La Voce - anno II - n. 40 - 15 settembre 1910

396 LA VOCE luna. La lun:i. hianc.1 e larga comi.'.' llll disco fer– roviario pende immobile tra i r :i.mi e le vette. Orn \'ien fatto di domandarsi: che co~rnsigni– fica questo affollamtnto di cose:: cterogc11ee, cli– scorcl:i.nti fra loro. av\'icinate senza llt'-;suna ve– ros.imig\ianza in questo gran quadro davanti al quale il critico serio :1lza le sp311e,il buon pub– blico si s111ascdla, si butta \'ia dalle risa 1 e per– sino il più accoiliente amator d'arte non può rattenere una smùrlia di stupore e 1111 sorriso ? Che cosa significa? Ebbene: non sig11ifìra nulla. A qualcuno che µ,li domandò il perché. :1!111eno di quel canapi: fra quelle pi.111tc di una flora sconosciuta, l'artista rispose che era assoluta– mente necessario. Gli t: che I lenry Rousseau, che non ragiona ma opera di primo impulso e secondo il suo particolar modo di concepire. a\'e\·a capito questa "erit:\, che nell'arte tutto è permesso e legittimo se ciascuna cosa concorre alla :sincera e~pressione di uno st.tlo cl 1animo. Quel canapè, quel corpo nudo, quella luna, que– gli uccelli, quelle belve, quei f-iori1 sia per il loro colore, sia per la loro strutturai rappresenta\'an per lui tante immagini che, indipendentemente d.t qualunque logica discorsiva, consentivano nel suo spirito in una unità puramente artistica, ed egli se n'era servito come degli elementi più appropriati ad estrinsecare una sua personale visione. Conformandosi in tal maniera alle ten• denze della moderna scuola di pittura la quale \'Uole sempre più e!'-pellere dall'arte ogni ele– mento razionale per abbandonarsi tutta all'esal– tazione lirica emanante dai colori e d~1lle linee, visti e concepiti indipendente-mente dalla loro pratica destinaziont e: dal loro ufl-ìcio cli delimi– tatori e differenziatori di corpi e di oggetti. 011cle 1 pimtosto che domandarsi che cosa voglion si– gnificare quelle cose, che per il pittore non sono che in1111agini, sarà meglio vedere se dalle loro forme e colori rispettivi esca <1uel senso di poe– sia che egli ha voluto ne uscisse e, se si, rico– noscere la sm1 forza e nello stesso tempo il suo buon diritto cli libero creatore. Che se poi la novit:'t e singolarità della combinazione ci darà, a prima vista, \'Oglia di ridere, ridia.mo : vorrà dire forse che il pittore non è pienamente riu– scito nel suo intento ; ma riflettiamo subito dopo alle ragioni profondi.! di ogni forma cl 'arte, e forse ci accor~eremo che 1 come n1ole Rousseau, quel divano di \'elluto rosso è davvero neces– ;;;ario e che 11011 si potrebbe correggere un dito « mal disegnato» clell:t brutta polacca Yadwiga, senza che ogni armonia venisse distrulla. Anche il buon Donatello rideva ai suoi giorni delle stramberie pittoriche ciel suo timido amico Paolo lJccello ; ma eh! sa cosa voglia clirt: arte e bel– lezza, sa oggi che ,we,·a torto, e il pazzerello che non :--apeva costruire un cavallo secondo anato– mia1 era 11110 dc' più freschi, de' più sinceri, de' più coraggiosi, e perciò de' pii\ grandi pit– tori del quattrocento ~ di tutti i tempi, di Fi• renze, cl' Italia, del mondo. Rammentando Paolo Uccello ho forse nomi– nato, senza volerlo, l'unico artista europeo al quale 1-lenry Rousseau possa esser comparato. Collie lui egli vive in un mondo strano, fanta– stico e re:\le ad un t'empo, presente e lontano, a volte risibile a volte tragico: come lui si cvm– piace nella do\'izia lussureggiante delle verdure, dei frutti e dei fiori 1 nella compagnia immagi– naria d'animali, cli belve e d'uccelli; come lui passa la \lita ncd la\·oro ignorato, raccolto e pa– ziente, salutato da risa e da scherni ogni volta esce dalla sua solitudine per mostrare •il mondo il frutto d"elle sue fatiche. Ceno non voglio dire che la loro grandezza sia uguale. Troppe e troppe cose mane.i.no a Henry Rousseau che il nostro fiorentino aveva in gran copia. La potenza di costruire solidamente i corpi, quella d 1 inve– stigare più alacremente gli aspetti della realtà, un maggior senso della verità nel concepire, una visione più vasta, più maschia e religiosa del mondo. t quanto dire che Paolo l'ccello era l{randissimo e Rousseau no. Nessuno \'UOle af– fermare il contrario. ì\[;;i non basta che il mo– derno possa esser confrontato all'antico senza sn\lldalo? E che scandalo 11011ci sia pNrcb– bero dirlo i pochi ammiratori del pittore i quali senza tema di derisioni o d'insulti seguono da pili anni la sua e\'olur.ione e conoscono per– ciò alcune sue vecchie tele custodite amorosa– mente negli studi cli g-iovani arlisti e nelle rac– colte private e degne in tutto e per tutto di es– sere ravvicinate a qualunque bella cosa antica o moderna. i:: ,·ero peraltro che 111algraclç la bellezza i11- ne~abile di tali optre, non è 111a11c,1to chi a pili riprest:: abbia affacciato il dubbio che l-lenry Rou– seau sia, come dicono a PariKi, unji,misle. È la parol;l che arrischiano sempre coloro i quali, 11011 sapendo bene che cosa \'Oglia dire arte i11 J,!"enerale e arte moderna in specifl', 11011vedono u11 rischio, una 110\'ità, qualcosa che nessun pezzo grosso ha mai vidimato e appro\'alo per la !:iicura ammirazione delle turbe 1 senza che subito la paura di esser messi in mezzo gli fac– cia divenire insolenti. Però in questo caso una tale parola oltre che ing-iusta e calunniosa è addirittura sacrilega. Difatti basta aver visto codesto !J0\·ero pensionato nel suo studio quasi miserabile, inlento a carezzare teneramente il petalo d 1uno di quei fiorellini inimitabili di cui t.:gli come i primitivi ama rallegrare i suoi paesi e i tondi dei suoi ritratti 1 o :werlo udilo parlare della :ma ,·ita e della sua arte e conoscerne la bontà e il disinteresse, per capire con quanta sincerit:'t e passione egli si assorba tutto nel suo lavoro, sen7. 1 :iltro fine che cli far piacere a sè ed a).di altri. Anzi, chi \'Olesse insistere su questo punto, e ttnendo ..:01110della sua 111entali1a cli antico ga– hellh:re come della scarsezza delle sue facoltà critiche che gli fanno amare quasi egualmente Michelangelo e Carolus Uuran(d), Cézanne e Didier-Pouget. si potrtbbe arrivare persino a concludere che, lung-i dal dipi11gere in quel modo pri111iti\'0 e fanciullesco per épater 1 come si dice, le bourgeoi:,; 1 ep;-li 11011 lo fa se 11011 il– ludendosi di fare altri1111.;nti e quasi suo 111algra• do. Per conto mio ho :,;empre pensalo, e credo cli essermi accorto, che il suo sogno occultissimo, l '11lti111a Tuie dei suoi de!'-ideri, :;ia la maniera di Houguerau. che so io? 1 cli Cabancl, di Geròme. St!nonchè l' i11tellige111.a C, come si sa. una fa. c.:oltà <lPJ tutto secondaria nell'artist,1 - e d 1 al- 1ra partl!, lo Spirito soflìa dove \'U0lc. Aggiungl'.rò, per finire, che fino a){li ultimi tem– pi nes~uno ha mai parlato o scritto pubblicamente cli lui se 11011 d:i. burla t:: per SbelTeg-giarlo. Sol- 1a11to I',111110passato _-\rsènc .\lexandrt t!bbe tì– nalna:nte il corng-gio di presentarlo ai lettori dd giornale Cumu·dia ; m,\ da qut:I prudt:11le critico che è, 11011 lo fec~ se 11011 con qutl tono fra il ~erio e l'ironico cli chi dice e non dice e non :,;i tro,·er;i compromesso in seguito se mai .... Oh ! la critica vile e rctri\·a 11611 è una ::,pe– cialitit italiana, siatene cc1·ti. Soltanto fuori cli qui c'è qualcuno che fa eccezione alla regola. Ardengo Soffici. P. S. - Questo articolo era g-i;i scritto quando mi è Kinnta imprO\'\'iSil la dolorosa notizia della morte del mio po\'ero vt:rchio colleg:1. .\. s. Il Congresso della L, D, N, Let1era all'on. Murrl. Caro .l/111-ri, 5 S~ttcmbrc 1~ro. reì-;'olarmente ant::mo anche quest'anno il congresso della L. D. '.'i. So be– nissimo che 1... D. :,..; vuol dire Partito Demo– cratico Cristiano; ma perchè bellamente non vi appellate ciuali siete? \'oi cambiaste in L. D. N. la vostra vecchia e cnrn D. C. l. quando, ii:– nanzi alle disposizioni e imposizioni del \'alicano sulla democrazia cristiana itnliana 1 preferbtc 11è ribellarvi nè sottometten;i al papa. :'\la oggimai del papa, a quel che sento, ve n'infischiate pa– recchio. e potreste cominciare ad es~ere « auto– nomi>>. Ah no; dimenticavo che, dall'epoca del tuo discorso elettorale nel teatro cli :'\lontegior– g·io, i tuoi giovani non sono pili legati come democratici-cristiani, ma sciolti in democratici e (se \'UOlsi) cristiani. E così anche quest'anno torner.ii nel congresso della I.. I), :,.; . a ripetere a' tuoi giovani, e a tante altre piccole timorose anime del clero o ciel devoto femmineo sesso, che 11011\'uoi già distruggere il cattolicis_mo, ma solo, come dici, clemocrntizzarlo. E i tuoi giovani, per i quali ho del resto la più vh·a simpatia 1 torneranno a ri– confermare la loro fede nella Chiesa cattolica romana e la loro protesta contro la chiesa <( uf– fici.tic,» ci rassicurer::rnno, ancora una volta 1 della loro profonda devozione per il papa, 111a ciel loro alto disprezzo per Pio X; e alla fine ci diranno un'altra volta sul muso, che 11011 hanno alcun obbligo di farci sapere, se so11 cattolici oppure modernisti, nè di farci conoscere le loro opinioni religiose 1 perchè nel congresso per l'ap– punto 11011 trattano che <li politica. Dio, cht:: noia ; t! come rischia cl •~sser poco interessante per il pubblico il vostro congresso! :'\It11tre noi vorremmo proprio sapere, 111m. \"Olla per sempre, in modo chiaro e preciso, SI.! \'Oi credete nel dogma della infallibilità del papa, e per esso e con esso nell'altro dogma della didna autoritil della chiesa 'cattolica romana, e conse– guentemente in un terzo dogma della assoluta di\'inità cli Gesù Cristo come fondatore della chiesa e del Primato romano. \.i ~. infatti, an– che in ILalia una cosi detta democrazia, essen– zialmente fondata su questi tre dogmi, che e quanto dire sul principio d'autorità; e vi è, co1111 l! notissimo, l'altra democrazia, logicamente deri– vata da principii opposti 1 e fondala sull'autono– mia della coscienza umana in anlitesi con i tre dogmi !'-uccitati 1 cioè sul principio di libertà. :'\la perchè non ci \'0rrete mai dire, se In ,·o– stra democrazia è situata cli qua o di là ; se e fo11cl;11aSlli dogma o sulla libertà di co~cienza; se voi appartenete ancora e impenitentementc alla democrazia di Sua Santità 1 o alla demot:rn– zia ... cli ::iC medesima? Giacchè una terza de- 111ocra;:i,11caro ;\lurri 1 che te11~a1 come desideri, un piede nel secolo XX e l'altro nel Xlii, 11011 esistei o non ha diritto di vivere: e anche tu, credilo, cle\'i pur rassegnarti a essere o un cir– colo o un quadrato. L'esimervi dal dire quale sia la vostra fede, con la scusa ~ il prelesto che voi f;ue della po– litica, non solo urta col nostro legini1110 diritto cli sapere, in fondo in fondo, chi ~ie1e 1 ma vi circonda d 1una equivoca oscurità, che torn:1 poi a \·ostro grandissimo danno. Dueste le rinessioni e le domande che ti ri– \'Olge il tuo vecchio amico S.\L\'.\TO>n: :'\f1~0CCIII, Jf- i\l,>lti mi chiedono indicazioni bilJliogr:diche sul nt:.o-malthusianismo. ì\'e trO\'era11110 cli otti• me nel volume del clotr. I. BLOCII : La ,_,ila .ft!S– sua/e dei nostri lt•mpi (1900, Ro111a 1 S. T. E. ::,-: . Lire 12) pag. 523-53-1; ai \'Olumi citati occorre aggiungere ciuclli ciel Bossi e dt:I Batt<.::lli(vt:di bibliografia nel n. 9 della !'ore, 1910), e quello escito or ora, che \':'li assai poco, però, ,rnoni– mo1 presso l'edit. Avitabile 1 :--Japoli CHH• L 'am- plesso pn•;•eulit•o). g-. pr. GIUSEPPE PREZZOLlN[, Direttore. ANGIOLO GIOVANNOZZI, gerenlc-respo11-sabile. Firenze - Stab. Tip. Aldino, Vlo dc' Renai. Il • Tel. S.85. Telefono della VOCE 28-30 BiblotecaGino Bianco FRANCESCO PERRELLA, Editore NAPOLI Co11ezio:n.e dei lv.listioi : Novalis, a cura di G 1us1,rPE P1u,zzoux1 Libretto della vita perfetta, traduzione e introduzione di G,u– SEPl't•: PR!èZZOLIXI. Scritti e frammenti del Mago del Nord (J. G. J!A)r.~:sN), tra– duzione e introduzione cli RonEI\TO r\ssAr.101.1 Guida spirituale ciel Dottore :\f1c11ELE m ;\!01.1:--ios', con introdu– zione di GroVAK1'r A,,rEXDOI.A Il filosofo sconosciuto (L. C. DE SAIXT :\lARn:-1) traduzione, L. 2.50 » 2.50 » 3.5o introduzione e note cli . \r.oo DE RrxALDIS ,, 2.50 Ogni volumetto è ornato cli disegni cli CHARLES DOUDELET. Tu.tta. la oo :U.ezlon.es LIHE DIECI Casa Editrice Italiana Firenze li/time }'ubblicazioni: PINDARO di ETTORE ROMAGNOLI SOMMARIO: Pindaro • Polemica Pindarica • I contributi del Wilamorvitz. Lire 2 ]3iblioteca flrandi flulori: Voi. XXXX VTI f. - V1cTOR H1.;r.o. DIO. Voi. I. Poema inedito. <:o/lanaJjiografica Universale: Voi. IX. • X.. X.I. CAVOUR. STECCHETTI. SEVERINO FERRAR!. O~n.l -volume Cen.teelml 30 ~ SI SPEDISCE IL CATALOGO CONTRO SEMPLICE BIGLIETTO DA VISITA ~ Editori GIUS. LAT ERZA & FIGLI Bari 2)' i"7minenfe pubblica;:ioqe : CROCE B.. SCRITTI 1>1 s·r'.lRIA I.ETTEK,\RI.\ .. ; POLITICJ\. - \'ol. I : .)"'agKi sulla !elleralt11 1 a ilalia11a del Seiceulo . . . L. 6,N. LEIIJNIZ G. G. - .\"uovi sag,r:·i s11/t'i11lel!dlo m11a110- p. 11, libri 111-1\· » 5,08 KANT E. - Critica della ragion pura - parte 11 » 6,80 FARINELLI A. - IL romanlù-ismo i11 r:ermauia . )) 3,00 TARI A. - Snggi di Estetica e di .1/elafisicn » .,00 RO:\rAGNOLI E. - J/11-sirae Poesia 11ell'a11lica G'ret'ia. » 5,00 FIOR E~TI ~O F. - Sludii e Nitrai/i » 5,00 SCRITTORI D' ITALI A (Elegante collezione in carta :t 111:1110, formato ottavo) ' BANDELLO )I. · U .\'oz,e/le • due ,·oli. - VJTTORELLI I. - Poesie. - GOZZI C. - J/e,11orie i111tlili · due voli. - DELLA PORTA G. Il. · L,• Co1111111•di,:. voi. 1. - BOCC.-11.IXJ T. Ragguagli di Parnaso t! Pidra del parago11t' poiiiico. - Lirici marinisti - BLA~CI f L. _ I.Jl'lla Srien=a mili/art:. 021.-il -volume Llre 8,80 Seguiranno subito allri volumi del C.1talogo Con L. 40, pagamento anticipato, si ha diritto a scegliere dieci volumi degli SCRITTORI D'ITALIA tra qnel1i che saranno pubblicati. - Domandare le schede di prenotazione. Casa Editrice R. 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