La Voce - anno I - n. 42 - 30 settembre 1909

176 LA VOCE Per l" Uugheria gl' ltalfani di Fiume non sono nè forono umi altro che una nazionalità di più nello stato gi:\ abbastauz,t diviso : e come per tutti gli altri non proseguirono che uno scopo ; elimiuarli, opprimerli, renderli almeno iunocui : nè simpat1e, nè riguardi mai; Italiani, Rumt::ni, Sa:.som, Croati, per il governo furono sempre soltanto le uv1e le ribelhoui i fastidi, che biso• gnava togliei si cli dosso indistinta1m:ntej parla re un'alha lingua che non sia la magiara è sempre dal Governo qualificato con frase mollo espres • siva: alleutare ali' i11legrilà dello sia/o ungarico. Che questa lingua ~ia poi <1uella cli Oante o di un povero contadmo slovacco, non conta proprio nulla sulla bilancia dt!lle s1m1>atie: non è la liu~ gua ungherese, e tanto basta : come mai si fu tanto ingenui ,Ja credere che i governi .abbiano l'obbligo di speciali studi filologici in un;, opera di s nazionallz:r.azione? Sim1>::tti..: italo-magiare? Furon la buona leg• genda nMcotico alle nostre possibili diffidenze : servirono trop1>0 bene al sogno 11111ficatore del governo; ma dannegg1aro1to il sogno cittadino di libenà: e mentre addormenta van in u11canto di amore, attizzavano violenti gli odt tra le 1rnziona– lità per dilaniarle ed inclt:bolirle, e soprattutto per allontanare l'attenzione ciel popolo da problemi ben più alti e più serii, che i governi non possono o non voghouo risolvere; perchè e l'o.lio giova n chi re){1rndividendo e teme popoli avversi, af– fra1ellati iu;;;ieme >. Ed oggi la parte italiana della citL.\ si trova ad essere rinserrata tra due barriere insormontabili, a trovarsi sola di fronte a due avversari, mentre s'era illusa di.potersi liberare da quell'unico che aveva prima III cas:i : e sola così, sfi,,ccata eia de• lusioni, spende le 1>ocheforze a salvare le appa• reu:r.e, inca1>ace di attaccare l'intima sostanza e la rndice profonda dei nostri mali : sfiduciata di quell'amore a cui più 11011 sa credere ma a cui non ha ancora l,1forza di rinunziare risolutamente, si accanisce e si sfibra nell'odto :rntico fatto pili livido ed _innalnto qu,1si acl unico ide,1\e di vita. Sarebbe dunque il saluto dei morituri portato qui come i1111t1le lamento in tutte c111estemie do– lorose nenie ? No: perchè se e ufficialmente > appare uno sfa– celo, una dec.-den7.a continua e dis.1strosa, non è dello ancora che questa abbia auaccato tutta la 11ostra vita cilladina : pur nel malcontento, nel di– sagio, nelle d1fficolt:\ che cl 'ogni parte e' incalzano e ci premono, la città lfwora, s'ingrandisce, au– menta con progresso rapido e continuo: non sia• mo una ciu~ e del silenzio > nè della morte: pas– siamo un 1>eriodo di crisi dolorosa, ~ vero, m~ forse 11011 per spegnerci ma per rinnovarci ; per sostituire qualche ideale più alto, 1>iì1 sincero e più forte nelle lotte avvenire. 1f Tolta l'illusione d'un aiuto dall'alto, come dun– que resistere così soli a due forti correnti oppo– ste? Forti gli U11ghcresi 1>tr l'appoggio del gt.r \'cruo, forti i Croati di capitali, gl' J1aliani invece scuz,1 il menomo soccorso da nessuna 1>arte.Ecco l'errore foncl:uneutale: il soccorso ci sarebbe e valido e duraturo: è solo questione di cambiare rotta per cercarlo: in alto ab!Ji:tmo uaufrag;:tto; 111a che e' imJ>etlisce di volgere le prore a cor– renti meuo infide? (ì'orsc ~ l'unico J:>as.-.~g·gio che ci assiruri sah·eua nelle burrasche presenti: dal governo al popolo; a questo nostro popolo va– rio, misto, a cui 11ess\1110 dei partiti 1111zionalisti puri, nè croa1i, nè ungheresi, nè itnliani ha m/\i pensato veramente e seriamente: che è guardato anzi con 1111 senso di dis1>rczz.o o di paura, ed è lascialo sempre solo coi suoi errori, solo nelle sue lotte, solo nellf' sue fatiche. Ma peggio ancora : è avversato quindi sempre nei suoi bisogni, iu tutti i momenti decisiv1. t>erchè il nostro popolo non è nazionalista: e di ciò appunto tutti gliene fauno rimprovero acerbo, mentre questn mancanza di colore nel popòlo è logica conseguenza del man– cato interessamento d1 tutti i paniti na:r.ionalisti. È perciò cht: il popolo s'è ingeg11ato da sè come meglio 1>otcva; e quando vide che: nessuno s'oc– cupava delle sue vitali e reali questioni, ha dato un est:mpio lutto suo i;peciale che tanto è spia– ciuto. i'-: passato questo popolo nostro strano cd incompreso spe.sst: V<)ltea luughe file imponenti per le vie principali della dttà, portando iscri– zioni in tulle le liugue qui p.trlatt:, senza far di• s1iuzio11inè d1 s11111>atie, nè dt rancori: ha gridato in tutte: le lingue ciò che voleva, ciò di Clii aveva chrillo i s'è raccolto a comizi per ascoltare plau– dendo o,ato11 italiani, slavi, uug·heresi, tedescl11 anche, purchè gli parlas,;ero J' mteressi suoi, gli dicessero i nUO\'I b1sogu1, le nuove lotte e lo aiu- 1ass1:::ro ut:i frangeuti d1llu.:1lie penculosi. D1 lllttO ciò 11011 s'è knuto co1110abbi1stan1:a o solo ~>er scattare in rimproveri ac~1b1: s'è pens,1to mai cou sert:nità dove potrà condurre un giorno quest.t forza ignuia e 1111scouoscmta,s'è cercato mai di farsene un'alleata 1>0t1:::11uss1111a e fedele pilt di tutte le alle.tnze sin qui ide,tlt: e persegmte vana• mente? Questo il compito 11110\!0 che solo potrebbe rafh.1r7.are di fresche .encrg·1c e di numero e di base s,tlda le nostrt: file d1rad,1te e stanche : per– chè oranrni è 11s:mrdo ctuudere gli occhi alle ve– ri1à chmrissime d1 cui già avemmo 1:::sempivicini. In q1mhrnquc modo abbmuu ad impostarsi le lotte future, il partito che 1.1uòcontare sulla vittoria pili durevule sarà certo qut:llo che avrà saputo attirare a sè le simpatie del popolo coli' averne fi1tto proprie le as1>irnzioni e lt: battaglie, coll'a– verlo innalzato alle proprie idealità d1 coltura e di pensiero. Altre e molte le domande a cui si potrebbe an– dar incontro con ft:de di risolverle ,,er nostro me• glLo, ove s1 rit:scissi::di scuott:rci di dosso pregiu– dizi ,11111chi t:d errori presenti: ma sopratutto ove si riescisse a guardare in faccia alla verità nuda e cruda senza reticenze:, senz.- compromes; i e ten– tennamenti: co11serenità. Perchè ques10 è cl.t noi non solo, ma in tutta questa infdicissima monarchi., austro-ungarica il caso pili Joloroso che ha i11sè qualcosa di patolt.r gico: male coutagioso chffuso tra tutti i partiti na– zioualis1i ad o\tranu: tutti, Slavi, Tedeschi, lta - liani, Magiari, anche se souo le perso11e pilt intel– ligenti, più br,1ve, pii, simpatiche si fermano con tutte le loro lliù pure attività ad un' insormonta• bile barriern: dove comincia la lolla nazionale. A quel confine: cessa og11i forza di rngionamento; si perde ogni seuso di verità, di giusti:r.ia , di pietà, cli diritti, di doveri, cl' 1111rnni1à: d,, persone civili si diventa con l'anima almeno se non spesso con i fatti, la bio11da belva tli N1e1z..;c:he al di I;\ del bene e del male. Ed a quest,1 cecità d1 passioni, d'odio e di vio• lenn si dà il nome di senllmenti di patriottismo di 1>0litica,di difc:sa santa e giusta. Ma (per con– tinuare nelle domande): ::,1rebbe proprio im1>0s– s1bile, utopistico, il tenere 1>erft:rmo che si possa seu/11e profondnmente e sincera111en1esenz;:t 1>er– dere il lume della ragione? an7.i per trarre da quella luce del pensiero limpiclo nuova forza di sentimento e di 111.ione? lhgion:ue e molto e se fosse possibile senza 1>reconcetti, sarebbe im•ece il principio di un la– \'Oro uuovo e fecondo almeno uel campo della cultura. Noi possediamo dei buoni circoli italiani di studio o di divertimenti che 1>0trebbero fare molto per un riavvicinamento pieno col po1>0lo ma anch'essi avrehbero bisogno ,,er primi di Ji. Editori - GIUS. LAT ERZA & FIGLI - Bari Blbllol<cadi CULTURAMODERNAN. 35. G. GENTILE Il ModBrnismo Bi rapporti traREiigione Bfilosofia Urc 3,50 - Un YO!ume di pag. \'Lil-289 - Lire 3,50 Blbllol«a di CULTURA \IOOERNAN. 36. G B. FESTA UNGALATEO F MMINILE ITALIANO DEL TRECENTO IlReulmto eCostumi alama l rrmmo aaBarber111 · Cn Yol. in ~ di Jtag 211: Lire S. - Classici drlla FILOSOFIAMODERNA: X 1• Ulbllolccadi CULTURAMODERNAN. 37. S SPAVENTA LDPOLITICA DELLA DESTRA A C'L.:R,\ DI 13. CROCE Un \"ol in di pag. 600 cirra: Lire & - EMMANUELE KANT CRITICA DELLA RAGION PURA 1"rnllolln d11 O. OEN1'JLE e ù. L0,,tUAHIJ0-rt.\l>ICE -- 11:>AR#rE PR.l.:!i..l.,.'- -- ---~ Lire 8. -· l'n ,•olume in 8 di Piagine XX\"1·385 - J_.ire 8 Bibloteca Gino Bianco berarsi da acciecamenti nazh>nalisti e dnlle paure delle apparen7.e e diventare cor.iggiosamente so– cietà di coltura popolare \'era e 1>ropria, inlensa e modesta: e giudicare seriamente, non confonden– do in un coro d' mumiraziune cieca. per la sem– plice ragione che è italiana, anche la produzione letteraria, parolaia e com•enzionaleche molte volte I' e ;1ltra sponda> ci rh·ersa, le superficiali là reto• riche con la battuta finale pntriottica 1a11toodiate dal Carducci, che ci rcl{ala di tau lo in tanto qual– che co11fere11ziert:eleg,1ntt: 1>eralcune centinaia di coro11e. Circoli e società italiane nostre che clo– vrt:bUero 111m'-i in la\ 1 0ro serio e proficuo a <11ututo di ptù serio produce la coltura italiana presente, sol1auto ;u mig1io1i, a~li 011eSt1 ai disinteressati che se voless1n10 e sapessimo lealmente meuere a par– te delle nostre miserie, sarebbero certo pronti a soccorrerci se11za vc1111tà e st:uza lucro. Altri argomenti a11cora vorrebbt:ro uno svolgi# mento ptù a111µio: di .tlc11111 f.:ci gi:\ cenno nei q Nuovi ,lovt:ri > più cstesamentè per ciò che ri• guarda le scuole nostre e lt: dinicollà di conser– va, lt=: itah;1ne: e pnrlaudo della scuola cominci,1i questa sene di uotizit: sull:1 nostra ciuà, troppo imperft:lle :rncora e frammt:11tarie. E della scuola ;:ippuulo e dai giovani che si preparano nel cn• traf\ 1 i atti11ge11dod;tlla :-ent:t:'I. degli studi mag– giore scrt:uit~ ,li pensiero, sarebbe cl' augurarsi \' aiuto valido pt:r un av\'enire meno torbido. G1~MllA I IARASIM Il Congresso dei professori federati delle scuole me• dle è finito. I resultali son :.lnti differenti eia quelli che molli, e lo stesso i\linistro si aspctlavano. Concordia ci fu : e nessun s1)ettncolo di picci– neria di utilitmismo gretto cli poco dignitose ri– chieste. Per mc è chiaro che oggi in Italia non fra i padri non fr:l i;li studenti non fra gli uo– mini parlamenl:tri .si ha coscienzn co:-ì netta del problema educativo come presso i professori. Non ci è poS::.ibile parlnrne distesamentt:, lo for:\ person:l più competente nei prossimi' numeri: ma l'impressione finnlc fil questa: che la cl:lsse de i professori delle scuolt: medie avrebbe spiritual– mente diritto a una ben maggiore influenza so– pra il regime scolastico. La collezione degli scrittori d' llalla, è un fallo compiuto. Ke sarà editore il 1.nterza, padre spi– rituale Ocnecleuo Croce, curatore nmtcri:lle il cloll. A. Pcl\izznri. Cioè a dire che sarà dini1sa con :lbilità, concepi1n con chiarezza e .serici:,, cu– rata con dilingenzn. Ognuno ne avrà letto il primo progrnnuna nel (;ior11ak d'f/n/ia elci 28 corrente. Siamo lieti che la //ore nbbin ser.vito n sveglinrc c111esta idcn : e pnrecchi dei nostri ;i.mici ofTriranno il loro lavoro per dimostrare che :tlle idee sono pronti n far seguire l'opcm: come in ogni altra cosa che propugnnno e che, quando re~t:l sterile, resta tale soltnnto per colpa cl':wversari sordi nnwrnl111cn1e o volonta– riamente. Nel prossimi numeri: AROENGO S01:i~1c1: I 'li·,•: Gwo11irn, Risla/ji, 1i•t·11lncos/c. - /.., 'é,Sposi::io11r di I '"en~::ia. CEl'l'ERELLO: 1\'oi cl,e 11011 ci ba/lin,110... - Qwour, Il. G1usi-:rn: PREZ.1.01.1x1: /•ì·rt'll::t·. ETTORE \.OZI.ANI: La Spi'::Ùr. ANTONIO ANZIIA.OTTI : l.it •onw, Il. Sei pagine clivcntnno ogni giorno di più una necessil:\ per il program111;1delln f 'oet:. E dipende solt11nto dai nostri amici di forcelc m·crc. pro– curandoci nbbonati. e persuadendo ad :1bbonarsi t11lli quelli che comprano il giornale. t\bbomunento straordi11:1rio d:l OKRi nl 1910 (12 numeri) L. 1,00. ., Bibliografie. G10VANNT SErrr, Esiodo, A. F. For– miggini ed. l\[odena, 1909 (N° Il[. Pro– Jilt). L. 1,00. Come in confronto all:1 poesi:1 omerica, tulla divini1:, e splt:11clo1·casiatico, nascn questn poe– sia esiodea che :.crntn e agitn quel mondo sublime e tenda a dargli unità di svi111p1>0 org:-i– nico e conseguente ('lèo,tro11ù1). e come essa esprima con tesoro di osservazioni pratiche e solennit:\ didascnlica che In riallaccin nlla cresmo– logia dei vecchi .s:-ivii, il fatto cli 1111:i. nuova co– scienza vigile e atti\'n (Open· r Giorni), e qunnto sia in essa di meglio mirnbile nl sicuro dalle i11terpola1:io11ie le corruzioni e in che misura essa abbia gravato nella tradizione, oltre i romani e ){li umaniMi. lino a Bnldi ed al Tuncr, e fino " ocliernissimi come Giovanni Pascoli, il Setti ricerca e d1;:scrive in quef;to piccolo volume, o,•e In scit:nza non crede di dover :mclare disgiunta clnlla limpiden,1 e dall'nmorc. L'aperto biasimo che Lu Vou ha C'-presso per qualche altro m11ncro di qucsta collezione di Profili, è gar;rnzia, per quanto umile, n c111esto che, più che pretendere nd elogio, vuole Cf;sere saluto a tltl nobilt: la\'oratore che con opportuno e clelic:i.to enlllsinsmo ci .sa far sentir tnuto prc– :..ente un'arte quasi tre volte millenari:,. ANG101.o G10VANNOZZ1, g-e,·enh•-respo11sabi!e. Flren1e - Slab. Tip. Aldlao, via Folco Porllnarl, l. FRANCESCO PERRELLA, Editore · NAPOLI Opere di MA TILDE SERAO I capelli di Sansone, romanzo. - Voi. di pag. ,124 Lettere d'una viaggiatrice. - Voi. cli pag. 480 con ritratto . Nel paese di Gesù (ricordi di un viaggio in PalcsLina). - Voi. di pag. 368 Il ventre di Napoli (Venti anni fa - Adesso - L'anima di Napoli). - Voi. di pag. 208 . Gli Amanti. - Voi. cli pag. 304 con ritratto . Le Amanti. - Voi. di pag. 336 Il romanzo della fanciulla. - Voi. di pag. 36,1 La leggenda di Napoli. - Voi. di pag. 232 . 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Centodiciassette risposte ali' inchiesta per la. Biblio- teca cli. tUl libero Oe11obit.n. Con profazione illnstrn.tiva di ADOl,Ji'O FEHRti!.:nE •. J \'ol. in 8 di pagg. 209 . . . . . . . . . . . . L. 3,60 BA'rJ<:LLI A. - OCCl!IALL'H A. - CREl,LA S. -· LIL ltlldÌOILtlivili,. 1 Voi. iu 8 di pagg. x 11-,J.38 . . . . . . . . L. 8,- lliAN'l'IWAZZA P. - llibbilL doli" spora1lZ1L, 1 Voi. in 16 di pagg. 4.09 . . L. 5,– FOID;TER F. W. - li Cristi1Lnosimo o lolt11 ili clnsso. l Voi. in lG di pagg. 395 L. -l,– PARLATO-ALE SI F. - 1,,. Uonesi della logislnziono socinlo. Con prefaziono di Aon11.u: Lon,,. 1 Yol. in lG di pagg. 208 . . . . . . . . . . . L. 2,50 MILl\Nl L. A. - llnlici ed Etruschi e llondiconto dell11 Seziono 1Li A.rcheologi11 o 1'11leoulelogin do! Il Congresso dolln Sociot,, I1111i1rn11 por il progre•so dolio Scie1tze cu.rnuti. - L. A. M1LAN1 (Presidt.nte) o Fn. PELLATr (Segretm·io). Coll'Indice delle singole Comunicazioni o discussioni o xxiv tavole illustrative. 1 Voi. io 4. . . . . . . . . . . . . . ... L. 6,-

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