un manoscritto· I della Marciana a cur:1 di G. Papini. 6 JoHNATHAN Sw!FT LIBELLI. Tradotti dall'inglese con introduzione e note da G~ ~rezzolini. 7 FRANCESCO Gu1cc1ARD!Nt RICORDIPOLITICI e CIVILI. Edizione completa a cura d, G Papini. 8. ENRICOBERGSON LA FILOSOFIA DELL'INTUIZIONE.Introduzione alla Metafisica ed estraili d1 altre opere a cura di G. Papini. 9. S6REN KtERKEGAARD. IN VINO VERITAS con l'aggiunta del Più ,i11/elice Diapsa/11,a/n. Traduzione dal- l'originale danese e introduzione di Knud Ferie\'. 10. Uco FoscoLO. IL TOMO DELL'10 seguito dal Didimo Chierico a cura di Ardengo Soffici. 11. P. B. S11ELLEY. LA DIPESADELLAPOESIA.Traduzione dall'inglese di E. C. con una "introduzione analitica, 12. NtcC0LÒ MACHIAVELLI. PENSIERI SUGLI UOMINIscelti da tutte le sue opere C ordinati da G. Paeini. 13. P1ET1<0 Vrn1t1. DISCORSO SULL'INDOLE DEL PIACERE E Del DOLORE. Introduzione e bibliografia ,. cura di G. Papini. 14. W1LL1AM jAMES.SAGGI PRAGMATISTI.Con prefazione e bibliografia a cura di G. Papini. 15. FRANCESCO Ac1u. LE COSE MIGLIORI.A cura di Luigi Ambrosini. IN VENDITA PRESSO I PRINCIPALI LIBRAI E " LA VOCE ,,

RkJQdWJsaXNoZXIy