La Voce - anno II - n. 28 - 23 giugno 1910

346 LA VOCE mobili e -;oprammobili, per arri\"are, con non po– che ammaccature, c1u:lndo a:-rh·a, a sedersi ma– lamente ",li qualche scranna zop1>icante, che i 1>a– droni di ca~'\ hanno abbandonato da un J>eZW per altre ~eggiole più sicure e più comode, che i nuo\"i \'Clluti 11011 ,anno neppur che ci sieno: eccoli, costoro, come Don Chi~c1otte, 3\'\'Cntarsi contro molini a vc.:nlo di errori e pregiudizi grossolnni, da nc-,-,un pt•n~atorc mai presi sul scrio, come -,e fo-,..,cro clcllc ben munite for– tezze da e:-.pngnare : eccoli usare in senso mu– lC\'Ole, fontastico, contradiuorio, termini e lo– cu.:iuni, di cui l'u:-.o cosl;rnt<:. cli generazioni e generazioni ha fallo lucido e preciso il valore. Comincin il Lug11ro il suo cnpitolo filosofico coll'esposizione e.lei concctlo di causa (pagg. 26- 29), che dapprinrn ha /orma a,rlropo111orjica, ani– mbtic:1, poi ,·wpfrica, e fi11almente srienlijif'a, ci~ meccnnica e qunntitativa. E sin qui lran– S{'{l/. Se affcrnm"t~e solrnnto che In scienza posi– tiva, in quanto si mnnticne scienza, si propone, nè 1>uòaltro pro1xm,1, che cli ridurre i fenomeni in rnoporti costanti mec~anicl e <1uantitativi, di– rebbe coi;a che, fino a un certo punto, deve conceder-i. Ma il guaio , iene do1>0, quando il Lugaro, che più in I;\, del resto, i;i contraddice (il contraddin;i gli è abituale, almeno in filoso– lÌa), mo~tra di ei;ser 1>er.iuaso che altra cono– scenza r:-1.1.ionalc de:11;1 realtà fuor di quella scien– tific.1, caus:tlistica e meccanica non c'è. Tutto il resto è \"ago soggettivismo arbitrario. Il mondo ohbietti,·o è il mondo scientifico (pag. 27). C'è anche, si, il mondo subbietti\'O, il mondo dei .,entimcnti, dcli' idee e della \"Olon– tà ; ma que..,to non è rri.1.ionaliaabile, se noì1 si rriiuu al MIO corrclati\'O oggetto. I fani in quel mondo ')Oggettivo, che è 1>0i tutto l' uma110, sono senza cosrnnta, senza coerenza, con rap– porti non esprimibili in leggi, ma solo in me– tafore di leggi. Almeno questo mi pare che il Lugnro intenda, se son riuscito n penelrare il suo stile non sempre (almeno qu:lndo egli filo– sofeggia) bello e ono revo le. « Quando si pa1la e.li d eterminismo psicologico. « si sottintende, C ve ro, che ai fonomeni della e coscienza corrispondano processi cerebrali og- • getti, i determinati secondo le leggi del mondo • oggettivo ; nrn ciò che si tiene presente in • modo quari (?l e.<tclu-.i,•o non è che il frutto e dell'osservazione ~ubbiettirn ed ejetti,·a (? !) e : ~~~;::: ~;;e~!;,'p);u/J't:~~~:~;,:,~i;;7;;~0,{'::;t~ • a11/011omo). Co~l è nata la dottrina del sensi- • smo prima formula più semplice della psico• • logia d'osservazione; cosi nac<1ue l'associazio– « nismo, e nacquero in seguito le altre dottrine e più recenti e più perfezionate. :\la nessuna di • queste dottrine psicologiche può pretendere di e essere determinista (urlo f'he 110 I gra:ie a « l)io, t:e "'l la/una rhe 11011 lo prtleflde a.ffatlol) • nel senso più rigorO'IO scientitico della parola. « Se noi p:lrliamo di 11ssocia::iom!de/l'iéee espri- • miamo delle legt!i vaghe (poz•ero Slunrl 11/ill; • e Ili Lo,rif'a /), che indic:rno le possibililà umi– « liplr 11el corso ùdla ideazione, ma non per• «. mettono previsioni sicure (sirrhè la rn~srioue • 11011 ,n,rrbbc più leJ(lfi sue, l'i11l11ù:ioue it pe11- « sare snrebbt• f'ome 1111 tlnr tli gh-o a 1111 {'{l/eùlo– « sf'opio). Se parliamo di una lotta di motivi nel cc determinare (scappa la sintassi: iu psicldalrùi «forse 11011 scn.'r) una azione, facciamo più che al– « tro una metafora esplicativa, ma non abbiamo « alcuna idea precisa dcli' individualità dei sin– • gon lottatori (l'rlita sarcbbt· 1111a metafora, sN « per giu comt• quu/a pe,-rJ(rÙla, presa dal ri,-co) • E infatti le :..ucces'-ioni psichiche non sono per « nulla costanti, neppure per le intuizioni pitì « immediate; e la corrente del pensiero ha sem– e pre alcunchè di Outtuante e cli inaflèrrabilc. « ( Eppurr g-rnrrn rea/Id assai M11eafferrabili) •· Per consc~uen1a il pi:oblcma dei rapporti tra il 111011dog,rtllit-o e il so1orrllh·o - p1oprio quel problema che sembrerebbe della psichiatria - è trascurabile, anzi \"ano. '.\loni::.mo, dualismo, idealismo, spiritualismo, matt:rialfSmo? « Soi • rigetteremo come illusorie tutte queste solu– e tioni tradizionali, e negheremo la legittimità « del problema metafo,ic-o • (pag. 3;). Non fa d'uopo dire, che il Lugaro mostra di conoscere appeua ad orecchio la storia e il senso di queste « soluzioni i1111sorie•· L' idealismo per lui non è altro che il soggettivismo so– lipsi'.sla (P"K· 38), che nega ogni realtà del mon– do esterno. Quindi « a chi ammette la tesi idea– ~ listica, si p11ò innanzi tutto obbiettare che la « coscicm:a non è 1111 csios di stati <lisorclinati « (co11/ratltli:;;011t'rt•itlr11/e rnu quel che abbiamo « tiislo prùmr scnle11:ialo) 1 ma I) :ioggetta :t leggi, « a rapporti coslanti. E se in virtll di queste « leggi, di <1ue:iti rapporti costanti si è condotti • spontnneamcntc, ine,•itabllmente ad ammettere, « che e.,ble una real!:.\ esterna i,,dipe11tle11le (?), e perchè si clC\'C rigeuare <1uesto dato della « coscienza come fal<,o, illusorio ? Se la co- • scienza è la sola rcalt.\, che senso possono • a\'ere i termini errort>, illusione, quando sono • applicati ai dati stcs~i della coscienza? L'idea– e lii,;ta, comunque interpreti il così detto mondo • obbietti\"O, non può rinnegare l'esperienza, che « lo induce a riconoscerlo, o, come egli si cspri- • mc, a crearlo. • Donde abbia a1>preso il Lugaro questa banale superc;ti7.ione, che I' ideali-.1110 rinneghi i diritti della e~perienz:t, non so. Non credo dagli scritti dei filosofi. Certo non mni d,\11' llegel. L'csperle111a, mi creda il Lugaro, i filosofi lari– spettano non meno dei ,eri scienziati. ~la i \'eri scienziati sono rari non meno dei veri filosofi. illoltissimi scienziati 1,oi fonno schia\'a la scienz:t d'una quantit:\ di fini nient 'alfotto scientifici, so– stituendo all'espcrieuza e all'oggeuività il pre– giudizio o l'imbroglio, che sono due forme di apriorismo e cli soggettivismo :issai arbitrarie e certo 11011 riducibili in « obbietti\'e leggi mecca– niche quantitative » ! Cosi proprio il Lugaro, quando elenca nella citata pagina 26 le ,·arie /ol'me del concetto di causa, decreta questo bel canone di esegesi poc;itirn: « Questa forma an– tro1><1morfic;-i è tutt'altro che scom~rsa.: essa anima tutte le reli,:ioni e inquina tutti i sistemi filosofici <'"he non istiano con le religioni i11nello e i11ajH'rlo ronltaslo. • Lo scienziato 1>er assicurar, dunque, la sua oggettività .... e la sua carriera de,·e, a quanto sembra, inscri,·en,i innanzi tutto ad una lega anti– clericale ! Se queste scorribande di filosofia psichiatrica non avessero che lo !-COJ>O sportivo di sgranchire le gambe dalla sedentarietà analitica dei ga- binctti, po1remmo sorridcme come ad una par– tita di patti11;1~1,;io con rdathi capitomboli; ma purtrop1,o sono iutr,,prc ... <.- con l'apparente se– riet;\ d'una mi')..,ÌOncfra gli infedeli. E nuocciono alla scienza sen,a gio\"ar«.: alla lilosofia. Sopra tutto ostacol.1110 le benetichc applicazioni della ,;;cie111a. È r:-1gio11c,·ole temere d1e i.:-li '-i-Cienziati,a forza di cercare dentro l'uomo t.:orporco, analizzdtO, frammentato, ridotto in "(',:,.ni microscopiche e in 1>rccipirniio11i siert"-C <·eu,riluJ;:ate, finiscano col dimenticare l'uomo vivo e intero. che, norlnale o no, 111,llaio o ~,rno, I· sempre qu;-ilche cosa di piu dei suoi clementi dis~on1ti dall':111?lisi espe: rirnentale, onde a conosc~•rlo t· ad agire su d, lui si giunge per ben pii! uumcrose vie, che non sinno quelle sole aperte dngli is1rumenti cli11ici. Nou voglio pormi :mch' io n p;irla,·c di cose che, per quanto \'ivamc11te 111' intcrtssino, pure 1 sinora almeno, non ho sunicientemente studiato. )la lel{gendu il \'Il capitolo del libro del Lu– g-aro (I pn,blmd /milio) mi sono confermato nella 1>er•.i1.1 . . ionc thc già an•\"O tratto dalla co– noscenza dirett;1, d1e ho muto occasione di fore, elci luoghi dove !tÌ curano, o, per essere pii1 e– satti, si cu<,todi-.cono i malati mentali, e dell'o– pera che \'Ì ~i compie. Questi luoghi -.i , .umo lr11/e1111eule trasfor– mando ; di tJU,l'ii carc-<•rirnnno divenendo ospizi abbelliti dei conforti pili -.ani della comune ci– , ilt;\; uno spirito di 1111('1\.l umanità. di mag~re bene,·ole1u:a e lii nu~a:.ior ri..1>etto ,·i circ1.•nèla, più spesso, i nmlati, che però ,·i si tro\'ano meno pauro<1amc111e.:\la qnc!.tO progrtsso non è do• vuto che in minor parte alle ,lcg~i obbiettivo– rn~ccanichc della p..ico-11.,ic-a. E do, uto princi– palmente all'umanitarismo del secolo. Questo (: il grande "ttimolante, l'utilizzatore e il pre– cursore, talvolta il cli,•inatorc ddle conquiste cliniche. I malati stanno mcl,{lio non là dove i direttori e gli assi..,tcnti dei manicomi e delle cliniche sono sohanto pili dotti, ma là dove sono anche inspirati da mai.:gior bont:\, da mag– giore zelo, I:\ dove l'uomo, insomma, agisce umanamente sugli uomini col cuore, colla ,,o. lontn, colla rngione intuitiva, coll'occhio e colla 111:1110 fratcrnn, \,'i dove c'è non soltanto un nm– l11i-11/e uienlijiro, ma anche un ambiente morale, cose che possono induhbiamente andare assieme, e debbono, ma che ~0110 anche indubbiamente distinte. Creda il Lugaro : non lo studio delle leggi meccaniche del corpo umano ,..·; ha denato que– sta pagina. che riproduco con l..:.,nsenso e con plauso : « Una -.ociet;\ civile ha il do,·ere di eon– e servare e tutdare anche i ruderi di personalit:i e umane, non tnnto 1-.cr il , ani:tggio che si ar– .. reca ad organi.,mi dall:t CO!\Cienzaottenebrata « e nu.1)..o-a1 i per\'ersa, ma pcrchè mira indiretta- • mente ad un'altra utilità, mantenendo e)e,•ati • i vincoli di solidarict:l sociale di fronte 4113 « sventura, e rb1,cttando ogni sentimento di sim- • patia, che se pure computato in lire e c~r~t~- • simi può :tpparire un lusso ed una pass1v1ta, « costituisce per altro parte integrante di quel « geloso tesoro di sentimenti altruistici senza del « quale nes-.unn '!ociet:\ saprehbe sussistere e pro– « gredirc. l'nn ~ociet:\ ci\Pile, ri~pcttando il pazr.:o « ingunribile, inutile e costoso, rispetta se s1es1'a, « rispeua liii patrimonio morale, che non si può « v.tlutarc :iritmeticmnentc, ma che risulta di e dolori e cli fatiche secolari. E le leggi spar- • tane, se 1,ossono ancora costituire il sogno \'a- • gh<'gginto di qualche :1111mini-.1ratorcgrelto e « rozzo, ripui:mmo non solo ai precursori del– • l'avvenire, ma anche al sentimento medio deUa « societ:\ attuale,. (pag. ,,22-323) Questo non lo ha certo rivelato la scienza po,;;iti\'a. Già I' intui,·;-i nel •mo serafico ardore il Po\'erello cl' A-;,;;i .. i, quando !-i vota\'a all'assi– ~tenz:t dei reietti ç temuti lebbro!)i. Lo sape,•ano i primi cristiani, che tra il 111 e _il \" secolv, in me1.zo ali' irrompente mro,·a barbarie, fonda,·ano i p rimi oc;pizi, i primi nosocomi. I.a scienza viene oi:i;:-iin aiuto della Clrarilas: e sia bene– detta. San Francesco '-Ì farebbe medico, o cor– rerebbe in cerca d'un medico per i suoi lebbrosi. P~g,:-io, dunque, per quei frati e 1>er quelle monache, do,e ce ne .,icno di colai genere, che il l.u~'lrO rimprO\'Cra, pcrchè, arrugginiti in un tradizionalismo ignorante, diflidenti della scienza e del laicato, gclo~i cli \'Cechi minanti monopoli, ostacol:1110 l'opt:ra dei snnit.·tri. li loro 1>0stoverrà pre!->oda un ..,;-icerdo:riodi i~pir;-izione nuova, che riconcilier:\ in 111rn conce,ionc insieme laica e religiosa della vita la po-1iti\i1{1 con la spiritualità. ~la i medici, in q11n1110 semplici scienziati e i11 q11a11/o umpliti rJprriwr11/11/ori delle leggi meccaniche, non .. i illudano di poter essi cos,ti– tuire ,1uesto 11110,0 sact·rdozio. i\lutnte le forme, la sostanza dei clifcui clericali potrcbhe trapas– sare anche in loro: l'unilatcralit:\ d1 vist;1, lo spi– rito di monopolio e di coq>o. il mestierantismo arido cd nspro, l'amor dcll'o,io e più quello dei facili ~uadagni e delle a,, cnturose carriere. Quantunque non i;iano ci>scnuo\'e, e per giunta sieno tr;1ttate 1111po' fn.•ttolo,amente. noi plau– diamo, ripeto. alla ma).::gior parte degli intenti 1>ratici dal l.ugaro c.1ldt·1.n:i,llisoprattutto per la difesa prc,enth·a dt-lle generazioni future dalle malattie che conducono talora alla de– menza, t:tlorn al delitto, o insieme a tutti e due i mali; ma riconosciamo che questa delicata e gm\'e cura, quc~t., &"!nt·ro.,;i :1.ssistenza. questa \'igile pre,·en;,ione non -1011 t.:ose tutte fatte di 'iC'ienza po-.itiva ..olt;rnto. La. scie,wa 1>0si1i\ ,\ vi :..i ritro,•a dappertutto; ma non mai sola. Per pcrsu.1dcre gli uomini a non ubriacar:ii, a ri"pc11arc donna e famiglia, n tutelare l'i11fon:,i;1,ad educare il popolo, ad as– sicurare condizioni di vita snn:t ccl igienica a co– loro che ln\"orano, e sono, comunque, in condi– zione di dipcnden,m, per rendere la vita a tutti i deboli e a tulli i sofferenti (:illa grnncle e po,·era umanil:\) meno dolon,:;a, meno amarn, meno pe– ricolosa a loro stessi cd alti ui, occorrono forze cli cui la scietva positi\'a è soltnnto uno stru– mento; occorre la 11uwo 1'il 1 a, occorre l'uomo inh•ro; oc-corre, in<;.0111111.1, l't·spt•,.ic11::a di re;-ihà che non cadranno mai sotto nessun microscopio, nè dentro nessun provino di s:rngue marcio. Cn;uo \"ITALI~ GIUSEPPE PREZZOLll<T' Direttore. ANGIOLOGIOVANNOUI, ,ge,e,tle-responsahile. Plrtnzt - S1ab.Tip. Aldino, VI, dt' Rtnal, Il • Ttl. !-55. TEIEfono dElla VOCE 28-30 Bibloteca Gino Bianco Ca a hditrice Italiana Firenze Ultime pubblicazioni: i\lAHIU i\LuF11. - CHANTECLER nelle sue origini - Lire :1.– Vol. XL. - Hibliolcca Gra11di ,Lu/ori: CARouccr. - La Lirica Classica. Voi. IX. - Colla11a /Jio.[;ra/ica U11iversa/c: Herbart. Voi. X. Cavour. Jn preparaz.ione: ETTORE ROMA(;l<QI.I.- PINDARO. A. G. BonGF.SE. Goethe. Carducci innanzi alla nuova Generazione. LurGt .h111Ros11<t- Alfredo Oriani e la lotta politica in Italia. FRANCESCO PERRELLA, Editore · NAPOLI Novità: FRANCESCO TORRACA FRANCESCO DE SANCTIS Elegante volume di pag. 150 e un ritratto fuori testo L. :t,ffO . NUOVA EDIZIONE 121' a 28" mi1liaio): :ivrA.TILD& 8&RA.0 IL PAESE DI CUCCAGNA Ro~oi.rizo xie.po1et:oc,.o Casa Editrice R. CARABBA - LANCIANO NUOVE PUBBLICAZIONI Co/le,:ione "Scrittori noslri,, : r. ~lrcm;t.ANr;F.1.0 Buo1<A1m0Tr. LETTERE con prefazione di \·01. I (1496-15,p) di pag-. 160 2. :\l1c11Er.A1<r;111.o Bt.:nNAttr<OTT. LETTERE con prefazione di \'ol. Il (15~2-1563) di pag. 160 G. Papini. L. t,00 G. Papini. L t,00 3 . SF.R Gro,·"""' F1<m>:1<T11<0. IL PECORONE. Quindici no\'elle scelte, con prefazione di G. Papini. Pag. 160 . L. 1,00 Co/le;:ione " I' jfalia 17egli scrittori Slra17ieri: r. F.-R. C11ATEAt1111UANn. VIAGGIO IN ITALIA ( 1803-1804) aggiuntevi pag-inc dai • ,\laniri • e dalle • i\lemorie d'oltretomba >. Traduzione, prefazione e note di Giovanni Rabizzani. Pag. 144 . L. 1,00 2. P.-L. Cornnm. LETTERE DALL' ITALIA (1799-1812) aggiun– tavi la polemica per la macchia cl' inchiostro sul Codice Laurenziano con un facsimile della macchia. Traduzione, prefazione e note di Gio– vanni Rabiz1.ani. Pag-. 144 L. 1,00 IN VENDITA PRESSO I PRINCIPALI LIBRAI E " LA VOCE ,. Editori - GIUS. LAT ERZA & FIGLI - Bari È u1clt1 11 ,.,,t,mp1 dii 'l" tofum, del/1 C I.~ I T I C A ( 1 9 O 4) che era d:t parecchi :umi cs:rnritissimo e assai ricercato. Questo volume contiene, tr.1 le altre cose, l:t monogr2fia del Croce su Gabriele d'Annunzio, e il uggio di Bibliografia J.rnmuui.111:t.- Dello stesso Croce contiene gli studii sui poeti itali:tni, che fiorirono tu il 186o e il 1870; e cioè sul Uoito, sul Tarchctti, sullo Z:mell:t, sul Praga, sul Bcttcloni, sullo Zcndrini, sul Chiarini e sul Cosumo. 11 Gentile vi ha inserito i suoi saggi su Terenzio Mami:mi e su Pietro Giannone. Ul'.ll mt:ap:nll'loo '1"0lL1cr11.e c1.l PP• et.lit~, .1..-.. s• ,;;r;rc1.■-..d.e • Liro 10,00 li/time pubblica;(ioni: HU)IED. Ricerche 11ull' ln!elltllo umano e sul principi! dtlla morale, tradotte dn G. Prenolini. Voi. in 8° di p:tg. XVll-p8. . . . . . . . . L. 6,N F1c11TE G.. \. Ooltrlna dello, M:ltnza tradotta d:t A. Tilgher. Voi. in go di p:tg. XV-28o . . L. UI K1sc H. t 0Kn T. L' ltalla d'oul. Tcr7l edizione it:ili:m:1con l':tggiunta di un c:tpi1olo sull' Itali:t doro il 1900. Voi. di pag. XVl-587. . . . . . . . . . . .......... L. t.N GEBHART E. l' ltslla ml11lca. Storia del rinascimento religioso nel Medioevo. Tr:tduzionc di A. Perotti. ~.~-~······ ................. L~ CAaLYLL T. Sulor Rcurtus. Tr.1auz. e note di F. e G. Chimcnti. 2' edizione. Voi. di p:ag. XVI-333. L. 4,0I VossuR K. • La Ohlna Comn1edla • 111udlataatlla sua Jtattl e lnltrprttala. Voi. I. • Parte I: Storia Jrllo rwl_fimmlo rrh.1;ìoso Jil, 1 s,1fin 1• - Voi. I - Parte li: Storia dt.llo st'Olgi11tt11t1J tlia~politito. Due ,·olumi di circa 6oo pa~inc, QkllUno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L. 4.11 Ro,·c1-: J. I o Splrllo della Fllosona 1\todtrna. l'arte I: Pmsatori t. proMtmi. - Parte Il: Pri,,u li,rrt. J' u,1 sisltma. Due \"Olumi tli clr.:a 700 pagine, ognuno. . . . . . . . . . . . . . . L. 4,11

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