La Voce - anno II - n. 54 - 22 dicembre 1910

468 LA VOCE Essi trovano che alla sua intelligenza man– cava la purità degli interessi universali, non solo di fronte alla filosofia, ma di fronte a quello che era pascolo e occupazione sua propria, di fronte ai problemi letterari. E hanno ragione. li Carducci non era nè uno storico nè un critico propriamente, come è stato dimostrato e si potrebbe confermare con molte prove particola1:i bellissime. Davanti a una poesia non sorgeva mai in lui il problema disinte– ressato del comprendere e del definire, come poteva sorgere nella mente, poniamo di un De Sanctis, pronto e aperto a tutto, purchè riuscisse a render conto intelligibile della sua impressione. Il Carducci è sempre lo scolaro di Firenze e di Pisa, che leggeva i classici per impa– rare da loro la lunga lezione del l'arte. La poesia è per lui qualche cosa di sostanziale, che ha un valore proprio ; è un tesoro, un non so che divino. In fondo a tutti ì suoi 'movimenti si trova qualche cosa di religioso, che non si può discorrere per ragione. Con tutto questo c'è nel suo modo di intendere e giudicare i testi di quella re– ligione, cioè i li~ri degli scrittori, un segreto che gli altri non banno, che il De S,nctis non possiede, per esempio; il segreto deg_li iniziati. Egli si appropria tutto quello che incon– tra bello e degno, con una gioia infinita, come cosa sua, di cui amore e natura l'han– no fatto degno. Spesso non sa criticare ; ma sa leggere, sempre. Il punto di vista da cui egli m~ove verso un libro è il più giusto. Poichè non è quello dello storico o del descrittore di inventari o del definitore di giudizi; ma è quello proprio dell'uomo dell'arte. lo penso a quest'uomo come fu in realtà; a questo professore, che ha passato tutta la vita sua in mezzo ai libri e che solo dalle finestre del suo studio ha potuto vedere gli uomini e le donne e I' universo. Ma com'era buona e sana e forte la sua anima l Egli non posava da eroe o da vate, con· fessava umanamente la sua dolce passione, in cui il culto per le belle parole dette da– gli altri si confondeva col bisogno di crear– ne altre nuove. A questa passione si votava, senza perdonare a fatiche o a viltà; consi– derando e cercando e illustrando ogni cosa nella sua sincerità, punto per punto e pagina per pagina, studiando gli scrittori nella u•i-o• opera elfetriva e le opere d'arte in tutti j loro accidenti e problemi veri, particolari, propri, con una sicurezza di sguardo e con una liberalità di cuore, che conforta a ripen– sare. Però dico che tutti quelli che si sen– tono portati dalla natura ad amare le lettere o, se volete, i libri, e a fare della loro con– suetudine la consolazione e il fine della vita, non possono avere miglior maestro di lui. Renato Serra. Intorno alla Legge Daneo-Credaro. GLI EFFETTI IN PROVINCIA DI MILANO Pubb!icht'amo con vrvo pMtere qiJé'Sl<t lucida re– lazione sugli effe/li, c/1e si possono prevedere dalla legge Daneo-Credaro in p,·oviucia di llfilano. Essa è stata compilata a cm·a. del/Unione Nazionale per l'Educazione popolare, che !,a dato cosi 1111 esem– pio Lodevolissimo del co11lrib11/o c/Je Le Associa– ::ioni private posso11(Jarreca·re alla discussione seria di quelle Leggi, tlle i sig-110,,ideputali discu– tono quasi sempre per burla e sen:a capirai niente. Pubblicando la rela::io11edeli' Unione Nazionale per l'Educazione popolare, noi abbiamo speranza che qualc,mo fra i le/lor-i deila Voce faccia rm lavoro analogo per la propria provùrèia e lo mandi per la pubblica::ione al nost,·o gion1ale. Special– mente per il llfez::ogion,o, occorrerebbero illcht'esle simili. Orcorrerebbe che almeno per una me;:::ado::zi11a di pr.wincic itatia11efosse,·o studiati gli effetti del/li, legge, che è davanti al Se11alo; e che queste pro– vincie fossero srelle ù1- diverse regioni delta pe– nisola. Solo allora s,: potrebbe discttlcre sul serio la legge stessa. Avrebbe dovuto il Alinislero della lslr11::io11e Pubblica a1111ellcreal progetto di legge questo genere di documenti. Avrebbero dovuto i deputali esi'g'erli. 11fai deputati /,a11110allro da fare che discutere s11{serio le leggi cd esigere i dati in– dispensabili alla discuss-r."one:ad essi 110nùnporla -il co11le1111/o delle leggi: importa solo almanac– care se la discussione di 11nadata legg-epuò da1· pretesto a consolida,·e o cambiare una data rom– bina::ione pa,-lamenta,,e. 1Vel disrulere la legge Da,,eo-C,·edaro i depu– tali erano orcupati solo dr: escludersi a vicenda dalla maggioranza gioiitliana: i deputati d'E– strema spt-raz•ano dare scacco mallo ai clerirali e lira·re a sè Lu::zalli: -i deputali clericali lavora– vano affa1111osame11te a ,,·ma11ere nella 111aggio- 1··a11za e 11011 fare il l[ioco degli Estremi sini– stri. Cosi la legge 11011 fu discussa. Si discussero so– lamente i possibili e gli ùnpossibili, i reaH e gl, arlijiciali significati ,·ero11diti dl'lla leg:1;e. E finita la commedia parlamenlare con la vil– loria di... /111/i, 11essu11o_ più si è orrupato di 1111a legge, intorno a cui· la11l0 ciascuno avec,a batlag-liato. Gli t che og-,ri la batlaglia 11011 avrebb, più scopo: scn.•ire6be solo a m(~liorare la legge: ma questa, in s,l, 11011 interessa nessuno. Pt•rQquel du: 11011 han fallo i deputali possono farlo i ci/ladini pri7.,ali. Le nostre.· indagini e le uoslrt· discussioni 1101, av,·am10ttfe/to in quel vitlaggr"o di /)e/lego/i e di Jaraudicri, c!,c si cltiama Camera dei dt/mlafi. Ala sara11110 utili a noi. Educheranno in noi il senso ddla ,·ea/fd couc,'e/a. Ci p,·epar,·ra11110 per a/Ire occasioni ad essere meno i,J(l.sco/talidi quanto 11011 saremo ora. L,, \'ocE. Se sono senza dubbio utili i grandi dibattiti s~1lle diretth·e gener:lli della legge in nome di principi e di dottrine, potrà pure essere di qual• che giova,nento vedere quale applicazione po– tranno avere in efletti le disposizioni più note– voli della legge stessa. Ci sforzeremo perciò di tradurre, almeno idealmente, l':1strazione della teoria formulata dal legislatore in quello che sarà la realtà della pratica. I dati che abbiamo rac– colti nella nostra inchiesta sulle condizioni sco– lastiche in provincia di Milano ci renderanno possibile l'assunto. Il nuovo conslgllo provloclalt scola!tlco. È questo uno dei punti pili discussi della legg·e. Si spera o si teme che nell'indirizzo e nell'o– pera della futura amministrazione scolastica pro• vinciate possano aver soverchia influenza deter– minate correnti politiche o anche solo determi– nate concezioni della funzione sociale della scuola derivanti dal grado di coltura degli elementi che possono avere il predominio. È innegabile che se i membri tecnici d'origine statale costitttiran– nù in certo modo il cerebro e gli arti ciel nuovo organismo, questo cl 'altra parte avrà fisonomia, calore e colore dei membri elettivi. Tra questi sono: un rappresentante ciel capoluogo di provin– cia e uno dei capiluoghi di circondario; sono i soli membri d'origine elettorale prettamente urbani. Dieci sono invece i membri d'origine eletto• raie rurale, e cioè : due rappresentanti del consiglio provinciale, in cui, per quanto riguarda la provincia di ì\li• lano, prepondera l'elemento rurale ; un rappre• sentante della giunta provinciale amministrativa eletta in gran parte dal consiglio provinciale i e sette rappresentanti dei consigli comunali rurali. Questi sette, che sono il nucleo maggiore e do\'rebbero essere il nerbo perchè rappresenta– no pili diretta111ente i maggiori interessati, hanno per elettori tutti i consiglieri di tutti i cQmuni, le cui scuole sono a111ministrate dall'ente pro– vinciale. È noto che il numero dei consiglieri per ogni comune 11011 è esattamente proporzionale al nu– mero degli abitanti. ~tentre i comuni con meno di tremila abitanti hanno 15consiglieri, altri 1.:011 10 ooo abiumti hanno 20 consiglieri e non più di 30 ne hanno i comuni dai ro ai 30.000 abitanti. Ne deriva che i più piccoli comuni, pur costituendo comples~ivamente una popolazione assai minore di quella dei più grandi comuni riuniti, dispon– gono di un numero di \'Oli molto maggiore, tale da renderli arbitri delle elezioni. o ·g Popolazione I o~ o] ·= i a it½ ~-r-~ ~ i~ complc.s1vo i~ ~ 3 !•;:; ________ ,_! (ab1tan1iJ 1 _"_ ~ Categorie dei Comuni eia 10.oooa30.ooo ab. 12 180.000 398 36o • 3.000. 10.000 » 103 507.000 981 1830 » 3.000 ab. in giù 187 310.000 616 2835 TOTALI 302 997,.:,00 1995 5025 Bibloteca Gino Bianco Evidentemente la forza elettorale di ciascuna categoria di comuni appare in proporzione in• versa della popolazione, de! numero delle scuole e, non è difficile convincersene, del grado di coltura e di coscienza civile. Ai comuni. la cui negligenza e inettitudine risultò provata ancora una volta dalla nostra inchiesta, sarà dato l'as– soluto predominio sugli altri. Comuni che saranno esonerati dal• l'ammlnlstrazlone del Consiglio Pro· vlnclale Scolastico. Per tale esonero la legge pone (Art. 3) due condizioni : l'adempimento da cinque anni della legge e dei regolamenti scolastici ; la percentuale di analfabeti da sei anni in su non superiore ai 25. La prima condizione è domandata al giudizio del Consiglio Provinciale Scolastico. Se questo seguirà un criterio assoluto, il che equivarrebbe a un di presso ali' abrogazione di fatto dell'ar– ticolo 3, perchè forse nessm1 comune può van– tarsi perfettamente in regola con le prescrizioni scolastiche - i comuni che non furono mai og– getto di diffida nè di richiamo per le imputate infrazioni, nvrnnno buon gioco di gridare al par– tito preso e alla slealtà. Se si seguirà invece un criterio d'indulgenza, almeno per quelli che non furono già oggetto di provvedimenti, a ben pochi per la prima condizione si potrà rifiutare l'esonero. Resta l'altra condizione la ":!Uale è tassativa: non pil) del 25 010 di analfabeti da sei anni in su. Ma da chi, come, con quali criteri accertati? Con quale gAranzia, nel caso che al comune pre– ma tenersi sciolto dalla soggezione amministra– tiva del C. P. S.? Tuttavia, in base ai dati del• l'inchiesta citata, per questa cot\dizione dovreb• bero assoggettarsi all'amministrazi~ne scolastica provinciale : nel circondario di Lodi. . 36 comuni su 6S » » Abbiategrasso r9 41 Milano u 0 • • 32 Monza 1° . 1 Gallarate . 3 in tutto. '91 77 60 56 302 Qui è lecito chiedersi : se le condizioni delle scuole e della coltura popolare in provincia di Milano sono effettivamente tristissime, come fu posto in luce anche dalla nostra inchiesta ; se di tale stato di cose, a detta dallo stesso Ministro Daneo-Credaro nella sua documentata relazione, deve farsi risalire la responsabilità sopratutto ai comuni ; se si è ritenuto espediente necessa– rio affidare le sorti della scuola ad un organismo provinciale: come si può ammettere che all'atto pratico la scuola rimanga affidata per più cli due terzi e forse effettivamente per tre quarti a que– gli stessi comuni, la cui inettitudine ed incuria è dimostrata la causa prima del presente stato di insufficenza della scuola e di incoltura delle masse? Il bllanclo del ConsiglioProvinciale Scolastico di MIiano. Ove l'amministrazione provinciale compren– desse tutti i comuni rurali, eccettuandone i soli capiluoghi di circondario ed i centri maggiori (Abbiategrasso, Gallarate, Lodi, Monza, Busto e Legntmoì, essa disporrebbe approssimativamente dei seguenti fondi : SpeseacaricodeiComuni(Art. n- JO) L. 2.517.000 Concorsi dello Stato attualmente pa- gati ai Comuni (Art. 12 - 1°) . . » 52 r.ooo Nuovi stanziamenti dello Stato per la legge Daneo Credaro : Aumenti ai 3295 insegnanti Scuole obbligatorie esistenti in tutta la Pro- vincia . L. 659.000 Au111e11ti agli 87 in- segnanti Scuole fa- coltative . » 26.000 Aumenti ai 103 Di- rettori Did3ttici. » 20.600 per l'Art. 35 - JO e I1° e primi 7 ca~ poversi seguenti » 705.600 per il riordinam. cli353 Scuole uniche (,Art. 29, 30, 31 e 35 - VII' cap,) . » 105.900 per l'apertura di 175 nuove Scuole urgenti. » 183.750 ì\la ove si esigesse la scrupolosa osservanza del! 'obbligo scolastico e si volesse mettere la scuola in condizione di funzionare efficacemente riducendo a 50 alunni la media per ogni Scuola, i frequentanti nei comuni soggetti all'Ammini– strazione Provinciale, calcolati in base a dati desunti dal censimento 1901, salirebbero dagli attuali 117.134 a 133.518 eil numero delle scuole, da 1962 a 2670, ossia si dovrebbero istituire 708 nuove scuole, oltre le 175 già sopra conteggiate. Quindi una spesa per onorari a nuovi insegnanti cli Lire 743.400. Cosi, pur tacendo del concorso pel Monte pen– sioni e di assegni, sussidi, contributi per scuol 1 serali e festive, biblioteche, patronati, ecc. e I spese per il personale di direzione, cl' ispezion e cli amministrazione, il concorso presumibilt dello Stato in favore della Scuola primaria e po polare nella provmcrn di ì\lilano asccnderebbt in non lontano avvenire all'ammontare seguente Concorsi attuali (Art. 1,- 2° e Art. 15- 1• e 2'). . L. 5 2 1.00< Concorsi nuovi per l'Art. 35 - com- ma 10 e comma 2° fino al IV 0 ca- poverso 705.700 Riorclinam. di 353 scuole uniche(Art. 29 , 30, 3 t e 35 - 2° comma IV 0 capoverso) » 105.9oo 175 nuove Scuole urgentissime (Art. 15 - 4'). 183.750 altre 708 nuove scuole meno urgenti ma pur necess;rie (Art. 15 - 4°) . • 743.400 In conclusione il bilancio del Con– $iglio Scolastico Provinciale com– prenderà presumibilmente come L. 2.259.750 contributo consolidato dei Comuni. L. 2.517.000 più come concorso dello Stato . . » 2.259.750 L. 4.876.750 Sicché la spesa media per abitante, che attual– mente s'aggira intorno a Lire 2.60, salirebbe allo Scudo che !'On. Credaro pose a caposaldo del programma di Perugia. Con ciò sarà indubbiamente accresciuta la vi– talità e l'efficacia della Scuola primaria e popo– lare: abolita l'enormità della scuola a tre se– zioni riunite; resa possibile ed effettiva l'osser– vanza dell'obbligo scolastico col far posto a tutti gli obbligati ; concesso un pane meno scarso e una condizione meno indecorosa agli insegnanti rurali ; istituita in drca 90 comuni tra i minori la quarta classe estendendo il corso di studio e il periodo di scolarità. Concorsie nominedegli Insognantl. Vi si provvederà secondo le norme dettate dagli articoli che seguono : Art. 41. - Alla nomina del personale insegnante delle scuole istituite nei comuni che non siano capoluoghi di provincia o di circondario, si prov– vede mediante concorso per titoli, bandito dal Consiglio Provinciale scolastico per il numero complessivo dei posti rurali vacanti nelle scuole medesime La commissione giudicatrice del con– corso sarà nominata dalla Deputazione scolastica e sarà composta di 7 membri scelti fra le per– sone idonee a norma del Regolamento. Art. 42. - I Consigli comunali nella graduato– ria degli idonei formata dalla Commissione son chiamati, in ordine decrescente di popolazione, a scegliere gli insegnanti necessari a coprire i posli vacanti nelle scuole istituite nel proprio torritorio. Ogni comune ha diritto di effettuare 1a scelta in una terna, seguendo il procedimento stabilitodall'articolo 4 della legge 19febbraio 1903 N. 45· Con queste disposizioni il ì\tini!.tro (vedi re– lazione al Senato pagg. 4 e 5) mira a far si che i eomuni possano scegliere gl' insegnanti più adatti alle speciali condizioni dell'ambiente lo– cale. Ma a parte che i mezzi escogitati no:1 possono garantire che proprio nella terna che verrà man mano proposta a ciascun comune sarh compreso il candid; :i.to che più s'attaglia al figurino del luogo, a parte che lo scopo si pop trebbe forse rag~ungere meglio dando facoltà al Consiglio Provinciale Scolastico di tener conto nell'assegnazione degli insegnanti dell'opzione di qaesti e dei desideri delle amministrazioni, compatibilmente col diritto di priorità ai candi~ dati più meritevoli, è da domandarsi se il sistema della nomina successiva comune per comune si possa in pratica seguire. Nell'estate scorsa nella provincia di Milano furono 181 i comuni che aprirono concorsi di insegnanti : 149 di propria iniziativa e con Com– missione propria, e 32 a mezzo del Consiglio scolastico provinciale. Negli anni decorsi il nu• mero dei comuni, in cui si ebbero posti vacanti di maestro o maestra, fu su per giù lo stesso. Se le nomine devono esser fatte dai comuni seguendo l'ordine della graduatoria unica, non potranno aver luogo che successivamente co mune per comune, ciò che del resto è implicit< nell'art. 42. Per poco tempo che intercorra tn1 un'adunanza e l'altra per le indispensabili co municazioni del Consiglio Provinciale al co mune e del comune al Consiglio Provinciale, passerà l'anno prima che alla maggior parte dei comuni sia possibile nominare i maestri che loro occorrono.

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