La Voce - anno I - n. 42 - 30 settembre 1909

E.cc ogni giovedì in Firenze, via dei Robbia, 42 •"' Diretta da GIUSEPPE PREZZOL!NI .,,.Abbo'lamento ç:r il Regno, T rer,to, Trieste, Canton Ticino, L. 5,00. Un numero ceni. IO. Anno I .:,. N: 42 .:,. 30 Setrembr~ 1909, SOMMJ\1<1O: Nealonl e clllil d' llalla, Jr. pr. - Il Slclllano, G1n,1 l'l'I l;,,1.1,ten 11 ,:lornall.iìmO csllolico. Rm101.o \Il klU Lellerc da l"lurotc.111,G.-:,t'IA IIAR,\~r" - Il i:011,:ruso del profruurl federaci delle Kunle medie - La colltzlooe deall fCrlllori d'Italia - Bibliografie: .- 1-:,i 1c/o • di (; . .'')dli. Quali st1110 lt r,,wli;Joni di coltura di ,ma città o di ,ma rc•thmr, prc·sso lt rlnssi borxbni e. prrsso r:li optrni, i rc.mt11tli11i, il rltro? Che cosar.ssilrgxmw? Q,uwti /i/,rai e. romt {or– ,,;,;, quar,/t /ii/tlfottrbr pu/,b/irbt r rirro/a,,ti e di q1 1a,,ti libr i dispongono?Vi sono soritt,i pu ro, ~frrmz.ro t,rr ltllura r q,,ali r,.rul!ati, rr.;~i1 111,:,m"? r ( im largo i11ttresse alle ;ost dttlo spirit,1, e prr uurilo di rbi? r sr non r' (, quali ,,,, sono lt ragioni? .rl qurslrdoma11dt. e ad allrr drlfo slessornrallere ma.pirl par– Jirolt,riprr arie• rtt:Ùllli r rrr urie cillir: COl11t r ttl11rnzio11r popolare, /' i'SISlmz.a di 1ipìri Slrt– diasi, lt u•la:;_fo11i tll'l/n rol111rn m la sruoln e rtm la p(J/itirn, la nwtùmnzJone. di rrrte trn– diz.io11i fornii, il rnralfrn• di rerte rnse 1•di– triri - dovrl'!,h,· ris/1oml1"rr 1111a srrfodi profili r di rorrisp,mtlmz.e dn/11• ri11,Iitalinue. Cosi direu,11,w ml pr1111/timo 1111mero, e i giot.11111i ai quali fartmm,, appellohmmorispo– sto. Ci gi,mgo,!o 1/a mofo·riul, rorrispo11tl~11z.e, pro(,/,, Jamtnh r proposte•:lauto rhe siamo gih in grmlo ,li pubblirart urlllmrnle. nei prossimi 1111111,ri n lin,li su Pam{a, s11la Spr;Ja, su Sar.;_a,,a, su Asroli Piano, sulla P al 11' Aoslll, s11llt1provinria di Castrln e s11 q11rllt1 di B11ri,su Pisa e su Gwova : ""{i, per rtrlr ritJà pi,i gra11di, romeGr11ova, Firr11;,_t, Torino, ,ma strie di nrliroli. Co111i,111rrt1110 1rllr sui paesiilalia11i fuori dtl Rrx110, romr J'rirslt·r Fiumr; r a questo propmito mamlim,w "" saluto di simpatia e di aJ[tlloal 11oslroamfr" prof. Bmilo Jftts– soliu, rhr ri avrM promessodi parlare drllr ro11di:;Jm1i di-I Trru/Ìlw, ma i,, quesli giorni 11e t sin/o sfrnllnt11 pl'r 11110 rl1•i solitiarbitri di q11rlgovrr110 n11strinro, rhe rrrcn di emulare 1/ rnsso ,ulln soprn/fazJ,medelle uazio11ali1ti, dl'Kliindividui, d1•l/nslampn 1• dr/la -scuola. E a gm•slei11i1Jati'lM.,_ 1m'al1r.~u-1u,gù.m– ginmo. /:sis/0110 o,:gi in ltt1lia aurora le~11oslre. rtgio11iro11il loro roloritolornle, cou i loro usi, ro,, In loro poesia,ron il loro1.,ariomodo di rnuapire la viln. Culammle tsse 111111 sono 1mitlr jisst, ut:ttamcultdelimilale, e va11110 di nmli111w 11111/multt s,,tfo I' i11Jl1u11: J1 tl tl!t-t1 ltre t del/',mit,I itt1l,m.111 e dt/1011igrcr ,J1.mi• . P, m: q,mlrhcrnsadi li/uro re• /' hmmc> sn1 1pre, qu a• /irti t' ,lifrlli prl1J11 i, dJe Jrn 11oi in r,m– t'r'rs11:;_fo,u sptss,, 111/di/1111,w ,. usiam,1. .\"on sr_11t p11rl11_ pi,i p11/iNirt1~11ml(, dar~b,;p~rh:rr .!: ,.gi..,,wf,smoflwmJJ smommo d, rraz.wne r di smtimmli m11i1111ilari; 11111 1>1gi l'unila d' Italia 111)/1 ru,i (l'rltl s,'.lfrirr da ,,,,,, ro11- frssi0111' pubblrrn, /111/n ,wu prr odio 11è pe.r apofo>:Ìil, tifi 110s lri dijtlli 1• ,frllr m1stu i1ir1tt rrgimwli; l' rrrdoa11-\1 m· lrmumo ,:ioi•11mn1l0 lulli qrur11li. Gim1m111i Papiui ri ha promesso di parlai'/'ddla 'f,ur1111t1 : e oggi in ques/o 1111111trn 1111 /ll(n'IJ ro/lahornlorr ri prrsmta il rr11·,11ten· siriliano. p,,,. lulli questi srrilli, il r11isropo i': di far ro,;osurt ,t:li italinui n loro sli-ssi,rnrro– ma11(/;a1110 si ai m1sh i rolluhomt,wi,la ve.riti, im1t1t1\,i l111/0 r a q11al111u111e. rasto: ginrrbèil susritar polrmirber risposte mm ci spm:eula, sr da 911cllt f><Jll'l'IIIO trarrr nuova mèsse di falli su, purr pt, mo,lijicare e magari per 11111/trrr ourslt1111t11/f d'opinioue. ,\Ili anrbe, e rou 11(}111i11t1r ra/ou, rlommuliamorhr siano t'iJÌltllt, prr cpmnltlsi pm~, lt gtre.mimli(piul– ldsltJ fari/i prr lt lrisll romli\,ic111i della uoslra rnlturn) r si dia imp(>rlau\,tl a qutl rbt si potrrbbt (tlft tli 11/ilt t ,li prnlifllprr migli<r rari' il p11,st1/rlc111alt si parla. D,I di/etio dr/lapura 111g11zio11r , 0,, furouo rsmli lt due o trr lr//tl't di 911rslo tipo ma brn 1 i r frammn,/aril' rb,· puhblml il M:1r1.occo ml srromloannodi sua rsistmz.a: rhi-gli srali-- 1raro110 ronlrotn11ti111/alori e s11sri1t11·0110 tanto displ'IIO : l,11,n·d01 1 r romi11ria11do agli edil()ri C(>mr Tr,·ws 1• S011:;_t1K110, Ji mdo a/11• rrfrl,rità. ll'llé'l'(lfir ((Jl/11' nnrrili, I' 11/Ji, t•rudili' rome il 1/'Automt, si 111allrattnva 1111 po' tulli, alla '""", rm1 q1wflr-11 ,ri1r1i, se,,;:_a mlt!t1rrt m– gioui ,. Sl'll'\_tt 111·ss111111 rnm, inoltri:,di iudicnrt la t 1 ia ,li-Irinm/fo. h' q11awfosi romi11tiaa rrilitnrc a ,111dnwdo, si sa romi-poi si fini– sa: " brnrrrllo rtm i rritirali. g. pr. IL SICILIANO Quando si dice : fiorentino spirito biz.tar– ro, piemontese tiene del macigno, napole• tano lanarone, siciliano fiamma e fuoco, si dice poco o nulla, o una menzogna o un' in• giuria. Per l;1 voluttà di definire si associano termini antitetici ; anche se si è agguerriti di cognizioni di storia, d'etnografia, di so· ciologia, qunlcosa sfugge tuttavia. La psiche del sicili:rno è strana, è complicata più che 11011 sembri ; ci accontenteremo di profilarne, in punta di penna, virtù e ,·izi salienti, ca– ratteristici, condizioni di vita, abiti di pen– siero. Bisogna anzitutto distruggere leggende, pre– giudizi che riguardo al siciliano hanno non solo molti stranieri, ma il più degli italiani, pH:1 stranieri degli stranieri a questa bella isola del sole ; italiani che dedic: :i.no un mese dell'anno :1 Parigi, due alla Svizzera, senza che pa~,;j loro per la mente che si potrebbe, si do,vrebbe prima conoscere la Sicilia, non second:1 per bellezze naturali ed artistiche a nessun paese del mondo. Incap– pano in un equi,•oco :tnzi in 1111 errore quelli che :1ffibbia110 l'cpi1eto « nH:riclionale • in– differenternenle al napolci:ino ed al siciliano, non pensando neppure qu:111tielementi dispa· rati comprendono in una sol:t p:irola: napo– letano e siciliano sono molto di,·ersi, questi è geloso, orgoglioso di non esser quello e vice,·ersa. Il siciliano non s'agita senza causa, non i: verbo53men1e, chiassosamente espansivo come il napoletano, è taciturno, chiuso: quasi solo gli occhi puhrno un linguaggio eloquentis• simo. È cortese più e meglio di un napole– tano non per vana apparenza o per interesse, ma per spontanea sincerità. Egli ha dell' italiano In ,,ivacità dello spi• rito ma quanti altri elementi concorrono a formare il suo cuore e il suo spirito J È frutto d' incrocinmento con qualche razza di invasori, greci, cartaginesi, ronrnni, saraceni, normanni, spagnoli che lasciarono traccia, specie nelle coste: è foci le ad esempio tro– vare elementi fenici nella Sicilia occidentale (Trapani, ~larsala, i\lazzara, Sciacca) come ete– rnerai greci nella orientale {~lessina, Catania, Siracusa): solo nell'interno è rimasto molto del tipo siculo. E gli elementi che più sono rimasti sono quelli arabi, nella grnilà dei suoi aui, nella malinconia, nella dolce mono– tonia delle 'ille canzoni i e quelli spagnuoli nel· l'orgoglio nativo, nell'amore dei titoli, dcl– i' etichetta, delle formole di cortesia, nella sua fierezza, sin nella lisionomia. Quel « !leso a Csted los m:inos » che ironicamente dire il Cancelliere Ferrer al– l'uflìci:tle spagnolo che lo ha lasciato a tanto sbaraglio nel salv:1rc il vicario, è il saluto consueto del sicili:rno: e non del\' inferiore al superiore, m:t eia uguale :id uguale, tra conoscenti ed :unici. E vi so dire che ad un italiano del nord quel sentirsi dire: e bacio le mani a \'ossia » fa una certa impres'iione e anche pem11re : Se la parola è l.1 rivelatrice dell'idea, che può ,·oler dire che un uomo ne saluti un al1ro in tal modo? Con una donna sarebbe galanteria, dichiarazione di sudditanza, sarebbe \'ccchio stile tro,•adorico, ma, ripeto. tra uomini? Bibloteca Gino Bianco E quel ~ don • « ,•onna » che si 1argi– scono ancl:e al c:unene,e. al bstrascarpe, al facch:no, ~Ila <i,r\·.a, alla vend:trire lii semi di zncc-.;.? Che erre110 strano ad un ..ette-n• ;rionJle sentire ad esempio un: Donna Paola mi lucidi le scarpe ! È la man la della grandezza, dcli' appa– renza in mancanu della sostttnza, è l'or– pello che de\·e coprire ogni cosa : il mae– stro di prima elementare si fa chiamare professore, il dottore in le~ge :n 1 vocato 1 il farmacista dottore o professore, il perito agri– mensore, il geometra, il r:igioniere, l'applicato tecnico usurpano il titolo di ingegnere. Fanno per le loro perf:one quello che per i loro carri, a cui dipingono le ruote, i fian– chi, le spallette con pillure binarre rappre– sentanti fatti cavallereschi o storici delle Cro.:iate, di Napoleone, di molte altre cose; e per i loro somieri, asini come Jice la plebbe, osser,·erebbe Oronz.o MarEtinati, che adornano di fiocchi in testa e nella groppa e "estono con bardature colorate e coprono di cuoi, di lana rossa, di una miriade di sonagli, bullette d'ottone, specchietti atti a dar nell'occhio. Il siciliano vuol colpire colle apparenze esteriori. Notevolissima ad esempio l'eleganza maschile: in Sicilia il maschio cura il suo vestito come una signorn i vuol vestir bene il suo corpo. Altro che i proverbiali dessous delle signore I Chi interrogasse unn mondana ne udrebbe delle belle sui desso111- .... dei si– gnori maschi, dfgli eleg:111toni. È l'uomo che vuol comparire bello, elegante, azzima– to; come nel resto d' llalia è la donna, mentre l'uomo, magari milionario, dopo una rude giornata di lavoro accompagna in società o a teatro la signora elegantissima, indossando una giacchetta piena di grinze. Nelle città siciliane che sfoggio di e bars •, di caffè, di parrucchieri do,·e l'uomo si mette in mostra I Quanta chincaglieria! Sorella gemella del desiderio d'apparire è la teatralità. Ho assistito un giorno ad uno sciopero di pescalori. 1 motivi dello sciopero erano molti e forti : era anzitutto una rivolta contro i pescatori della spiaggia limitrofa, i quali per lasciare rar la cova ai loro pesci, si spingevano a pescare in mare non loro i poi -.:ontro alcuni incettatori, specie di « tru– stisti », che dopo comprato tutto il pesce pescato, facevano nel mercato il bel tempo e la pioggia ; e poi, quasi non basiasse, mo– ti"o indiretto, contro il caro dei viveri che immiseriva sempre pii! le condizioni loro. Ebbene io non ho mai visto uno sciopero più binarro, chiassoso, tioruo. S1 1 fiorito, perchè precedeva il corteo degli scioperanti una vera folla di « picciotti • con frasche, rame di fiori, festoni, bandiere, sino imma– gini sacre - chè tlC'-C:ttori e marinai sono la gente pii.1 religios,1, anzi superstiziosa che esista - ; dopo quell:t r:tgazznglia, il corpo di musica - elcme1110 immancabile in ogni manifest:1zione della \•ila siciliana, o:;i tratti di ba11esimi, nozze, funerali od anche di molto meno e si.1di ricchi che di poveri - il corpo di mu,.ica che ti manda :1ll':1ria orri– bilmente ston111i - che i musicisti ,•oles– sero esprimere anch'essi il loro scontento per le cose di quaggiù? - le note del- 1' inno dei lavoratori, della marsigliese, del- 1' inno cli Garibaldi e, persino, ddla marcia reale. \'enivano da ullimo i pescatori Hstiti a festa che bociavano, ~i sbrnccÌa\'ano, pror– ferh·ano parole grosse e minacce ancor più grosse. Questa katra.lil:\ è spinta tnlora s:no al– l"e:.aRerazione tanto da co111ir..arc- seb~ne :iccada di rat 1 o - colb c:guaiatagg1ne e peg· gio. PasSt>ggi,mdo nna o;cr-: -;o,: i-1ni ·i r-:.:1-: piazza principale di una cittadina iiciliana, \'edo sbucare da una strada lalerale ("era– mente mi pan·e sbucato fuori dalla novella dannunziana: la \'ergine Orsola) un omiciat– tolo che si mise a suonare i piatti e a bal– lare scimmiescamente sulla pubblica strada. Era un prosseneta, mi dissero 1 che con quel suono ~vvisava che crn aHivnta merce fre– sca.... pei giovani assetati d'amore n buqn mercato ed in monela sonante .... Es.1gerazio11e e te:1trnlità sono prt'prie del popolo meriJionale in genere. Il dolce oro degli aranci, il sole splendente nell'azzurro profondo e terso del cielo, la lucentezza azzurra del mare, interrotta dal rosso cupo delle rocce che vi si immergono, formano pei loro occhi tutta una festa di luce e di colori, prodigiosamente bella, si che essi sentono il bisogno di regalare un po' di quei barbagli di luce e di colore alle cose che dicono e che fanno. E quando le cose di que– sto mondo si vogliono abbellire è giocoforza esagerare; s1 che giustamente fu dello che i settentrionali non devono giudicare questa gente secondo le idee nordiche 1 pensare che la scala diatonica dei sentimenti è pili alta. Le gioie, le passioni si manifestano più vivaci e sfrenate. I baci che si scambiano gli uomini, in qualche circostanza notevole della vita e più frequentemente le donne, sembrano veri schioc• car di frusta. È una pioggia copiosa di baci che, perchè giungano più presto e copiosa– mente al destinatario, si fanno non a destra ed a sinistra delle guancie, ma tutti su un medesimo punto, quasi sempre sulla bocca. Quando poi è una viva gioia che unisce due bocche nel bacio, non si può pensare niente di piì1 commovente. Vedevo spesso dal mio balcone partire, Jelle diligenze piene di emigranti : erano uomini, o donne e fanciulli che andavAno a raggiungere in America mariti padri fratelli. Che baci, amplessi, gridi forti, lunghi, stra– z.ianti, deliquii accompagnati talora da atti di stracciarsi i vestiti di dosso. Raramente il dolore si manifestava in forma calma, rasse• gnata, muta. Avete visto Giovanni Grasso, il fortissimo attore catanese, in una scena drammatica? Gridi, ringhi, digrinamenti, voci roche, stroz– zate, morsi .... Per 11,anifestare il dolore ha I' impetuosilà e rumorosità. dei suoi corregio– nali. Alla fine di ftln/la del Capuana non ve– drete più una sedia in piedi: sono state tutte ro,·esciate da lui .... a diverse riprese. Il siciliano ama con amore ardente, ,·ee• mente, esclusi,·o. Se l'oggello amato tradi– sce, egli diflicilmenlt! s"adatta al disonore senza trarne terribile vendetta; la difesa dd proprio onore JJOrta quasi sempre al san• gue: difatti il delitto passionale ha in Sici– lia una media superiore a quella delle altre regioni Il siciliano eccede persino nel di– sprezzo della vita umana. Raro trov:irne uno sprov,•isto di qualche :1rma: egli fin da gio– ,·ane a.<.piraal posseS'iO di una rivohella, con I' in1en<.ità di desiderio con cui un i1:1liano del i\ord sogna il primo c01wegno amo• roso. L'an,.lare armato sino ai denti è av11nzo <li tempi in cui solo il dirillo del pH1 forte si face\·a \':tlere ed il siciliano era co5tre110 ad aiutarsi da ~ contro i briganti.

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